Libri di Giuseppe Soro

Il libro si snoda in due storie, indipendenti e del tutto diverse, tranne che nello stile e l'ironia, marchio dell'autore. La prima storia, parla del nostro primo viaggio a Capo Verde, il viaggio inizia in una fase comica. Ma il viaggio parla dei paesaggi e degli abitanti di Capo Verde, ospitali allegri e dividono quel poco che hanno, con grande dignità e fierezza. Un grande capitolo, da spessore alla prima parte del libro, anzi a tutto il libro. La seconda storia parla del protagonista, che si reca in Sardegna per riabilitare il padre. E parla dei suoi due grandi amori; per la bellissima Filomena e per un puledro, che come un diamante grezzo andando avanti risplende come una stella. Il libro e un miscuglio di ironia comicità, romanticismo, e la scoperta di un altro mondo, di un altro modo di vivere.

Il morbo di Parkinson, uno dei mali del nostro secolo, viene raccontato in prima persona dall'autore che, nonostante la debilitante malattia, ha cercato di accettare il proprio stato e di andare avanti con la propria vita. Giuseppe Soro ha attraversato inizialmente un periodo buio e degradante, in quanto incapace di compiere le più piccole azioni quotidiane, rischiando la depressione. Ma ciò che gli ha dato il coraggio di rialzarsi è stato il ricordo di un vecchio sogno: il Cammino di Compostela, un percorso a piedi lungo 800 chilometri. L'autore racconta la sua sfida contro la malattia, senza porsi ai lettori come un supereroe, ma incoraggiando tutti quelli che si trovano in difficoltà a non arrendersi mai: bisogna sempre reagire.

"Questo libro è dedicato a tutte le persone che hanno una patologia invalidante che ti costringe all'immobilità, e a dover dipendere da altre persone. È dedicata anche a tutte le persone che si prendono cura di loro. Ringrazio mio figlio Alessio, che è riuscito a modificare il mio atteggiamento con la malattia. Non più di guerra aperta, ma di viverla alla giornata, con filosofia."

Atlante, figlio di re Serghei e di Clio. Principe di Troyia. Pianeta dell'ammasso stellare di Sirio. All'età di sette e otto anni ebbe due tremende mazzate da tramortire un bufalo, cambiando definitivamente il suo stato passando dall'infanzia all'età adulta, A sette anni la prima mazzata quando l'esercito di Betelgeuse al comando di re Costantino invase e occupo Troyia. Quando vide suo padre sorvegliato dai nemici, deriso e sbeffeggiato da re Costantino un odio profondo lo riempì tutto. La mazzata definitiva la ebbe un anno dopo, quando in un tentativo di ribellarsi all'odioso nemico e buttarli fuori da Troyia, re Serghei rimase ucciso. Quasi tutta la flotta fu annientata. L'odio contro re Costantino crebbe a dismisura colpendolo. Costantino voltandosi vide Atlante che lo fissava gelidamente. Per la prima volta re Costantino ebbe un fremito di paura. Atlante e sua sorella Siria furono portati come ostaggi a Betelgeuse e costretti a studiare allo SMUM, una delle più autorevoli e antiche, scuole della via Lattea. Atlante eccelse in tutti i rami, una laurea due dottorati col massimo dei voti e la lode, migliore pilota di Betelgeuse, e con i gradi di colonnello. Anche gli ufficiali superiori avevano timore di lui. Costantino voleva comprare la sua fedeltà, ma Atlante a venticinque anni sparisce e inizia una lunga guerra contro l'odiato nemico, re Costantino.