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Libri di Luca Archibugi

Tra fila di spezie

Tra fila di spezie

Silvio Straneo

Libro: Libro in brossura

editore: Vertigo

anno edizione: 2024

pagine: 54

«La poesia di Silvio Straneo è un inno al dettaglio. D'altra parte, come diceva Aby Warburg, Dio è nel dettaglio. Non si troverà in questo libro un testo che non sia passato al microscopio. Le spezie nominate nel titolo altro non sono che le "fila" di questi dettagli. Ma la spezia è un modo di stare al mondo. Un'avventura fra le piante che chiede a tutti i costi una remissione. I nomi delle spezie formano come un'antologia del superfluo. Ma la poesia stessa non è, per così dire, un abbandono della necessità? Certo, si dice sempre il contrario: la poesia deve obbedire a una necessità. In realtà, però, le cose non stanno così. Se vogliamo essere realisti, facciamo continuamente a meno della poesia. La poesia ha sempre ragione, è meravigliosa, fin dai tempi della scuola, come, ipocritamente, ci viene ripetuto. Ma il mondo reale parla un linguaggio diverso, sempre. Talché, ben venga l'eroismo delle spezie. Esse si ritagliano uno spazio di verità, finalmente il superfluo trova un motivo per esserci, si mette comodo fra le pieghe dell'esistenza, e, proprio per questo, trova una forza maggiore. [...]» (dall'introduzione di Luca Archibugi). «I fili rossi lungo i quali intrecciare parole e farle diventare suono possono essere ravvisati tra le maglie di versi altrui, nei gesti minimi, nel puro piacere di intessere trame di sillabe concatenate ma, in questo caso, per Silvio Straneo, nascono da un'epifania. La casualità di un incontro che si rivela determinante lo porta a imparare o riscoprire sapori arcani e, attraverso il gusto, lo conduce a una riflessione sull'essenza più intima, etimologica quasi, della spezia. In un oriente immaginario, in cui il sud è ancora culla di ogni sapienza e sede di ogni mito, foglie, radici, fiori, cortecce e frutti diventano veicoli di acquisizione di una conoscenza che risana. Questo sanno fare le spezie, tra l'altro, intervenire sulle zoppìe passeggere dei corpi, sui piccoli malanni quotidiani e alleviare senza la virulenza chimica di altri analgesici. Medesimo valore terapeutico, lieve eppure profondo, Straneo sembra affidare al verso ma con quell'aria sempre un po' smagata, vagamente sorniona e ironica di chi vuol far credere che tutto fluisca da lui con la naturalezza di una risata. Nessuna verità, infatti, viene imposta al lettore in questa preziosa silloge tripartita che si pone piuttosto come una mano tesa per intraprendere un cammino alla fine del quale, forse, ogni spezia, dopo essere passata per la parola, solleverà da un male breve. [...]». (Emanuela E. Abbadessa)
11,90

Brevima dies

Brevima dies

Annie Pempinello

Libro: Libro in brossura

editore: Guida

anno edizione: 2022

pagine: 132

"Non è soltanto una poesia estremamente coltivata, quella di Annie Pempinello, anzi a volte si concede il lusso della canzonetta, non senza un pizzico di snobismo. L’eleganza non è un fattore secondario, ma fa corpo unico con l’ispirazione, che si compone di differenti sfumature. È come se qualcuno si vestisse di rosso, ma senza dare nell’occhio. Diversi indumenti dello stesso colore che, messi insieme, variano per poche nuances. Un tocco di classe è anche il modo con cui si risale la china dell’esistenza." (dalla prefazione di Luca Archibugi)
15,00

Per filo e per segno. Teatro 1978-2018

Per filo e per segno. Teatro 1978-2018

Luca Archibugi

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2021

pagine: 568

Irriducibile alla pura materia e incomprensibile con i soli strumenti del pensiero, nel teatro di Luca Archibugi si svolge, né più né meno, tutta l'esistenza umana nella sua assoluta, integrale e beffarda portata: un teatro degli opposti che solo all'apparenza contrastano perché lo scambio di battute tra i due estremi non è che un modo - l'unico concesso - per attraversare, dileguando, quel tempo e quello spazio che, con non poca incoscienza, chiamiamo realtà. Racchiusa per la prima volta in un unico volume e immune al deteriorarsi dei contesti, la scrittura drammaturgica di Archibugi dispiega - dal suo esordio sul finire degli anni Settanta fino agli ultimi esiti - un'orfica potenza evocatrice che mette alla berlina le approssimative distinzioni tra iperuranio dei massimi sistemi e corvée quotidiana: un'infedeltà complice - e lunga, come quella, testimoniata in appendice alla raccolta, che lega Archibugi alle pagine critiche di uno scrittore come Franco Cordelli. Un'infedeltà in cui il gesto tradisce il segno e - senza cascami - il classico irrompe nell'attuale. Ovvero - come nota Attilio Scarpellini nella Prefazione a questo libro citando dal prologo di Edipo di Spinaceto - «in mezzo a quelle cose che la memoria ha trapiantato già in un limbo, e ha però tenuto ferme quasi a conferire certezza alla nostra vita».
30,00

Il dileguante

Il dileguante

Luca Archibugi

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2011

I poli del libro sono la sezione "Quota madre", che ne è baricentro strutturale ed emotivo, e quella eponima, che ne sigla la cadenza d'inganno. Da un lato dunque - dal punto di vista dei "sopravvivi" - una poesia del lutto e dell'assenza dell'Altro (secondo la tradizione "madre", è il caso di dire, della nostra lirica: talché non suonano di maniera certi echi di Montale). Di contro, una poesia dell'assenza - e quasi del lutto - di Sé. Non stupirà, nel drammaturgo e critico teatrale, la frequenza di ambientazioni e metafore prese dalla scena.
10,00

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