Libri di Giustina Olgiati
Fisco e debito pubblico a Genova
Libro
editore: SAGEP
anno edizione: 2025
pagine: 288
I documenti legati alla politica impositiva di un governo sono i più efficaci per ricostruire la storia di un territorio, dei suoi abitanti e delle sue attività produttive. Hanno finalità di tipo fiscale le rilevazioni di tipo catastale e i censimenti della popolazione; le imposte di natura straordinaria ci portano alla scoperta di emergenze alle quali è necessario far fronte – epidemie, carestie, spedizioni militari –, mentre le modalità della loro applicazione sono un valido specchio delle politiche di carattere sociale del governo. Molti aspetti della fiscalità medievale rientrano ancora oggi nelle politiche degli Stati contemporanei: la percezione – molto precoce a Genova – dell’importanza del concetto di danno di immagine; i dazi commerciali; gli incentivi all’immigrazione di maestranze specializzate e alla produzione artigiana di qualità; gli sgravi fiscali per le famiglie numerose e le ristrutturazioni immobiliari; il supporto dei privati alle attività caritative e assistenziali; la revisione della spesa pubblica; i provvedimenti in favore dei cittadini meno abbienti. All’età moderna risalgono il ricorso alle privative per il commercio di tabacco, neve, acquavite e caffè; la legittimazione del gioco del Seminario – dal quale deriverà il gioco del Lotto – e il suo appalto per finanziare le casse dello Stato; la nascita dell’imposta di bollo. Il reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla gestione dello Stato genovese è legato, oltre che al sistema tributario, al suo debito pubblico, uno dei più antichi del mondo. La sua riforma, nel 1407, determina la nascita della Casa di San Giorgio, fondamento del sistema finanziario genovese fino all’annessione della Repubblica all’impero napoleonico, nel 1805. Autori dei saggi, delle trascrizioni e delle schede di catalogo: Luca Filangieri, Fausto Fioriti, Giustina Olgiati, Daniele Tinterri, Andrea Zanini, Andrea Zappia.
Rapporti di famiglia a Genova (secoli XII-XVIII)
Libro: Libro in brossura
editore: SAGEP
anno edizione: 2023
pagine: 288
Durante i secoli del Medioevo e dell’età moderna il termine famiglia definisce un complesso di individui molto più ampio del nucleo rappresentato da due sposi e dai loro figli. La famiglia comprende ascendenti, discendenti, collaterali; mogli legittime, separate o divorziate; concubine; servitori, stipendiati e apprendisti; donne nubili o vedove; figli naturali o non ancora emancipati dalla patria potestà; consanguinei bisognosi di assistenza. Per il patriziato genovese la famiglia è il clan, l’insieme di quanti si fregiano dello stesso cognome per diritto di nascita o per l’associazione a un albergo e godono di beni in comune. Nel Settecento si aggiungono a essi i cavalier serventi, galanti o cicisbei. Se lo Stato interviene, con leggi e statuti, per regolare interessi patrimoniali, usi e costumi legati ai rapporti di famiglia, la realtà di tutti i giorni affiora dagli atti dei notai, che ci raccontano storie di matrimoni imposti e rifiutati, bigamia e uxoricidio, rapimenti e violenza, separazioni e divorzi, figli legittimi e naturali, vedovi e anziani. Le vicende private di grandi personaggi storici come Cristoforo Colombo e Giovanni Andrea Doria si uniscono con quelle degli abitanti della città di Genova, dallo schiavo liberato che proviene dal Catai agli uomini e donne di ogni ceto e condizione sociale, nel lungo arco cronologico che copre la storia del Comune e della Repubblica di Genova...
Dante e la Liguria. Manoscritti e immagini del Medioevo
Libro: Libro in brossura
editore: SAGEP
anno edizione: 2021
pagine: 192
Il volume espone per la prima volta tutti i manoscritti e i frammenti di codici danteschi conservati in Liguria, o realizzati per committenti liguri, o giunti in seguito, per le mille vie del collezionismo e del mercato librario. Essi testimoniano che nel Trecento e nel Quattrocento l’opera dell’Alighieri ebbe, in Liguria, una fortuna notevole: a Genova fu infatti realizzato, nel 1336, il codice ritenuto il più antico tra quelli datati del Poema (il ms. 190 della Biblioteca Comunale Passerini-Landi di Piacenza); mentre intorno al 1340 fu miniato da Francesco Traini lo splendido manoscritto con le Expositiones all’Inferno di Guido da Pisa, oggi al Musée Condé di Chantilly. Opere così precoci, e di qualità così alta, da essere giustamente considerate fondamentali per la tradizione testuale e illustrativa della Commedia. Insieme a queste, manoscritti adorni di miniature o di eleganti iniziali “filigranate”, mai esposti prima, fanno scoprire la storia della diffusione delle opere di Dante in Liguria, dagli anni seguenti la sua morte – di cui ricorre il settimo centenario – fino al Quattrocento, grazie al collezionismo di dogi, colti umanisti e splendidi mecenati...

