Libri di Ilaria Rabatti
François Rabelais, dottore in medicina umanistica e scrittura terapeutica
Fernanda Mazzoli
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2025
pagine: 48
Non potendo prendersi cura personalmente di “ogni” malato, il medico François Rabelais decise di scrivere la storia di Gargantua e Pantagruel, al fine di alleviare le sofferenze di “tutti” i malati, allietandone gli animi e in tal modo, sulla scia dei suoi maestri Ippocrate e Galeno, contribuire anche alla guarigione dei corpi. Ingredienti primi della sua medicina sono una buona dose di riso liberatorio, il lievito di uno spirito franco e coraggioso e il succo di sostanziose riflessioni sull’umana condizione.
Darwin e Marx. La leggenda di una dedica
Margaret A. Fay
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2025
pagine: 64
Marx ebbe sempre un interesse vivo per i progressi nelle scienze naturali ed applicate. Questo interesse non era fondato sul progetto di “incorporazione” della propria scoperta (il materialismo storico come teoria della genesi, sviluppo e declino di determinati modi di produzione, in particolare quello capitalistico) in un’enciclopedia generale delle scienze di tipo positivistico, ma si basava su di una acuta consapevolezza di tipo interdisciplinare, ostile a quella esasperata divisione accademico-universitaria delle discipline, del positivismo dell’Ottocento. Ingenera stupore e sdegno, il permanere della leggenda che vuole Marx mendicare, alla porta della casa di Darwin, il permesso di dedicare “Il Capitale” al grande naturalista. Marx ammirava infatti moltissimo Darwin, ma non ne feticizzò mai il metodo (quasi volesse “legittimare” una lettura teleologico-deterministica della propria opera assimilandola a quella darwiniana). Impedì questo la sua consapevolezza filosofica di tipo ontologico-sociale. La “leggenda della dedica” (coltivata strumentalmente per suggerire un’analogia fra il progetto teorico marxiano e quello darwiniano) è stata sfatata da M. Fay.
Lato di ponente
Margherita Guidacci
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2021
pagine: 112
"Lato di ponente" raccoglie pensieri e riflessioni di Margherita Guidacci, quasi tutti finora inediti. Libro difficile da definire anche per la stessa autrice, con il ritmo della poesia e la concretezza della prosa, intessuto di citazioni che sono per lei voci dialoganti: Qohélet, Agostino, Pascal, Donne, Dickinson, Leopardi, Rilke, Kafka, Valéry, Eliot. Una miniera nascosta, un diario-taccuino di lavoro in cui sono registrati i segni di una profonda crisi. La scrittura resta comunque limpida e ferma, e, come sempre nei suoi libri, ha il dono grande della semplicità, sia che si rapprenda in una forma essenziale da frammento presocratico o da "quartetto" eliotiano, sia che si distenda in composizioni di più ampio respiro meditativo. Assemblato in fretta – presentendo ormai vicina la fine del proprio viaggio umano – "Lato di ponente" rivela una natura composita, smentita però sul piano tematico, nella costante ripresa e indagine di alcuni motivi chiave (primo, tra tutti, il tema del tempo) che legano i pensieri in una totalità profondamente coerente, aprendo nuove, fertili prospettive d'indagine anche sulla sua opera poetica.
Santiago Express. Appunti di viaggio
Marco Gallo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2020
pagine: 120
«Nella solitudine e nel silenzio del Camino i pensieri prendono una forma estremamente fluida e piacevole. È come guardare le cose da una prospettiva lontana e privilegiata, dove tutto è ridimensionato negli spazi che attraverso a piedi e lentamente. Ho capito solo ora è che i pensieri non si possono imporre né si possono scegliere durante il Camino. Per pensare veramente bisogna svuotarsi dei propri pensieri, fare il vuoto in se stessi. E questo vuoto viene riempito dai pensieri che vengono, non da quelli che si vanno a cercare. È un modo per perdere tutto, per tutto trovare. I pensieri nuovi, i pensieri del futuro, ci vengono a cercare nel silenzio che è rotto solo dal rumore dei nostri passi quando camminiamo e dai rumori della natura. E così ripenso al mio stile di vita (piccolo) borghese, alla mia propensione al consumo e alla comodità, alla rassicurante visione dei barattoli perfettamente ed ergonomicamente allineati sullo scaffale in cucina e pieni degli alimenti essenziali, alle piccole fissazioni che ho sviluppato condividendo gli spazi vitali con la mia solitudine e con le mie manie. Ora sono un camminante …» (Marco Gallo).
Sibille
Margherita Guidacci
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2019
pagine: 88
"Per tutto il tempo in cui rimasi in compagnia delle Sibille, le sentii sempre come delle presenze oggettive; erano per me delle persone reali, in carne e ossa. Naturalmente, sono completamente disposta ad ammettere che esse non erano che delle proiezioni del mio inconscio. [...] Come poeta, poco m’importa di obbedire a impulsi razionali o irrazionali – e meno che mai di compilarne un catalogo – purché essi siano vitali e si traducano in un’opera. È il poiein, il fare che interessa al poeta e non il sottile scandaglio sul come o il perché del poiein. Razionale o irrazionale, ciò che l’aiuta ad ottenere un risultato è sempre il benvenuto. Se l’inconscio mi ha aiutata a scrivere le Sibille, io gli sono grata: ha dimostrato di possedere immaginazione, memoria e passione. Spero bene che vorrà darmene altre prove in futuro. Che lo faccia lui o la parte razionale del mio essere, certamente non sarà in ogni caso nelle forme già sperimentate: se contassi sul loro ripetersi, mi sbaglierei totalmente. Gli esseri umani, e soprattutto gli artisti, possono sempre riservare nuove sorprese. In questo senso, ancora oggi, mi apro fiduciosa al futuro." (L'autrice)
Koinè. Quale progettualità? L'uomo è un essere progettuale
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2017
pagine: 176
Questo numero della rivista Koinè si occupa di affrontare il tema oggi più importante sul piano filosofico politico: il tema della progettualità. Da oltre un secolo a questa parte la critica all’attuale modo di produzione sociale, pur nelle sue molteplici e mutevoli modalità, è stata nella sostanza effettuata. Ciò che resta ancora da fare è cercare di percorrere, in maniera umanisticamente fondata (ossia basandosi sulla natura umana), l’orizzonte progettuale, ossia delineare le strutture di base di un futuro modo di produzione comunitario finalizzato alla buona vita di tutti, non più incentrato sulla privatezza e sulla mercificazione dei rapporti umani. Senza uno sguardo realistico su come il nostro mondo può essere, difficilmente, infatti, si potranno condividere modifiche radicali delle nostre modalità di vita. Ciò richiede, oltre a competenze specifiche, educazione filosofica e capacità dialettica: quanto questo numero della rivista Koinè vorrebbe contribuire a formare.