Libri di L. Lorenzini
Prologhi. Con un prologo ai prologhi
Jorge L. Borges
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 252
Per tutta la vita Borges ha accompagnato la sua attività di scrittore con quella di critico, o meglio: di appassionato promotore degli scrittori che amava, non di rado ignoti ai suoi compatrioti. E ha esercitato questa attività attraverso i suoi interventi sui periodici, le traduzioni (da Virginia Woolf, Gide, Kafka, Faulkner), le antologie, e soprattutto i prologhi, che questo volume raccoglie.
Il manoscritto di Brodie
Jorge L. Borges
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1999
pagine: 136
A setttant'anni Borges decide che è giunto il momento di cimentarsi nella scrittura di quello che egli definisce "racconti diretti". Nasce così questo libro che, pubblicato nel 1970, si presenta come l'unico integralmente narrativo. Molti racconti, ambientati nel mondo della periferia di Buenos Aires, rievocano la società violenta, retta da precisi codici, che aveva già fatto da sfondo alle prime opere: emerge in tal modo l'altro volto di Borges, contrassegnato dalla nostalgia dell'azione, che accompagna costantemente la costruzione di avventure della mente.
Inquisizioni
Jorge L. Borges
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2001
pagine: 155
In "Inquisizioni" Borges privilegia autori e motivi legati alla cultura argentina - sul versante della cultura avanguardistica come su quello dell'ispirazione popolareggiante - e sullo sfondo si staglia il controverso rapporto che lega lo scrittore alla letteratura spagnola e all'eredità barocca in particolare, ma non mancano i segni di una capacità precoce, spesso folgorante, di misurarsi con le grandi questioni letterarie e culturali: basti pensare al saggio sull'"Ulisse" di Joyce, probabilmente il primo apparso in America Latina o a quello su Sir Thomas Browne, dove Borges disegna un autoritratto in fieri.
Argomenti di anestesia e rianimazione. Tratti dal «core curriculum nazionale»
G. Martinelli, A. Zanoni, L. Lorenzini
Libro: Copertina morbida
editore: Dupress
anno edizione: 2005
pagine: 96
Per il corso integrato "Emergenze medico-chirurgiche", sono state raccolte nel presente volume, le lezioni sull'anestesia e rianimazione, nell'intento di facilitare la preparazione degli studenti del VI anno. La dispensa contiene i temi proposti dal "Core curriculum nazionale" e tratta argomenti specifici inerenti il "rianimando", definibile come paziente acuto e grave, con una o più funzioni vitali deficitarie, in imminente pericolo di vita e che abbia probabilità di recupero. Questa tipologia di pazienti si avvale delle terapie straordinarie, delle tecnologie più sofisticate e dei "devices" più moderni, nonché di personale specializzato e dedicato che opera nei centri di rianimazione. Questi sono reparti speciali nei quali, in continuità temporale (365 giorni all'anno e h 24) si combatte la battaglia per strappare alla morte pazienti acuti e gravi colpiti dalle più diverse patologie. Offrire agli studenti le conoscenze di questo particolare segmento della medicina, portarli in un settore nel quale, accanto alla delusione per la perdita di un paziente, si possano recepire le soddisfazioni derivanti dalle battaglie vinte, farli avvicinare a questi ambienti attraverso il tirocinio, sono il triplice obiettivo che la dispensa, le lezioni e le esercitazioni tengono a perseguire.
La misura della mia speranza
Jorge L. Borges
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2007
pagine: 146
L'opera apparve a Buenos Aires nel 1926, secondo libro di saggi dopo "Inquisizioni" (1925), e insieme a quest'ultimo e all'"Idioma degli argentini" (1928) fu ripudiato, tornando ufficialmente in circolazione solo dopo la morte del suo autore. Basta leggere l'ardente proclama con cui prende avvio per rendersi conto delle ragioni di quell'abiura: "Ormai Buenos Aires, più che una città, è un Paese e occorre trovare la poesia e la musica e la pittura e la religione e la metafisica adatte alla sua grandezza". Libro delle furie, dunque, tracotante di audacia e di speranza, l'opera regola i conti con la coeva cultura argentina ("La nostra realtà vitale è grandiosa e la nostra realtà pensata miserabile"), attacca spavaldamente la pigra immobilità della lingua letteraria e l'ingannevole prestigio delle parole che compongono i versi, celebra la pampa e il sobborgo ("li sento aprirsi come ferite e mi dolgono allo stesso modo").
L'idioma degli argentini
Jorge L. Borges
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2016
pagine: 187
Che ci racconti del "truco", grazie al quale i giocatori, dimesso l'io abituale, diventano "criollos" che "vogliono spaventare la vita a grida"; o di coltelli che cercano i sentieri della morte e del Chileno, signore dell'insolenza, che si dissangua a terra; o dell'origine del tango, la cui patria sono gli angoli delle case rosate dei sobborghi, la protervia domenicale del guappo e il chiasso delle popolane sui portoni; o di una notte serena capace di rivelare miracolosamente il "senso reticente o assente dell'inconcepibile parola eternità"; o della felicità, che "non è meno sfuggente nei libri che nella vita"; o del metodo insospettabile e segreto con il quale Cervantes suscita nel lettore "una reazione di compassione e perfino di collera di fronte alle infinite iniquità che affliggono l'eroe"; o, infine, delle differenze fra lo spagnolo degli spagnoli e quello della conversazione argentina, il Borges di questo libro giovanile, ripudiato e ora finalmente ritrovato, è già, inconfondibilmente, il grande Borges. E solo apparente è l'"aria enciclopedica e guerrigliera", giacché tre direzioni cardinali lo governano: "La prima è un sospetto, il linguaggio; la seconda è un mistero e una speranza, l'eternità; la terza è questo godimento, Buenos Aires".
Il prisma e lo specchio. Testi ritrovati (1919-1929)
Jorge L. Borges
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2009
pagine: 283
Fra il 1923 e il 1929 Borges pubblica tre volumi di poesia su cui in seguito interverrà radicalmente, e tre di prosa che saranno ripudiati. Tutti gli altri scritti - dispersi per lo più in periodici e riviste - cui era affidata l'insolente riflessione di quegli anni verranno dimenticati. E si capisce: ansioso di giustificare una tumultuosa militanza ultraista, ma soprattutto di "disanchilosare l'arte" e di difendere la sua poesia, Borges dichiara la supremazia dell'"estetica attiva dei prismi", capace di forgiare una visione personale, sull'"estetica passiva degli specchi", che trasforma l'arte in copia; addita nel ritmo, elemento acustico, e nella metafora, elemento luminoso, gli strumenti imprescindibili di tale rivoluzione; regola impavido i conti con i morti e i loro esercizi di retorica; stigmatizza risolutamente il "nulla immobile" della letteratura coeva, preoccupata solo di cambiare di posto alle "cianfrusaglie ornamentali" che pretendono di discendere da Góngora e di "infilzare in quantità infinite i consunti aggettivi"; celebra una Buenos Aires che nelle "ore orfane che vivono come spaventate dagli altri e delle quali nessuno si cura" diventa libertà di poesia, ed esalta l'ultimo tango, "zolletta di zucchero che da sola addolcisce la città offuscata e molle". Viene qui proposta una scelta dei più significativi scritti dispersi del periodo 1919-1929, tratti dal primo volume dei Textos recobrados (Buenos Aires, 1997).
Possibilità conoscitive del fenomeno mafia in Sicilia nella letteratura e nelle relazioni Stato-società
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2010
pagine: 226
Il quadro sociopolitico e culturale della Sicilia è identificato in una forma di modernizzazione difficile, che si situa nel periodo compreso tra la crisi agraria degli anni '80 e la Prima guerra mondiale. I contributi e le interviste di questo volume mettono in evidenza rappresentazioni e atteggiamenti, volti a descrivere una cultura alternativa e diversa per costruire un impegno sociale e civile, e un messaggio di cambiamento per contrastare ogni forma di aberrazione della società. Nello scenario dell'immediato dopoguerra si esaurisce il vecchio modello malavitoso e si investe, invece, con metodi che si adattano alle diverse trasformazioni economiche, sociali e culturali: la struttura mafiosa sviluppa il suo intervento contro le istituzioni statali, ma, nel contempo, si inserisce in esse con legittime presenze in una forma di coabitazione utilitaristica.
Cibus viatorum. Tabernacoli da viatico tra XVI e XX secolo
Libro: Copertina morbida
editore: Baraldini
anno edizione: 2011
pagine: 144
Il Museo del Risorgimento di Modena
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2011
pagine: 310
Sei problemi per don Isidro Parodi
Jorge L. Borges, Adolfo Bioy Casares
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 192
Obeso, la testa rasata e gli occhi saggi, don Isidro Parodi prepara, lento ed efficiente, il mate in un piccolo bricco celeste: e intanto invita la pittoresca schiera dei suoi clienti a esporgli con chiarezza i misteri che li affliggono e che lui invariabilmente risolverà lasciandoli di stucco. Enigmi labirintici e inestricabili, di fronte ai quali qualsiasi altro investigatore avrebbe l'accortezza di battere in ritirata: come il caso del talismano di giada trafugato dal tempio della Fata del Terribile Risveglio nello Yunnan e avventurosamente approdato a Buenos Aires, dove gli danno la caccia il mago Tai An, la conturbante Madame Hsin, l'ebanista russo Samuel Nemirovsky e altri non meno improbabili personaggi. Ma a questo punto è forse il caso di precisare un dettaglio piuttosto rilevante: i colloqui fra l'imperturbabile e geniale detective e la sua variopinta clientela hanno luogo nella cella 273 del Penitenziario nazionale, in calle Las Heras. In effetti don Isidro, ex barbiere nel quartiere di Sur, sta scontando ventun anni per l'assassinio di un macellaio, un certo Agustín R. Bonorino - assassinio che ovviamente non ha commesso. Come se non bastasse, a raccontarci le sue fantasmagoriche e sedentarie avventure è il dottor Honorio Bustos Domecq, torrenziale poligrafo clamorosamente inesistente. A muoverne la penna è infatti la beffarda, spumeggiante complicità di due sodali efferatamente ironici, fautrice di parecchi e deplorevoli misfatti letterari, di cui non potremo più fare a meno.
Letterature germaniche medioevali
Jorge L. Borges, M. Esther Vázquez
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 228
Il culto delle antiche letterature germaniche non solo ha illuminato la vecchiaia di Borges, il suo "occaso", com'egli stesso dichiara nel 1976, ma è circolato capillarmente in tutta la sua opera, nutrendo la riflessione sulla poesia e sul suo destino. Nessuno come Borges avrebbe dunque potuto accompagnarci con tanta sapienza e leggerezza lungo il vertiginoso percorso che da Ulfila, temerario traduttore della Bibbia in visigoto, e dal "Beowulf" conduce ai "Nibelunghi", ai rapidi ed energici poeti dell'Edda, alle minuziose e realistiche saghe islandesi, alle kenningar dei poeti scaldi, sino all'"ingegnosamente ingenuo" "Heimskringla" di Snorri Sturluson, la coscienza del Nord, il quale organizzò i vecchi miti dispersi "con affetto e ironia". E anche in questo libro, che è una storia letteraria e insieme un'affabile antologia e un fascinoso racconto, Borges non cela l'epicentro della sua passione: gli Islandesi, che invano scoprirono l'America e l'arte del romanzo - destino singolare, e in tutto simile ai sogni.

