Libri di Ivo Ragazzini

In questo secondo volume finale, l'intricata storia di amore, intrighi e tragedia raggiunge il suo culmine. Dopo le scoperte e rivelazioni mozzafiato del primo volume, la storia si sposta nel Castello di Montebello e alla corte di Galeotto Malatesta a Rimini, per incontrare Costanza e sua figlia Azzurrina. Qui, il mistero e il dramma che circonda la nascita della piccola Azzurrina dai capelli chiarissimi, viene interamente svelato, mentre la Romagna degli Ordelaffi e dei Malatesta viene sconvolta dalla lotta tra il papato italiano e quello di Avignone, e dalle devastanti incursioni delle compagnie di ventura straniere. Basato su un manoscritto del Trecento, questo libro offre uno sguardo intenso e avvincente sulla vita e gli eventi dell'epoca, portando alla luce segreti sepolti e rivelazioni sorprendenti mai osservate prima. Preparatevi a fare un viaggio affascinante attraverso amori proibiti, intrighi di corte e ingiustizie, mentre la storia di Costanza e sua figlia Azzurrina si dipanerà e rivelerà davanti a voi.

C'era una volta in cui il Rubicone non era solo un fiume e la Romagna era detta Flaminia per via di una strada che conduceva a Roma. E quando nel 49 a.C. Giulio Cesare vi giunse di fronte, trovò ad attenderlo una palizzata in legno colorata di "rubico", ossia rosso porpora, il colore ufficiale di Roma, che gli impediva il passaggio. Ma chi e per quale motivo qualcuno aveva costruito, ancor prima che Cesare nascesse, una linea rossa difensiva che arrivava fino al mare? E come Cesare e suoi legionari riuscirono ad aggirarla e attaccare Roma? Mai prima d'ora qualcuno era arrivato a indagare questo e molto altro.

Nel 1378 un ex magistrato, espulso durante i Tumulti dei Ciompi da Firenze decise di scontare la sua pena diventando Padre Confessore in un monastero in Romagna, per incontrare una bella monaca forlivese di cui aveva sentito parlare quando era a Firenze. Un po' alla volta i due si innamorarono e iniziarono a incontrarsi segretamente nel monastero per raccontarsi ogni sera una novella del luogo. E fu grazie a loro, che decisero di trascrivere i loro incontri e le loro storie in un manoscritto, che quanto successe a una nobildonna di Rimini di nome Costanza Malatesta, venne in gran parte raccontato e ci è giunto. Magistralmente indagato e ricostruito dall'autore su un manoscritto del Trecento, ambientato nella suggestiva cornice della Romagna medievale degli Ordelafffi e dei Malatesta, sconvolta dalla peste e dalle Compagnie di Ventura straniere inviate dal papato di Avignone, questo libro è un viaggio attraverso la storia che offre una nuova visione su Costanza Malatesta e sua figlia Azzurrina, la bambina nata nel castello di Montebello.

"Il tesoro di Bargagli", è un libro che riprende diversi fatti e misteri, capitati tra Genova e i vicini monti Bargagli, tra la nascita della Repubblica Sociale Italiana del '43, fino alla resa finale delle truppe nazifasciste nel '45, compresi i traffici per vendere carni al mercato nero che allora imperversava, più diversi omicidi dovuti alla sparizione di un tesoro durante la fine della Seconda Guerra Mondiale. Quello che successe all'epoca incuriosì gran parte d'Italia anche nel dopoguerra, tanto che nacque successivamente una leggenda del mostro di Bargagli per via di una serie di omicidi e vendette mai chiarite, che si trascinarono e avvennero anche nel dopoguerra. Ma quella è un'altra storia che, per ora, il libro lascia presagire ma non tratta, fermandosi alla fine della guerra del '45. Questo libro narra quello che successe dal '43 fino alla liberazione finale di Genova dalle truppe nazifasciste che l'occupavano e la sparizione di un bottino di molti milioni di lire che avvenne nel bosco della Tecosa durante i giorni della resa, sui quali non si è mai fatto chiarezza.

"Sotto le branche verdi" è la citazione dantesca di una epica battaglia avvenuta verso la fine del milleduecento in Romagna tra un esercito di francesi e guelfi inviato dal Papa per sottomettere gli ultimi ghibellini rimasti a Forlì dopo la morte di Federico II. Costoro contro ogni previsione massacrarono in un memorabile scontro cittadino i francesi che li stavano assediando da oltre un anno e alla fine li seppellirono sotto un monumento funebre nella loro piazza maggiore e vi piantarono sopra un altare e le loro insegne a ricordo delle generazioni future.

Rubicone. Confine difensivo chiamato da Lucano "Puniceus Rubicon", e che fu costruito dal console Flaminio di Rimini per fermare la discesa verso Roma nientemeno che del Punico Annibale. Confine maledetto da un Flamine (alto sacerdote pagano) che enunciò persino una profezia a Cesare ("Bada, o Cesare, a coloro che giurano e respirano assieme") per dissuadere lui e i legionari dal volerlo attraversare. Ma Cesare, dopo una notte di incubi e ripensamenti, decise di farlo e attaccare Roma.

Questa è la storia di uno che, sconfisse un drago e diventò santo nel futuro o forse doveva già esserlo di suo, visto che l'impresa non era ne facile, ne comoda. Il suo nome era San Silvio e il resto lo dovrete scoprire e capire da soli. Questa storia forse per alcuni è divertente o satirica, ma se la leggerete bene, capirete da soli come, grazie agli attacchi che ebbe in vita da un drago, costui diventò santo e il drago venne sconfitto, proprio come capita in tutte le storie di santi e draghi.