Libri di Luciano Nuzzo
La differenza e l'ostacolo. Scritti in onore di Raffaele De Giorgi
Luciano Nuzzo, Sara Tommasi
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2021
pagine: 1372
Scritti di: Rossano Adorno, Raffaella Giuseppa Bianco, Marco Brocca, Pierangelo Buongiorno, Susanna Cafaro, Ernesto Capobianco, Maria Cecilia Cardarelli, Enrico Cuccodoro, Raffaele D'Alessio, Gabriella De Giorgi Cezzi, Nicola De Liso, Antonio De Mauro, Achille de Nitto, Giulio De Simone, Saverio Di Benedetto, Mario Esposito, Andrea Fantini, Vincenzo Farina, Manolita Francesca, Giuseppe Gioffredi, Francesca Lamberti, Stefano Magnolo, Monica McBritton, Luigi Melica, Giuseppe Miccolis, Carlo Mignone, Massimo Monteduro, Claudia Morini, Clara Napolitano, Luciano Nuzzo, Luigi Nuzzo, Giovanni Poggeschi, Stefano Polidori, Pier Luigi Portaluri, Tommaso Vito Russo, Maria Luisa Tacelli, Sara Tommasi, Vincenzo Tondi della Mura, Michele Troisi, Francesco Fabrizio Tuccari, Vincenzo Turchi, Elga Turco, Giancarlo Vallone, Francesco Giacomo Viterbo. L'opera contiene anche due contributi di Raffaele De Giorgi.
Il mostro di Foucault. Limite, legge, eccedenza
Luciano Nuzzo
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2018
pagine: 293
Il mostro costituisce il limite di un determinato ordine del discorso e del potere, segnala il punto di crisi dei dispositivi nell’includere, gestire, controllare la differenza. Ma la differenza è mostruosa nella misura in cui pone il pensiero e il linguaggio di fronte ai propri limiti. Tale questione ha carattere riflessivo, riguarda la possibilità di pensare questa indeterminatezza, questo indefinibile a cui il mostro rinvia. La sfida del mostro concerne la stessa pratica filosofica quale pensiero in grado di pensare la differenza singolare e molteplice, senza che tale differenza venga misconosciuta e fraintesa, assoggettata e identificata all’interno di un dispositivo significante, che procede attraverso distinzioni, partizioni, determinazioni. La posta in gioco è alta. Riguarda la possibilità del pensiero di essere critico, pensiero della differenza, pensiero molteplice, in grado di sfuggire alla dialettica della identità e alla sovranità dell’uno. Qui è possibile cogliere il carattere mostruoso del pensiero di Foucault. Un pensiero dell’eccedenza, capace di inquietare e rendere instabile tanto i discorsi che stabiliscono il confine tra identità e differenza, quanto le pratiche di potere che si assumono il compito di governarla.