Libri di Giovanni Canzoneri
Occhi di picciriddi. (occhio di bambino)
Giovanni Canzoneri
Libro
editore: Sicilia Punto L
anno edizione: 2024
pagine: 98
Scrivu picchì...
Giovanni Canzoneri
Libro
editore: Sicilia Punto L
anno edizione: 2022
pagine: 94
Nuova raccolta di poesia di Giovanni Canzoneri; testi in siciliano con traduzione a seguito. Poesie che si rimescolano come i sentimenti che suscitano dove cunti di uomini, donne, gatti, sangue, affetti, memoria, libertà, resistenza, antifascismo e terra diventano un grumo di umanità.
La rivolta dei santi e altri racconti
Giovanni Canzoneri
Libro: Copertina morbida
editore: EBS Print
anno edizione: 2021
pagine: 82
"Quannu era picciutteddu, durante le vacanze estive passavo due settimane a casa dei miei nonni materni a Campofelice di Roccella, nell'attesa delle ferie di mio padre. [...] Le giornate a Campofelice passavano allegramente fra giochi e racconti paesani, fino a quando un giorno feci una scoperta. Sotto il letto nella 'stanza dei cherubini' trovai una valigia di cartone risalente all'unico viaggio negli States che i miei nonni fecero anni addietro. [...] Tornai nella casa dei nonni per l'ultima volta nell'agosto del 2006. [...] Salite le scale, arrivai nella famosa stanza dei cherubini; di colpo mi ricordai della valigia, mi misi faccia bocconi davanti al letto e allungai il braccio. Era ancora lì. La presi con la solita accortezza e la aprii: era tutto come l'avevo lasciato, [...] poi mi apprestai a chiuderla come facevo da picciriddu pensando che qualcuno potesse arrivare, ma qualcosa lo impediva. Riaprendola, mi accorsi che dalla tasca interna, nella parte superiore della valigia, fuoriusciva un quadernino. Incuriosito, lo presi e cominciai a sfogliarlo. Era un manoscritto intitolato La rivolta dei santi e altri racconti, quattro in totale, e nella prima pagina una scritta...
Arde la brace sotto la cenere
Giovanni Canzoneri
Libro: Copertina morbida
editore: Smasher
anno edizione: 2018
Cardiddi è lo scenario di un atroce delitto. I coniugi Mineo vengono barbaramente uccisi dal capo mafia del luogo, don Tano, e da due suoi luogotenenti, Nardu Birritta e Petru Spalletta. Dopo il massacro, il piccolo Carmelo Mineo, figlio della coppia, viene fatto sparire. Il maresciallo dei Carabinieri, Turi Palazzolo, cercherà di risolvere i due misteri per oltre trent'anni, finché non avverrà un altro omicidio. In un casotto di una cava viene ritrovato il corpo di Petru Spalletta detto 'U Zippulicchia, riconosciuto come uno degli assassini della famiglia Mineo. Il cadavere ha la gola tagliata. Nella sua tasca sarà rinvenuto un pizzino, un autentico enigma che Turi Palazzolo dovrà risolvere. Il giallo, narrato magistralmente da Giovanni Canzoneri alla maniera dei cantastorie siciliani, è semplice, ma con un finale incredibilmente affascinante.
Chiddu chi sentu
Giovanni Canzoneri
Libro: Copertina morbida
editore: Sicilia Punto L
anno edizione: 2017
pagine: 92
Il lettore troverà in questo libro veri e propri poemi, racconti più o meno in versi, una verve da vero cavaliere errante che valica i confini naturali, da nord e sud e da ovest a est, di quest'isola continente, paradigma di una storia non solo sua, ieri come oggi. E se nel tragitto il nostro incontra una base militare, un corteo, o s'imbatte in un'ingiustizia, non si gira dall'altro lato, ma vi affonda i suoi artigli, lasciando il segno.
Operazione fico d'India
Giovanni Canzoneri
Libro: Copertina rigida
editore: La Zisa
anno edizione: 2014
pagine: 48
Il nostro cuntista siculo-emiliano arriva a quest'opera con la maturità che unisce immaginazione creativa e sapiente cesello linguistico, risultato di una felice contaminazione ossia meticciato tra tradizione e modernità, radici nel mare di Aspra e nel monte Catalfano e modelli camilleriani, fantasmatici luoghi dell'infanzia e cronaca quotidiana più o meno allegra, lingua mater paterna e digitale nipotesco... Non sfuggirà al lettore l'umorismo scatenato in ogni situazione, mediato da fulminanti battute, cinematografici colpi di scena, risposte che "ghiacciano" l'avversario, come avviene nei conversari della Sicilia profonda, dove ogni gesto è sfida e ogni frase round di quell'immaginario incontro di boxe che è il dialogo per le strade, nei bar e... nelle caserme. Qui Canzoneri non incentra il suo modulo narrativo sul narratore e sulla fervida capacità di descrizione di fatti e misfatti, ma mette in scena similveristicamente uomini e ominicchi senza emettere giudizi sulle loro azioni, dato che per gli stessi attori del racconto, come cantava Enzo Jannacci, "l'importante è esagerare".
Vi cuntu e v'arricuntu
Giovanni Canzoneri
Libro: Copertina morbida
editore: Smasher
anno edizione: 2013
pagine: 80
Giovanni Canzoneri è alla sua seconda pubblicazione di racconti, legati alla sua terra d'origine Bagheria, in provincia di Palermo. L'utilizzo di espressioni dialettali all'interno della sua scrittura ci riporta anche alle scene filmiche di un famoso film di Giuseppe Tornatore. Canzoneri, quando ne sente il bisogno nei suoi "Cunti", sottolinea alcuni momenti con rime, modi di dire, proverbi provenienti dalla cultura popolare siciliana, che rendono la sua scrittura più interessante e meglio godibile. Addirittura, il racconto che introduce questa sua seconda raccolta, "Vi cuntu e v'arricuntu", viene tutto sviluppato in rima baciata, il che fa venire in mente storie ormai diventate classiche, come "La barunissa di Carini" o tante altre famose vicende del vasto repertorio dei cantastorie. La scelta stilistica di Canzoneri denota un forte bisogno dello scrittore di sentire i suoi "cuntu" cantati, raccontati a voce alta, messi in scena, così come lui stesso ha d'altronde già fatto, adattando a commedia teatrale uno dei racconti tratto dal suo primo volume.
Conti Zafarani
Giovanni Canzoneri
Libro: Copertina morbida
editore: Smasher
anno edizione: 2010
pagine: 52
La vita è un gioco d'azzardo e dobbiamo godercela tutta d'un fiato, alla faccia di chi ci asfalta una traiettoria contraria. Ciò ci permetterebbe di andare via, da queste quattro mura ovali dalle quali ci facciamo ingoiare ogni giorno, nel modo più soddisfacente possibile. Ogni giorno circolano motori di parole. L'abitudine a mescere la verità non è poi così fiabesca e lontana dalla realtà, perché è una cosa che capita tutti i giorni. Siamo consapevoli che, su questo spicchio artefatto di mondo, tutti sono in grado di parlare con la bocca ben spalancata sulle faccende degli altri, facendo fuoriuscire un assembramento che tante volte si discosta dai fatti così tanto che le vocali e le consonanti sembrano costruire proprio un'altra storia!
Figli della stessa madre
Giovanni Canzoneri
Libro: Libro in brossura
editore: EBS Print
anno edizione: 2023
pagine: 90
«La poesia è essenziale, la poesia spoglia l’eccesso per cercare la parola giusta, il senso che chiarifica. La poesia apre mondi di senso, di consapevolezza improvvisa e lo fa toccando corde intime. Quando un componimento parla proprio a te, alla tua pancia e al tuo cuore, è come se pompasse più forte il sangue nelle vene. È come la primavera: risveglia! Per questo la poesia civile, politica, impegnata, o come la si voglia chiamare, è un dono, perché per sentirla basta mettersi in ascolto e arriva diretta con le sue verità, le sue crudità e denunce. Eppure abbiamo disimparato a fare memoria e a costruire lotte sociali anche attraverso di lei. Sembra esserci sempre meno tempo, meno spazio, meno orecchie per questa arte in un’epoca che corre veloce. Abbiamo dismesso e dimenticato i cantanti di strada e i declamatori da osteria, da casa del popolo, da manifestazione. Eppure qualcuno ha resistito, qualcuno è ancora tra noi. Giovanni ad esempio, il cantore che brinda alla memoria con il bicchiere della staffa; il compaesano che trovi nei luoghi dell’incontro solidale a incartare la farina con un po’ di storie; il militante che con le parole rivoluziona il sentire.»
Sonetti ribelli
Giovanni Canzoneri
Libro: Libro in brossura
editore: EBS Print
anno edizione: 2023
pagine: 72
La sua poesia non è per tutti, non perché sia complicata o "dialettale" (per usare un termine stupendo che è stato ribaltato di senso e stravolto fino a tramutarlo in accezione negativa), ma perché fa male. È una poesia che straccia le consuetudini, che induce, obbliga a riflettere, graffia il foglio fino a comprimerlo e incendiarlo. Le grammatiche stesse della poesia classica non sono un appannaggio del poeta Canzoneri; in lui vi è ricerca libera, libertaria, senza orpelli didattici o indottrinanti. Già il titolo dell’opera Sonetti ribelli indica in modo esplicito il suo poetare. I suoi sonetti non seguono le regole della metrica, non hanno un dogma ridondante esclusivistico di ardua comprensione, non hanno strutture delineate da angoli di fogli didattici, ma sono voli pindarici completamente in balia dei venti; quindi liberi nell’espressione più "illegittima". Non sono composti da quattordici versi, non sono endecasillabi, non sono divisi in due quartine e due terzine, non seguono uno schema di rime... Insomma, si rifiutano di sottostare ai canoni convenzionalmente imposti.