Libri di Manuel DeLanda
Scienza intensiva e filosofia virtuale. Nelle pieghe del pensiero di Deleuze
Manuel DeLanda
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2022
pagine: 292
Con uno stile esuberante, Manuel DeLanda si avventura negli interstizi di un pensiero monumentale ma spesso frainteso, quello di Gilles Deleuze, con il proposito di presentare il lavoro del grande filosofo francese da un punto di vista non semplicemente ricostruttivo, ma concettuale e analitico. DeLanda insegue Deleuze nei luoghi più intimi e fondamentali della sua filosofia, andando a cercare, braccare e portare alle estreme conseguenze l'ontologia latente dietro ai suoi concetti. Il risultato è un Deleuze inedito, capace di dialogare con le scienze contemporanee e, in particolare, con la matematica e la fisica dei modelli complessi. Un Deleuze che non è più un semplice pensatore, ma un insieme di strumenti concettuali che possono essere utilizzati da scienziati e filosofi per articolare, costruire e rappresentare il mondo mutevole che ci circonda.
Mille anni di storia nonlineare. Rocce, germi e parole
Manuel DeLanda
Libro
editore: Instar Libri
anno edizione: 1999
pagine: 310
Attingendo a quel nuovo e vasto universo culturale che è la disciplina della «complessità», nonché alla tradizione filosofica di Braudel, Deleuze e Guattari, Manuel De Landa propone un'inedita concezione della storia dove ogni residua distinzione fra natura e cultura viene sfumata per aprirsi a una panoramica ampia e comprensiva: la storia si spoglia così del suo antico antropocentrismo per farsi vera storia del mondo, non tanto perché estesa al mondo intero, ma perché capace di abbattere le ultime barriere tra mondo fisico, biologico e culturale.
La guerra nell'era delle macchine intelligenti
Manuel DeLanda
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 1996
pagine: 360
Si tratta di un saggio che affronta il tema delle tecnologie militari e verifica il loro impianto teorico. De Landa utilizza diverse complesse categorie del post-strutturalismo francese e della teoria del caos, per il suo intento descrittivo; in particolare, riprende da Deleuze il concetto di "machinic phylum" come perno attorno a cui strutturare l'opera. Analizza il fenomeno della crescita della tecnologia militare ed esplora lo strano territorio sul quale viviamo oggi, dove non c'è più soluzione di continuità tra militare e civile, organico ed inorganico, naturale e sintetico, intelligente e non-intelligente. Il tutto con un progetto grafico di notevole qualità.