Libri di Giulio Cargnello
La Spagna e l'Unione Sovietica: le diplomazie e la politica estera. Tra estremo Ovest ed Est d'Europa: dalla Seconda repubblica alla dittatura di Francisco Franco (1931-1975)
Giulio Cargnello
Libro: Copertina morbida
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 184
Il libro, rimarcando l'illusorio neutralismo della politica estera repubblicana, evidenzia ancor una volta l'opportunismo delle potenze, nel nostro caso di studio dell'Unione Sovietica, la quale condizionò il sostegno alla Repubblica alla sua sicurezza nell'Europa del tempo, così come la neutralità ipocrita delle potenze occidentali assecondò la vittoria di Franco. In questa ricerca si illuminano alcuni nodi: per esempio i precoci colloqui sovieto-germanici, nei quali il sostegno alla Repubblica pare sacrificato sull'altare del seguente patto Molotov-Ribbentrop e il ruolo dei Servizi segreti sovietici nell'uccisione di alcuni scomodi uomini politici iberici, noto a certi membri del governo repubblicano. Molte contrapposizioni e ambiguità nel concepire l'equilibrio del potere in Europa si sfogano nella guerra civile spagnola. Seppur con profonde differenze, nelle vicende attuali si legge, attraverso la storia di ieri, uno scontro tra Oriente e Occidente ancor irrisolto. Sconfitte le potenze dell'Asse, il sopravvissuto regime franchista si innestò, infine, nel sistema di difesa occidentale, mediante i patti con gli Stati Uniti (1953), animato da un viscerale anticomunismo. Ciò non impedì di instaurare dei commerci con l'Unione Sovietica in piena guerra fredda, intesi da entrambe le parti come ricattatori nei confronti degli Stati Uniti: il regime per sottolineare la scarsità delle provvidenze economiche americane, l'Unione Sovietica per tentare utopicamente, mediante aiuti, di evitare l'immissione piena della Spagna nel sistema di difesa occidentale. Insperati ritrovamenti d'archivio testimoniano le giravolte della diplomazia, operanti al di sopra delle posizioni ideologiche di regimi antitetici e nemici tra loro, nell'ambito dell'eterno più ampio scontro di visioni della stabilità in Europa, ieri come oggi attualissimo tema.
La diplomazia della Santa Sede e i governi nelle Filippine e a Guam. Dalla crisi dell'impero spagnolo alla nascita della superpotenza statunitense nel Pacifico dopo la guerra ispano-americana del 1898
Giulio Cargnello
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2021
pagine: 748
La guerra del 1898 interruppe quattro secoli di dominio spagnolo nelle Filippine, a Guam, Cuba e Porto Rico, con l'inizio colà del colonialismo statunitense. Gli scopi della Santa Sede, in piena Questione romana, implicarono una mediazione pontificia, fallita, per scongiurare la guerra, svolta per mezzo di un influente prelato americano, John Ireland. A questa seguì la complessa opera dei primi tre delegati apostolici destinati a Manila. Durante le turbinose vicende della fine di un'epoca, un avvocato di New York, Amasa Thornton, mediante un probabile raggiro, si presentò al papa Leone XIII in supposta missione segreta per conto del Presidente americano, per trattare l'acquisto delle ricche terre ecclesiastiche delle Filippine, con l'assenso di potenti finanzieri, come J.P. Morgan. Attraverso le evidenze archivistiche vaticane, statunitensi, spagnole, britanniche, italiane e filippine, si è analizzata a fondo l'azione diplomatica della Santa Sede con i governi coinvolti nel cambio del 1898, la quale delineò, così, un profilo di Chiesa erede di una tradizione secolare, ancor oggi influente sulla vita politica e sociale nelle Filippine e a Guam. Prefazione di Andreas Ferrarese.