Libri di Guido Aristarco
Il mestiere del critico
Guido Aristarco
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2007
Sotto il segno dello scorpione. Il cinema dei fratelli Taviani
Guido Aristarco
Libro
editore: D'Anna
pagine: 264
Film come arte
Rudolf Arnheim
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 190
«Il film parlato si sforza oggi di combinare scene visivamente mediocri ricche di dialogo con lo stile tradizionale e completamente diverso di una ricca azione muta. Rispetto all’epoca del muto si nota un’impressionante decadenza del livello artistico, sia nei film di media qualità che nelle opere di eccezione, e una tale tendenza non può essere totalmente attribuita alla sempre crescente industrializzazione. Può apparire sorprendente che si crei oggi un tale numero di opere fondate su un principio che rappresenta, se confrontato con le pure forme disponibili, un così radicale impoverimento artistico. Ma come meravigliarci di una tale contraddizione in un’epoca come la nostra in cui, anche sotto tanti altri aspetti, si vive una vita irreale senza riuscire a raggiungere la vera natura dell’uomo e delle manifestazioni che gli competono. Se nel cinema accadesse il contrario non sarebbe forse un’incoerenza magari felice, ma ancor più sorprendente? Possiamo tuttavia consolarci pensando che le forme ibride sono assolutamente instabili. Tendono a trasformarsi, passando dalla propria irrealtà a forme più pure, anche se questo significa tornare al passato. Al di là dei nostri tentativi e dei nostri errori esistono forze interiori che, alla lunga, permettono di superare cadute e deficienze, dirigendo l’operare umano verso la purezza del buono e del vero». Con uno scritto di Guido Aristarco.
Il cinema fascista. Il prima e il dopo
Guido Aristarco
Libro
editore: edizioni Dedalo
anno edizione: 1996
pagine: 304
Agli inizi degli anni Sessanta ci fu una ribellione contro i padri, accusati di aver male interpretato la storia dei film realizzati durante il fascismo, di averla sottovalutata per ragioni ideologiche, per partito preso. E così le generazioni venute dopo il Neorealismo, hanno tentato di ribaltare giudizi e significati, sulla falsariga della storiografia revisionista e restauratrice. Il libro riesamina la cinematografia del "ventennio nero", argomentandone, a livelli interdisciplinari, i limiti sul piano espressivo e le gravi responsabilità nell'ambito del consenso al regime. E indaga anche su quanto accadde nel cinema prima dell'avvento del fascismo e dopo il 25 luglio 1943.