Libri di Luigi Ferrarella
Fine pena mai. L'ergastolo dei tuoi diritti nella giustizia italiana
Luigi Ferrarella
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2008
pagine: 220
In Italia anche chi ha la fortuna di non aver mai messo piede in un tribunale paga lo stesso, e salato, il prezzo della lentezza dei processi e dell'inaffidabilità di un sistema giudiziario che consuma sette miliardi di euro l'anno per castigare di fatto chi ha ragione e graziare invece chi ha torto. Paga questo prezzo (senza sapere perché) quando la banca gli aumenta le rate del mutuo, quando l'azienda in crisi lo licenzia o quando per strada viene aggredito da qualcuno che, benché pluricondannato, si trova ancora a piede libero. Luigi Ferrarella sfata i luoghi comuni sulla giustizia infilando il dito nelle vere piaghe della sua amministrazione quotidiana, a corto di fondi persino per la carta delle fotocopie.
L'intruso. Antonio Di Pietro da mani pulite alla politica
Luigi Ferrarella
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 1997
pagine: 228
L'"outsider" di Mani Pulite, il ministro fuori dal coro, l'autodidatta della politica. Una vita da perenne intruso, quella di Antonio Di Pietro, sempre in lotta con il "numero chiuso": come contadino che riscatta l'umile estrazione sino alla laurea; come magistrato-poliziotto che riesce a sfondare e a demolire il sistema di corruzione dove altri pm si sono o sono stati fermati; come imputato alle prese con il risvolto penale di comportamenti privati; come aspirante politico che per due anni a bagnomaria commette errori e ingenuità non meno nocivi degli attacchi e dei dossieraggi di cui è bersaglio; e ora come candidato dell'Ulivo nella disfida del Mugello trasformata quasi in ordalia dalla frontale controcandidatura di Giuliano Ferrara. Un Di Pietro così non è mai stato raccontato prima d'ora. Perché mai prima d'ora Piercamillo Davigo, il collega, ma soprattutto l'amico, di Di Pietro nel pool, ha accettato di parlare senza remore del suo rapporto con l'ex pm. E perché proprio di esse, e del significato della sua candidatura in questa fase di grandi scontri sulla Giustizia, ragionano personalità che, ciascuna dal proprio punto di vista o competenza, esprimono analisi e previsioni sul futuro di Di Pietro: dall'ambasciatore Sergio Romano al professor Massimo Cacciari, dall'ex ministro Giovanni Conso al presidente della Commissione Giustizia Giuliano Pisapia, dall'amico "tradito" Mirko Tremaglia a uno dei maggiori poeti italiani, Giuseppe Conte.