Libri di L. Aurigemma
Opere. Volume 11
Carl Gustav Jung
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1992
pagine: 686
Nella prospettiva di Jung i dati religiosi vanno considerati come la manifestazione storica infinitamente varia di un autonomo livello di realtà; autonomo in quanto, pur rivelandosi attraverso la vita, esso non è il frutto della sublimazione di una realtà biologica, come Freud pretendeva, ma è parte costitutiva e irriducibile della condizione umana. I dati religiosi vanno perciò compresi come la formulazione psicologica di esperienze interiori che hanno sempre, all'origine, i caratteri della rivelazione individuale, anche se subiscono poi il travaglio secolare dei tentativi di rielaborazione culturale tendenti a renderle assimilabili ai più; e che possono sempre riemergere nei materiali onirici o visionari individuali, in quanto essi hanno radice nel fondo archetipico comune. Psicologia e religione (1938/1940), il Saggio d'interpretazione psicologica del dogma della Trinità (1942/1948), Il simbolo della trasformazione nella messa (1942/1954) e gli altri scritti sulla religione in Occidente sono costruiti in questa prospettiva, che l'immensa dottrina di Jung sostanzia e conferma. A questi saggi seguono quelli da Jung dedicati alla religione in Oriente: i commenti psicologici al Libro tibetano della grande liberazione (1954) e al Libro tibetano dei morti (1935/1953), la Prefazione alla Introduzione al buddismo zen di D.T. Suzuki (1939), Psicologia della meditazione orientale (1943), e così via. Essi mostrano magistralmente come i diversi metodi orientali d'introversione favoriscano il suddetto carattere individuale dell'esperienza religiosa; sottolineando tuttavia nel contempo l'estraneità di Jung, terapeuta impregnato del mito eristico della redenzione, alle tentazioni di fuga dal mondo presenti in così larghi strati della religiosità orientale.
Opere. Volume Vol. 2
Carl Gustav Jung
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1987
pagine: 479
Opere. Volume 11
Carl Gustav Jung
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1979
pagine: 686
Opere. Volume Vol. 6
Carl Gustav Jung
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1977
pagine: 611
Opere. Volume Vol. 8
Carl Gustav Jung
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1977
pagine: 605
La dimensione psichica
Carl Gustav Jung
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1977
pagine: 348
Bene e male nella psicologia analitica
Carl Gustav Jung
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1993
pagine: 126
Quella religiosa è una pulsione archetipica, profondamente radicata nella mente umana. Per Jung non possiamo negare la realtà del male: bene e male non sono «costruzioni» culturali ma potenze primigenie della natura con cui tutti dobbiamo prima o poi fare i conti. Se per Freud la legge morale dipende da norme ricevute e interiorizzate durante l'infanzia, per Jung è quasi un «centro» tra il bene e il, male che l'uomo individua non aderendo a dogmatismi ideologici o religiosi ma con un atto creativo. E tutta l'opera di Jung può essere vista come una lotta contro il male, inteso come una mancanza di significato che impedisce la pienezza della vita. Il volumetto, oltre a chiarire uno dei punti nodali del pensiero junghiano, si inserisce nell'ambito di un dibattito teologico e filosofico di grande attualità.
L'anima e la scrittura
Ania Teillard
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1980
pagine: 248
Il mito di Jung
Marie-Louise von Franz
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1978
pagine: 297
Tipi psicologici. Descrizione generale
Carl Gustav Jung
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1977
pagine: 128
L'ipotesi che esista una sola psicologia o un solo principio psicologico fondamentale costituisce un'intollerabile tirannia. (Jung)
Tipi psicologici
Carl Gustav Jung
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1977
pagine: 593
Dal momento della loro prima pubblicazione nel 1921 i "Tipi psicologici" hanno costituito uno dei testi junghiani di maggiore diffusione. Nel libro Jung abbandona la pretesa, che era ancora di Freud, di concepire la psicologia come una scienza esatta, e riconosce invece come ineliminabile la presenza di un fattore irriducibilmente soggettivo. Nell'elaborazione delle sue osservazioni cliniche, sulle quali si fonda la definizione e la descrizione degli otto tipi psicologici principali, egli integra la scoperta della realtà dell'inconscio, costituendo così la sua tipologia come psicodinamica, nel senso che la psiche individuale è vista nel rapporto dialettico di conscio e inconscio, e teorizza la presa di coscienza come progressivo superamento delle opposizioni.