Libri di Luigi Ugolini
Il segno tipografico nella cultura dei popoli
Luigi Ugolini
Libro: Libro in brossura
editore: StreetLib
anno edizione: 2024
Il libro indaga all'interno del concetto visivo e antropologico del segno in quanto espressione del pensiero. Esso è il più grande strumento di comunicazione, anche grazie alla produzione di diversi alfabeti e tipi di scrittura. Da Gutenberg e la sua invenzione della stampa a caratteri mobili alla nascita di nuove tecniche di stampa, il Futurismo, il Nuovo Stile Topografico internazionale, grafica e tipografia. Sono questi gli affascinanti argomenti che sono coperti da questa indagine, un vero e proprio viaggio fra grafica, cultura e religione.
Il segno tipografico nella cultura dei popoli
Luigi Ugolini
Libro: Libro in brossura
editore: StreetLib
anno edizione: 2023
Il libro indaga all'interno del concetto visivo e antropologico del segno in quanto espressione del pensiero. Esso è il più grande strumento di comunicazione, anche grazie alla produzione di diversi alfabeti e tipi di scrittura. Da Gutenberg e la sua invenzione della stampa a caratteri mobili alla nascita di nuove tecniche di stampa, il Futurismo, il Nuovo Stile Topografico internazionale, grafica e tipografia. Sono questi gli affascinanti argomenti che sono coperti da questa indagine, un vero e proprio viaggio fra grafica, cultura e religione.
Musoduro. Memorie di un bracconiere
Luigi Ugolini
Libro: Copertina morbida
editore: Idea Libri
anno edizione: 2017
pagine: 144
Tra l'uomo dei boschi e la vita della natura scorre un legame sottile, un filo attraverso il quale transitano percezioni ed energie, saggezza e passioni. E un'intelligenza sorgiva che lentamente svela i segreti delle cose. Musoduro vi si alimenta, da lei si lascia guidare nei momenti più critici, ed è a lei che delega lo scioglimento dei propri dubbi, la risoluzione dei propri interrogativi morali, e sempre a quell'intelligenza lascia la parola quando la smania affabulatrice si fa più repellente. Parla, Musoduro, e racconta delle sue scorribande per le colline, dei suoi guai con la giustizia e con la gente del paese, dei signori di città eccitati dal sangue del cinghiale, della moglie morta di stenti, degli anni vissuti da emigrante in Argentina e in Africa, del figlio che cresce a sua immagine, anche lui passionale e cacciatore nel profondo. Nascosto dietro la convenzione dello pseudonimo, l'Autore lo lascia parlare, purgando quel linguaggio che sa di terra e di selvatico «quel tanto che basta per licenziarlo alle stampe», ma consapevole che «se si potesse scrivere come Musoduro racconta, la grammatica ne scapiterebbe, ma l'arte acquisterebbe un monumento».