Libri di Giuseppe Prestipino
Su Lukacs
Giuseppe Prestipino
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2021
pagine: 172
«Lukàcs abbandona lo schema unilineare, la vecchia formula del progresso prestabilito in forme univoche, e valorizza il tema delle alternative possibili. Il mondo moderno non è la scena di una rappresentazione già scritta al termine della quale debba esserci necessariamente e fatalmente il trionfo del socialismo. Come non potremo mai escludere una enorme catastrofe naturale o cosmica, perché le leggi di base della natura inorganica sovrastano le altre venute dopo, a partire dalla natura organica, così nella stessa vita sociale i giochi non sono fatti, la partita non è conclusa, tutti gli esiti sono possibili, anche quelli socialmente e politicamente catastrofici.» (Giuseppe Prestipino)
Diario di viaggio nelle città gramsciane
Giuseppe Prestipino
Libro
editore: Edizioni Punto Rosso
anno edizione: 2011
pagine: 550
Gramsci vivo e il nostro tempo
Giuseppe Prestipino
Libro
editore: Edizioni Punto Rosso
anno edizione: 2008
pagine: 232
Il contributo. Volume Vol. 1
Giuseppe Prestipino, Stefano Angeloni, Marta Cristiani
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2007
pagine: 108
La memoria del futuro. Ridefinire il capitalismo, ripensare il comunismo
Giuseppe Prestipino
Libro
editore: Edizioni Punto Rosso
anno edizione: 2007
pagine: 160
Accadde domani. Fra utopia e distopia
Giuseppe Prestipino, Teresa Serra
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2005
pagine: 224
Dai maestri del pensiero e dell'arte alla filosofia della praxis
Giuseppe Prestipino
Libro
editore: Seam
anno edizione: 2008
pagine: 111
Tre voci nel deserto. Vico, Leopardi, Gramsci per una nuova logica storica
Giuseppe Prestipino
Libro: Copertina morbida
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 221
In questo libro sono rievocati Vico o l'ottimismo della ragione e della volontà nel deserto della Controriforma, Leopardi o il pessimismo della ragione e della volontà nel deserto della Restaurazione, Gramsci o il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà nel deserto del fascismo. La rivisitazione dei tre grandi italiani conduce al tentativo di estrarre, da quell'intreccio di filosofia, poesia e politica, una possibile proposta teorica. È una pregiudiziale metodologica dell'autore che la filosofia debba essere teoria della storia, o una logica storica, e che le giovi un rinnovato (e non più scolastico) "spirito di sistema".