Libri di Marcelle Padovani
A me stesso
Gianluca Ciccarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 69
“A me stesso” è un viaggio intellettuale e visivo che sfida il lettore a esplorare le profondità dell’animo umano. I tredici capitoli che lo compongono sono introdotti da altrettante opere di Ennio Calabria, maestro dell’arte contemporanea e caro amico dell’autore. Le immagini, intense e poliedriche, non si limitano a illustrare, ma ampliano le possibilità interpretative del testo. Anche attraverso di esse, Gianluca Ciccarelli offre una riflessione sull’individualismo moderno, nel tentativo di svelarne le contraddizioni e di superarne i limiti. Cioran, Hofmannsthal, Marco Aurelio e Nietzsche sono i riferimenti stilistici a cui si rifà l’autore, alla ricerca di un intreccio di filosofia, introspezione e una profonda tensione esistenziale, sostenuto dalla ferma convinzione che ci sia ancora spazio per la speranza. “A me stesso” è un atto di resistenza intellettuale ed emotiva, un invito a confrontarsi con il mondo e, soprattutto, con se stessi. Prefazione di Marcelle Padovani. Postfazione di Aldo Gerbino.
Gli sbirri di Sciascia. Investigatori e letteratura, tra arbitrio e giustizia
Giuseppe Governale
Libro: Libro in brossura
editore: Zolfo
anno edizione: 2024
pagine: 144
Gli “sbirri” di Leonardo Sciascia, figure costantemente in bilico lungo la sottile linea tra arbitrio e giustizia. Giuseppe Governale esplora, attraverso un’analisi dei romanzi dello scrittore siciliano, i conflitti tra istituzioni e società, tra leggi e criminalità, mettendo in risalto la tensione morale che anima l’azione e la vita degli investigatori. Ogni indagine si trasforma in una sfida esistenziale per i protagonisti, sospesi tra l’arroganza e la protervia di un Matteo Lo Vecchio (“sbirro” infame per antonomasia) e il desiderio di verità e la frustrazione di sentirsi soli nella loro missione di tanti altri, come il capitano Bellodi e l’ispettore Rogas, non eroi classici, ma uomini tormentati, costretti a navigare in un mare di silenzi e complicità, in un contesto in cui spesso le regole non scritte prevalgono sulla legge formale. Le storie che ne derivano, dense di dubbi e coraggio, creano un racconto tanto intrigante quanto provocatorio. L’autore fa uso di una narrazione affascinante, che lascia intravedere la variegata umanità dei personaggi di Sciascia, molti dei quali ispirati dall’occasionale conoscenza del “capitano coraggioso” Renato Candida, un ufficiale che, forse anche inconsapevolmente, ha fornito allo scrittore di Racalmuto quei vagheggiamenti per interpretare le contraddizioni e le battaglie personali dei suoi investigatori. Come se una sorta di sliding door avesse indotto a scandagliare progressivamente, in chiave letteraria, il difficile rapporto tra il potere e chi è incaricato di esercitarlo. Soprattutto quando il confine tra legalità e ingiustizia diviene sfumato, perfino sfuggente. Prefazione di Marcelle Padovani.
Giovanni Falcone. Trent'anni dopo
Marcelle Padovani
Libro: Libro in brossura
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2022
pagine: 187
1992-2022. Sono trascorsi trent’anni dalla strage di Capaci nella quale persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Quel crimine – insieme all’uccisione di Paolo Borsellino, avvenuta meno di due mesi dopo – rappresentò una cesura storica destinata a imprimersi in modo indelebile nella memoria collettiva di un Paese e obbligò uomini e donne a una presa di coscienza nei confronti della lotta alla mafia. Bisognava dire «basta», perché da quel momento Cosa nostra sarebbe diventata una «cosa» di tutti, nessuno escluso. Negli anni a seguire, la figura di Giovanni Falcone è stata più volte celebrata in occasione di anniversari che hanno contribuito a tenerne vivo il ricordo e a consegnarlo alle nuove generazioni. Con intenti sempre nobili, ma con esiti spesso discutibili, ammantati di cliché e messaggi privi di sostanza. E dunque, al di là del semplice esercizio della memoria, ci sono alcune domande che dovremmo porci per dare senso al tempo e permettere all’esperienza passata di rivivere attivamente nel presente: che cosa resta oggi dell’insegnamento di Giovanni Falcone? In quale modo il suo esempio, il suo «metodo» e la sua idea di Antimafia possono trovare applicazione nel contesto attuale della lotta al crimine organizzato? Marcelle Padovani – che nel corso della sua carriera giornalistica conobbe e lavorò con Giovanni Falcone – tenta in queste pagine di «attualizzare» il pensiero del grande magistrato e di comprendere l’influenza esercitata dalla sua eredità. Tessendo ricordi, aneddoti e colloqui con alcuni uomini di giustizia, l’autrice riesce a intrecciare passato, presente e futuro, a «celebrare l’Antimafia di oggi senza dimenticare di rendere omaggio a quella del passato». Il risultato è un libro che va oltre le facili celebrazioni e che ha il merito di fare «il punto sull’acquisito, l’immutabile, il positivo» della giustizia. Sempre in compagnia di Giovanni Falcone. Del suo ricordo, ma anche del suo esempio concreto, presente, vivissimo.
Cose di Cosa Nostra
Giovanni Falcone, Marcelle Padovani
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2017
pagine: 190
La penna è quella della giornalista francese Marcelle Padovani, ma la voce narrante è quella di Giovanni Falcone. Le venti interviste diventano materiale per dettagliate narrazioni in prima persona che si articolano in sei capitoli, disposti come altrettanti cerchi concentrici attorno al cuore del problema-mafia: lo Stato. Un'analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all'organizzazione in quanto tale, al profitto - sua vera ragion d'essere - e, infine, alla sua essenza: il potere. Una testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991.
Mafia, mafie
Marcelle Padovani
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2010
pagine: 143
L'Italia e la sua mafia, o l'Italia e le sue mafie? La siciliana Cosa Nostra non regna più incontrastata sulla Penisola. Ha infatti subito la repressione seguita ai feroci attentati del 1992-93 - che costarono la vita ai giudici Falcone e Borsellino - ma anche la concorrenza di altre organizzazioni che, ispirandosi al suo modello, si sono affermate nel Mezzogiorno. Come la Camorra napoletana, che ora ama farsi chiamare "'O Sistema", e la 'Ndrangheta calabrese, un tempo conosciuta per i rapimenti in Aspromonte e che oggi controlla l'80% del traffico mondiale di cocaina. In questo volume, Marcelle Padovani presenta un saggio lucido e informato sul nuovo mondo delle mafie, sulle loro strutture organizzative e attività economiche, sui loro legami con il mondo politico, la Chiesa e i cugini americani, e sulla loro capacità di diventare fenomeni "ordinari e invisibili", riuscendo a radicarsi ben oltre i confini nazionali. Con l'ausilio di repertorio documentale e iconografico, ci fa capire soprattutto che la mafia non è sempre un anti-Stato ma, in alcune regioni dell'Italia meridionale, rischia quasi di diventare l'unico Stato veramente esistente.
Cose di Cosa Nostra
Giovanni Falcone, Marcelle Padovani
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 190
La penna è quella della giornalista francese Marcelle Padovani, ma la voce narrante è quella di Giovanni Falcone. Le venti interviste diventano materiale per dettagliate narrazioni in prima persona che si articolano in sei capitoli, disposti come altrettanti cerchi concentrici attorno al cuore del problema-mafia: lo Stato. Un'analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all'organizzazione in quanto tale, al profitto - sua vera ragion d'essere - e, infine, alla sua essenza: il potere. Una testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991.
Cose di Cosa Nostra
Giovanni Falcone, Marcelle Padovani
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2004
pagine: 177
La penna è quella della giornalista francese Marcelle Padovani, ma la voce narrante è quella di Giovanni Falcone. Le venti interviste diventano materiale per dettagliate narrazioni in prima persona che si articolano in sei capitoli, disposti come altrettanti cerchi concentrici attorno al cuore del problema-mafia: lo Stato. Un'analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all'organizzazione in quanto tale, al profitto - sua vera ragion d'essere - e, infine, alla sua essenza: il potere. Una testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991.