Libri di Gianni Eugenio Viola
291
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca d'Orfeo
anno edizione: 2022
pagine: 48
È una delle più importanti riviste d'avanguardia del Novecento. Le edizioni Biblioteca d'Orfeo presentano qui tutti i numeri pubblicati (nn. 1-12, gennaio-dicembre 1915) pazientemente ricercati in Europa e negli Stati Uniti e restaurati digitalmente grazie a uno specialista del livello di Marco Audone. La rivista deve la sua fortuna all'incontro tra Francis Picabia e Alfred Stiegliz, due delle figure tutelari dell'avanguardia. Si incontrarono a New York una prima volta nel 1913 in occasione della clamorosa esposizione dell'Armory Show dove Picabia esponeva. Si rividero anche grazie a Duchamp, in occasione del trasferimento di Picabia in America allo scoppio della prima guerra mondiale. Stieglitz aveva appena fondato la rivista “291” (dal numero civico su Fifth Avenue della sua galleria d'arte dove esponeva anche molta fotografia) e chiese a Picabia di collaborarvi. Da questa collaborazione nacque una delle più straordinarie esperienze artistiche di primo Novecento. Collaborarono a 291 Picasso, Braque, Apollinaire, Savinio, Duchamp, Max Jacob e molti altri; tavole e testi della rivista preludono chiaramente all'esperienza dadaista nella quale Picabia e Duchamp saranno poi impegnati.
Il tempo e lo spazio morirono ieri. Miti e riti nelle avanguardie europee del Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca d'Orfeo
anno edizione: 2022
pagine: 322
Futurismo, Dadaismo e Surrealismo sono i tre movimenti artistici che hanno segnato nella prima meta del XX secolo quella autentica rivoluzione che ha per sempre mutato il rapporto tra artisti creatori e società civile. Il ‘primo mobile’ di questa rivoluzione e stato certamente il Futurismo. Nelle opere dell’artista futurista le voci possenti delle macchine e delle folle hanno creato una bellezza nuova che supera le più celebrate testimonianze dell’arte classica. Il Futurismo è qui visto nei principali aspetti della sua lunga esperienza (1909-1944) che comprendono l’attacco polemico all’architettura della lingua e del discorso, alla filosofia e in particolare al neoidealismo italiano, al dannunzianesimo. Il teatro fu la vera palestra della diffusione del Futurismo, perché consentiva la migliore possibilità di incontro-scontro con un pubblico vasto. A questo aspetto si dedica qui il posto che merita e che spesso e trascurato. Il Futurismo fu in buona parte spettacolo, e il teatro ne costituì la forma prescelta. il teatro delle sintesi ne fu l’incarnazione. Dadaismo e Surrealismo sono poi chiamati a completare il quadro dello sviluppo delle premesse che il Futurismo aveva offerte.
L'ombra del maestro e altri racconti dell'invisibile
Gianni Eugenio Viola
Libro: Libro in brossura
editore: La Lepre Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 200
Un prestigiatore da circo che conosce il segreto per trasformare il piombo in oro, un celeberrimo scrittore che si rivela essere solo un’ombra, una misteriosa locanda che ospita un convegno di immortali alchimisti, una medium che sa far materializzare le anime dei defunti, un patto col diavolo per assicurare fama imperitura alla propria opera, lampadine magiche che rivelano l’aspetto soprannaturale delle cose… Questi racconti si svolgono tutti sull’esile confine che separa il mondo visibile da quello invisibile, narrano l’irruzione di un elemento perturbante, che sconvolge il quieto svolgersi della vita di tutti i giorni, rivelando l’esistenza di una dimensione sconosciuta e inquietante, che costringe sia i lettori che i protagonisti a modificare la loro visione del mondo. Con i suoi racconti Viola ci mostra, come Amleto, che ci sono più cose in cielo e in terra di quante non ne sogni la nostra filosofia.
Terra nostra! La conquista della Libia e i movimenti islamisti tra misticismo e lotta armata
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca d'Orfeo
anno edizione: 2018
pagine: 224
Il colonialismo italiano ha mostrato in Libia un volto ambiguo, spesso palesemente ignaro di alcune realtà culturali - e religiose - che dovevano influire sulla resistenza araba. Una di queste era certamente il tessuto di confraternite che univano saldamente interessi economici, assistenziali e religiosi, fino a farne un imprescindibile carattere identitario: e tra tutte quella dei Senussi fu la confraternita che più efficacemente ispirò la lotta contro l’invasore europeo, in Libia come era accaduto e accadeva in altre parti del Mahgreb. Lo Stato Maggiore italiano, appena si rese conto dell’errore commesso nella illusione di uno spontaneo sollevamento arabo contro i turchi in favore dei nuovi occupanti, incaricò un ufficiale noto per cultura e finezza di analisi di redigere un dettagliato studio su questa sconosciuta realtà. Ne nacque il rapporto - ultimato a nemmeno un anno dal primo sbarco - totalmente dimenticato e qui ripresentato integralmente.
L'autunno del futurismo. Dal tattilismo all'aeropittura
Gianni Eugenio Viola
Libro
editore: Biblioteca d'Orfeo
anno edizione: 2018
pagine: 48
Benché privato dalle vicende belliche di alcuni tra i suoi più signi cativi esponenti (Boccioni e Sant’Elia tra gli altri) il Futurismo di Marinetti continuò nel primo dopoguerra nella sua ricerca di nuove forme espressive. Alcune, come il Tattilismo, erano anche ironiche (o proprio ludiche) e provocatorie. Suscitarono comunque interesse anche per il confronto con il Dadaismo di Tzara, Breton e Aragon, movimento nato a Zurigo nel 1916 che nel 1919 si era trasferito a Parigi. Proprio a Parigi in una tumultuosa serata del febbraio 1921 presso il Teatro dell’Oeuvre (caro a tutte le audacie, a cominciare da quelle dell’Ubu Roi di Jarry) futuristi e dadaisti si confrontarono con la lettura del manifesto del Tattilismo e al suono degli intonarumori (in un concert bruitiste cioè ‘rumorista’ che valse da detonatore). Dopo il Tattilismo vennero l’Aeropittura e l’Aeropoesia: nell’avanguardia europea trionfava il Surrealismo che tuttavia in Italia per le sue scelte politiche non poteva attecchire. Sicché il Futurismo un poco alla volta ebbe anche una funzione di supplenza verso le esperienze internazionali e dalle sintesi aeree - spesso non comprese - riuscì anche ad accreditare l’informale.
Dal tracciato all'identità. Manuale della Scuola Europea di Grafologia Giudiziaria
Silvia Passerini, Gianni Eugenio Viola
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca d'Orfeo
anno edizione: 2017
pagine: 244
Già il titolo "Dal tracciato all'identità" illustra il percorso del grafologo, e ancor più del perito grafologo. Dal tratto il grafologo risale alla personalità dello scrivente, ne esamina la morfologia e le connessioni, studia la sua posizione nello spazio del foglio, il rapporto tra il nero della scrittura e il bianco del foglio. Il grafologo indaga sulla personalità di un soggetto scrivente, il perito grafico si occupa dell'accertamento della veridicità o falsità di uno scritto. Il volume, opera di alcuni tra i più noti specialisti del settore, illustra i principi generali della attività peritale, le tecniche e gli strumenti di analisi e offre degli esempi concreti di redazione di perizie. Studia carte e inchiostri, tipi di falsificazione e di simulazione, metodi e metodi ausiliari. Non manca ovviamente una completa descrizione della condizione giuridica del perito e della perizia nelle sedi giudiziarie, extragiudiziarie e professionali.
Il Grand Tour nell'aldilà. Istruzioni di viaggio
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca d'Orfeo
anno edizione: 2021
pagine: 168
L’altro mondo, l’aldilà, non può non interessarci. Forse davvero, come voleva Borges, un giorno saremo tutto e sapremo tutto, ma nell’attesa è lecito interrogarsi. Se in una vita oltre la morte vi sarà un giudice occorre sapere in cosa consisteranno premi e sanzioni; e prima di tutto: come saranno organizzati questi luoghi nei quali il tempo non finirà mai? L’interesse per l’altro mondo presuppone almeno l’interesse per una fede, cioè l’accettazione della possibilità di quel che ancora non si è sperimentato. In una società fortemente laicizzata i problemi legati alle credenze appaiono talvolta nel complesso lontani dai problemi delle collettività; ma appena ci toccano singolarmente, da vicino, ecco che compaiono pulsioni ed emozioni alle quali è difficile non dare voce, e che danno un senso alle scelte della nostra vita. Anche se le emozioni, più ancora dei sogni, abitano una terra in gran parte sconosciuta, sappiamo che sono le emozioni che ci permettono di percepire la presenza dello spartiacque: la differenza tra il bene e il male. Di questa eterna contrapposizione paradiso e inferno non sono che le trasparenti metafore.