Libri di Luna Miguel
Il funerale di Lolita
Luna Miguel
Libro: Copertina rigida
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 217
Quand'è il momento giusto per chiudere i conti con il proprio passato? Di celebrarne, finalmente, il funerale? Per Helena quel momento arriva insieme a un messaggio di Rocío, una vecchia compagna di scuola: «Non so nemmeno se sei viva, ma dovevo dirtelo: Roberto è mancato stamattina». Ed è come aprire un vaso di Pandora, da cui si sprigiona lo spettro della relazione, torbida e appassionata, avuta al liceo con il suo professore di lettere, quel Roberto di cui ora, donna di trent'anni e affermata critica enogastronomica, apprende la morte. Tornare nella nativa Alcalá de Henares per partecipare alla cerimonia funebre, incontrare Rocío e la moglie di Roberto, Laura, leggere il proprio diario di allora sarà come compiere un lungo viaggio a ritroso nel tempo. L'uomo che l'ha trasformata in Lolita non può più parlare, ma le persone, i luoghi e le situazioni che riportano a lui sono altrettante tracce che costringono Helena a scendere nel profondo di se stessa, affrontando a mani nude il nodo irrisolto dei propri rimpianti, delle vite mai vissute, e delle nostalgie che non si è mai concessa. "Il funerale di Lolita" racconta con stile personalissimo la storia di una traumatica iniziazione sessuale e delle sue irrimediabili conseguenze: il ritratto di una donna interrotta che conquista e commuove per la sua trepida e ancora infantile fragilità.
Musa enferma-Musa ammalata
Luna Miguel
Libro: Copertina morbida
editore: Damocle
anno edizione: 2012
pagine: 172
"La poesia di Luna Miguel ha una corporalità esagerata e affascinante. Brutale, ma dotata di una strana magia come se quel corpo fosse un corpo da fiaba. Da scompaginare, come un oggetto rimodellabile, fruibile, temporaneo. [...] Parla sempre del mondo ma lo fa nel ventriloquismo di un corpo trafitto, malato o segnato, comunque pieno di tormento e sensibilità acuta. Il corpo stesso è un intero che si è disgregato, è un mondo collassato. Parla sempre del mondo, dicevo, e parla solo di sé. Diceva la Plath nei suoi diari: 'In questo istante, sulla terra non c'è nessuno all'infuori di me'". (Dalla prefazione di Viola Di Grado)