Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Khaled Fouad Allam

Leggere il Corano nel deserto

Leggere il Corano nel deserto

Marco Alloni, Khaled Fouad Allam

Libro

editore: Compagnia Editoriale Aliberti

anno edizione: 2015

pagine: 128

Khaled Fouad Allam è morto improvvisamente il 10 giugno scorso nella sua stanza d'albergo a Roma. Algerino, classe 1955, era un volto noto al grande pubblico. Era spesso in televisione, a parlare di Islam e di Occidente, delle cause di un conflitto secolare, delle assurde guerre che ancora si fanno in nome della religione. Sociologo, docente all'Università di Trieste, oltre che editorialista di "Repubblica" ed ex deputato alla Camera, Fouad Allam era e resterà soprattutto la voce che ci ha incessantemente ricordato, con la sua profonda cultura e la sua capacità di divulgazione, cosa è realmente l'essere musulmani. La necessità di mostrare che cosa dica veramente il Corano, l'obbligo morale e intellettuale di levarlo al chiacchiericcio sulla sua pericolosità e riproporlo all'attenzione per la sua straordinaria carica di risonanze filosofiche, esistenziali, etiche e poetiche. "Leggere il Corano nel deserto", come dice il titolo di questo volume, è un invito a guadagnare terre più silenziose. Significa abbandonare il nostro approccio tipico alla realtà, dell'Islam e non solo, per conquistare le voci primordiali e i primordiali silenzi da cui il Verbo proviene.
10,00

Periferie. Da problema a risorsa

Periferie. Da problema a risorsa

Franco Ferrarotti, Maria Immacolata Macioti

Libro: Libro in brossura

editore: Sandro Teti Editore

anno edizione: 2008

pagine: 176

17,00

Il jihadista della porta accanto. L'Isis a casa nostra

Il jihadista della porta accanto. L'Isis a casa nostra

Khaled Fouad Allam

Libro

editore: Piemme

anno edizione: 2015

pagine: 154

Comincia con questa drammatica constatazione la lucida e allarmante analisi di Khaled Fouad Allam dopo la strage nella sede della rivista satirica Charlie Hebdo di Parigi. Il sociologo di origine algerina fa notare che non è un caso che l'attentato sia avvenuto nella capitale francese, luogo altamente simbolico per tutto ciò che concerne la libertà, dalla Rivoluzione illuminista in poi. Inoltre, la testata non è un periodico qualunque, poiché da sempre si batte contro ogni forma di censura. Anche questo, dunque, un luogo-simbolo. Infine, non è certo casuale il fatto che siano stati uccisi alcuni tra i più grandi vignettisti del mondo. Ci sono stati tentativi, in passato, in altri giornali, ma il contesto di oggi è totalmente cambiato, spiega Fouad Allam. E il contesto è quello della nascita di un Califfato e di un esercito che fa leva su nuove forme di jihadismo. Siamo entrati in un'altra epoca, molto pericolosa. Basta leggere i proclami dell'Isis per vedere come facciano leva su forme individuali di "guerra santa", investendo ragazzi e ragazze - di seconda generazione e nati in Europa - di una missione sacrale che l'autore chiama "terrorismo di prossimità", ovvero capace di esplodere in qualunque città, in qualunque Stato del mondo. Nel saggio l'autore spiega chi sono, dove si nascondono e come agiscono i jihadisti senza volto che parlano francese, tedesco, inglese, danese, italiano, delineando gli scenari raccapriccianti di un conflitto che l'Occidente dovrà affrontare.
15,90

Il jihadista della porta accanto. Isis, Occidente

Il jihadista della porta accanto. Isis, Occidente

Khaled Fouad Allam

Libro: Copertina rigida

editore: Piemme

anno edizione: 2014

pagine: 145

Che cos'è l'ISIS e cosa si nasconde dietro la proclamazione del "Nuovo Califfato Globale"? Dove ci porterà il jihad lanciato contro l'Occidente che in pochi mesi ha conquistato le terre di Libia, Iraq e Siria? Chi sono i jihadisti senza volto che parlano italiano, francese, inglese, tedesco e mozzano le teste agli infedeli occidentali? I miliziani del sedicente Stato Islamico, maestri d'indottrinamento feroce, hanno conquistato le terre del petrolio fino all'Egitto annunciando la restaurazione dell'impero musulmano. Hanno manipolato le menti e i cuori di migliaia di ragazzi europei trasformandoli in boia. Lo stanno facendo con le migliaia di profughi dell'Africa, che respinti dall'Europa ricca vanno cercando qualcosa in cui credere. Sono un esercito enorme dotato di armi sofisticate. Il coltello si usa per sgozzare le gole dei prigionieri in "esecuzioni esemplari" da mostrare sul web. Non sono più sparuti terroristi, ma migliaia di soldati ben addestrati e ben pagati, molti dei quali reclutati a Londra, Parigi e persino nel Veneto italiano. Khaled Fouad Allam, massimo esperto in Italia di questioni mediorientali, dipana un'intricata matassa cominciando dalla storia del primo jihadista europeo diventato terrorista nel 1995. L'autore rintraccia le radici dell'euro-terrorismo, entrando nella psicologia del moderno radicalismo islamico che si serve di Internet per cercare consenso e globalizzare la paura...
15,90

Avere vent'anni a Tunisi e al Cairo. Per una lettura delle rivoluzioni arabe

Avere vent'anni a Tunisi e al Cairo. Per una lettura delle rivoluzioni arabe

Khaled Fouad Allam

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio

anno edizione: 2013

pagine: 208

"I notiziari, se da una parte evidenziano la lontananza tra il luogo in cui si svolgono gli eventi e quello in cui ci si trova, dall'altra riportano alla memoria sensazioni simili già vissute. Così, quando, nel dicembre 2010, vidi le immagini delle prime sommosse tunisine, ebbi la sensazione di tornare al periodo della mia infanzia in Algeria. Mi venne in mente, in particolare, il periodo del maggio 1968". Parte dai suoi ricordi personali, Khaled Fouad Allam, per costruire una lettura comparativa delle contestazioni e dei rivolgimenti che abbiamo imparato a conoscere con il nome di "Primavera araba". Sono molte le domande che Allam si pone nel corso di questo libro e che configurano un approccio del tutto inedito: perché il mondo arabo non ha avuto un suo Sessantotto? Perché il conflitto israelo-palestinese non avrà mai la valenza simbolica e aggregatrice che ebbe il Vietnam per i giovani occidentali degli anni sessanta e settanta? Cosa accomuna i linguaggi e le forme mediali in cui il dissenso dei giovani arabi trova espressione alle manifestazioni degli indignados e al rap delle grandi periferie metropolitane occidentali? Qual è il rapporto con i nuovi mezzi di comunicazione? Internet giunge davvero a liberare i sogni di questi giovani o rischia di diventare anch'esso strumento di chiusura? E, infine, perché non riesce a emergere una leadership forte?
18,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.