Libri di Luca Garrò
Jimi Hendrix. La luce che brilla il doppio dura la metà
Luca Garrò
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2025
pagine: 304
«È questo il domani o soltanto la fine del tempo?» cantava Jimi Hendrix nel 1967 in Purple Haze. Una nebbia porpora, mistica, sonora, su cui viaggiavano i fraseggi della sua Fender Stratocaster, che ancora oggi penetra e pulsa nelle vene di chi la respira. E di chi l’ascolta. Musica senza tempo. Perché, con un plettro e un amplificatore, Jimi era già domani. Dopo di lui il rock, molto banalmente, non fu più lo stesso. Secondo «Rolling Stone», quel ragazzo mancino di Seattle, timido ma ribelle, è stato il più grande chitarrista di tutti i tempi. Un alchimista delle sei corde elettriche, che seppe miscelare blues, rock psichedelico e virtuosismo tecnico con le vibrazioni emanate dalla sua epoca. Come uno sciamano, sapeva evocare gli spiriti animali sul palco, e domarli con pochi giri d’accordi. Live dopo live, da Monterrey a Woodstock, la sua leggenda si costruì su performance incredibili e irripetibili. Fino a essere sigillata dalla tragica morte, il 18 settembre 1970. Un destino, quello di lasciare la propria musica troppo presto, che ha impresso a fuoco l’icona di Hendrix nella storia del rock. Luca Garrò ne ripercorre la vita, la breve e intensa carriera artistica, ma anche l’uso della strumentazione musicale, l’attività in studio, il rapporto con Bob Dylan e l’Fbi, fino all’eredità e alle controversie, con interviste esclusive a Billy Cox, Steve Vai e John McDermott. Ridando parola al suono che l’anima elettrica di Jimi Hendrix ha impresso indelebilmente su generazioni di chitarristi, fino a oggi.
I folli del rock. Storie di geni tormentati, sostanze e sregolatezza
Luca Garrò
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2024
pagine: 272
«Non esiste genio senza una vena di follia», sentenziava Seneca. E anche la musica rock ne sa qualcosa, potendo vantare una lunga lista di “folli” e follie passate alla storia, di cui si è sempre nutrita per creare opere immortali, performance eccezionali ed emozioni contrastanti – non senza gli eccessi che l’hanno resa così celebre e seguita. Da chi ha lasciato piccoli e grandi capolavori prima di una fine tragica o evitabile, a chi per tutta la carriera ha convissuto con i propri demoni più o meno nascosti, non di rado il processo creativo del rock è stato indotto ed esasperato da un uso spregiudicato di sostanze stupefacenti e alcol, oltre che da inquietudini, angosce e traumi irrisolti. Molti musicisti, per questo, hanno gettato la spugna perché perseguitati dalle proprie ossessioni; tanti altri invece hanno proseguito tra alti e bassi in precario equilibrio, continuando a regalarci preziosi segni della loro arte. Dal fondatore dei Pink Floyd, Syd Barrett, al genio dei Beach Boys, Brian Wilson, dalle sregolatezze di Amy Winehouse ai traumi di Sinéad O’Connor, dalle fobie di Mike Patton alle follie estreme di GG Allin, la lista è lunga e suggestiva, e nasconde la parte più intima e tormentata della musica rock. Quella che l’ha resa unica. Prefazione di Gianni Maroccolo.
Brian May. Just one life
Luca Garrò
Libro: Libro in brossura
editore: Tsunami
anno edizione: 2023
pagine: 300
"Brian May. Just one life" è il racconto entusiasmante della vita di una delle più grandi leggende della musica popolare (...). Oltre ad aver scritto quasi la metà dei brani dei Queen, molti dei quali diventati hit senza tempo, Brian May è stato uno degli ultimi veri innovatori della chitarra, preso a modello da generazioni di musicisti. La narrazione parte da un evento divenuto in qualche modo lo spartiacque della sua carriera: il concerto di tributo a Freddie Mercury, avvenuto nell'aprile del 1992. Il libro continua trattando prima l'infanzia di May, passando successivamente per le sue prime esperienze musicali, fino alla formazione e al successo mondiale con i Queen, con lo scopo dichiarato di raccontarlo dal punto di vista interno e personale del loro chitarrista. Non manca un nutrito approfondimento della sua carriera successiva alla morte di Freddie Mercury, viene quindi trattata l'iniziale carriera solista, la passione per l'astrofisica e per la fotografia stereoscopica, nonché il ritorno sulle scene con il vecchio moniker, prima in compagnia dell'ex Free Paul Rodgers e, in seguito, con il giovane Adam Lambert.
Le leggende del rock. Qui per restare
Luca Garrò
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2020
pagine: 378
Da diversi anni, la storia della musica popolare e del rock in particolare non è più di pertinenza esclusiva degli addetti al settore, ma è diventata oggetto di studio di uomini di cultura, storici del costume e sociologi. Questo libro racconta uno dei fenomeni culturali più rilevanti del '900 attraverso le vicende e le opere dei suoi protagonisti. Ogni capitolo del libro è dedicato alla biografia di una personalità di spicco del movimento e, allo stesso tempo, al contesto storico e socio-culturale in cui questa si è mossa. Prefazione di Eugenio Finardi.
Jimmy Page & Robert Plant
Luca Garrò
Libro
editore: Hoepli
anno edizione: 2018
pagine: 202
Ancora oggi, a cinquant'anni dalla fondazione, ogni notizia riguardante i Led Zeppelin è in grado di catalizzare l'attenzione degli amanti del rock più di qualsiasi altra. Quasi come se la band fondata da Jimmy Page si fosse sciolta solo dopo il leggendario concerto del dicembre 2007 all'O2 Arena di Londra e non nel lontano 1980. Nonostante sia chiaro a tutti che la loro forza dirompente dipendesse dal contributo di ognuno dei quattro elementi che la componevano, nell'immaginario comune i meriti maggiori vanno invece divisi tra i due maggiori compositori della band. Le dinamiche del rapporto tra Jimmy Page e Robert Plant assomigliano terribilmente a quelle di altre celeberrime coppie compositive che hanno fatto grande la storia del rock. Come Lennon e McCartney, Mick Jagger e Keith Richards o Roger Waters e David Gilmour, anche Page e Plant, per lungo tempo hanno vissuto quasi in simbiosi, ognuno spingendo l'altro a superare i propri limiti e giungendo spesso a scontri molto accesi. In particolare, quando le cose hanno iniziato a non funzionare più come agli esordi. Non a caso, per rispondere alle continue domande circa il suo rapporto con Plant, Page ha spesso parlato di un vero e proprio matrimonio. Forse perché, se dietro a un grande uomo c'è sempre una grande donna, dietro a un grande chitarrista deve per forza esserci un grande cantante.
David Bowie
Luca Garrò
Libro
editore: Hoepli
anno edizione: 2017
pagine: 202
Parlare oggi di David Bowie è come parlare di Pablo Picasso, Andy Warhol, Bob Dylan o di uno qualunque dei personaggi più importanti del ventesimo secolo, al di là dell'ambito in cui costoro si sono espressi. Ma chi è stato davvero David Bowie? Un messaggero degli alieni, un essere proveniente da un'altra galassia, come ha cercato di farci credere con l'epopea di Ziggy Stardust o quando si è calato nei panni di Thomas Jerome Newton de L'uomo che cadde sulla Terra; un abile catalizzatore di idee altrui rimescolate e fatte furbescamente proprie o ancora l'artista più influente della seconda parte del '900, come invece in molti credono? Un individuo condizionato dalle proprie ossessioni o una figura messianica in grado di dare messaggi universali all'umanità? Forse tutto o, più probabilmente, niente di tutto ciò, dato che il soggetto Bowie resta quanto di più difficile da indagare anche per chi l'ha conosciuto personalmente. "Ogni uomo e ogni donna è una stella", diceva Aleister Crowley, di cui Bowie era un conoscitore: ecco, a cinquant'anni dal debutto, e considerando la drammatica conclusione del suo viaggio attraverso la pubblicazione di Blackstar, forse quella astrale resta la metafora che ancora più gli si addice. Una cosa è certa: esiste un David Bowie per ognuno di noi o, meglio, uno per ogni periodo della nostra vita.
Freddie Mercury
Luca Garrò
Libro
editore: Hoepli
anno edizione: 2016
pagine: 170
Insieme a Mick Jagger, Robert Plant e Roger Daltrey, Freddie Mercury ha incarnato il prototipo dell'"animale da palcoscenico" totale, entrando in maniera indelebile nell'immaginario collettivo di almeno tre generazioni di appassionati di musica. Oltre all'innata propensione alla teatralità e alla vocalità unica, del suo personaggio eccessivo, ironico e volutamente provocatorio sono sempre state evidenziate caratteristiche che poco avevano a che fare con l'uomo e con l'artista, preferendo puntare sul gossip e su aspetti della sua vita piuttosto che sulla sua musica. Troppo di frequente, poi, si è dimenticato di sottolineare in lui il grande musicista: basterebbe un brano geniale e immortale come Bohemian Rhapsody a confutare l'idea che Mercury fosse solo un buon cantante e un performer stupefacente, ma la lista di hit da classifica e di perle disseminate in ogni album dei Queen parlano più di qualsiasi analisi.
Johnny Cash. L'uomo in nero
Luca Garrò
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2025
pagine: 304
Con la sua voce inconfondibile e il suo stile essenziale, il passo deciso e la chitarra come compagna, Johnny Cash ha riscritto le regole della musica americana. È stato un ponte tra generi e generazioni, tra la musica tradizionale e la protesta sociale, tra l'uomo comune e la star immortale. Ma dietro l’icona si nascondeva una figura profondamente tormentata, complessa, spesso in conflitto con sé stessa e con il mondo. "Johnny Cash. L’uomo in nero" ripercorre con passione e rigore la parabola di un artista straordinario, capace di toccare corde profonde dell’animo umano. Le sue canzoni - dalla potenza cruda di Folsom Prison Blues alla dolcezza spirituale di Hurt - non sono solo musica: sono confessioni, sfoghi, richieste di perdono. I lati oscuri di Cash non sono secondari, ma parte integrante della sua arte. L’abuso di alcol e pillole, le fughe nel deserto e gli arresti, il dolore per la morte del fratello Jack e il senso di colpa che lo accompagnò per tutta la vita. La sua relazione tormentata con la religione - oscillante tra devozione autentica e smarrimento - si rifletteva in una vita sempre in bilico tra la caduta e la rinascita. Eppure, proprio nei suoi eccessi e nei suoi errori, Cash ha trovato la sua voce più autentica. Ha cantato per i reietti, per i carcerati, per i dimenticati - perché sapeva bene cosa significasse sentirsi fuori posto. Ha amato con intensità travolgente e ha vissuto ogni esperienza con una fame di verità, anche a costo di distruggersi. Questo libro esplora senza censure, ma con profonda empatia, tutte le sue contraddizioni: l’uomo fragile dietro la leggenda; l’artista che ha fatto della sua inquietudine una forza creativa; il ribelle che ha saputo trovare, a modo suo, la strada verso la redenzione.