Libri di Giancarlo De Carlo
Nelle città del mondo
Giancarlo De Carlo
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 256
Nell’immediato dopoguerra, Giancarlo De Carlo trascorreva tutte le estati a Bocca di Magra, dove si era formato un nucleo di amici intellettuali che comprendeva Elio Vittorini, Vittorio Sereni, Giulio Einaudi, Franco Fortini, Albe Steiner, Italo Calvino e altri ancora. Il legame più intenso, tuttavia, fu senza dubbio quello con Vittorini, con il quale De Carlo condivideva le radici siciliane e una frequentazione più assidua a Milano, dove abitavano nello stesso edificio. Quando nel 1995 De Carlo decise di raccogliere una selezione di suoi scritti sparsi volle rendere omaggio fin dal titolo al romanzo postumo di Vittorini, Le città del mondo, a sottolineare la loro comune passione urbanistica, ma con una differenza: se lo scrittore guardava da lontano le città sognate o rievocate dai personaggi dei suoi racconti, l’architetto le attraversava e osservava sempre da vicino, «la città era per noi il miracolo nel miracolo ancora più grande che è il territorio».
La città e il territorio. Quattro lezioni
Giancarlo De Carlo
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 216
Fra le attività che più hanno impegnato Giancarlo De Carlo vi è stata quella dell'insegnamento, sia nella sua forma tradizionale, quella universitaria, in Italia e negli Stati Uniti (Yale, Mit), sia in una forma più sperimentale e itinerante come l'ILAUD (International Laboratory of Architecture and Urban Design). Dopo il lungo periodo trascorso allo Iuav di Venezia (1955-1983), De Carlo si trasferì a Genova, dove insegnò per circa dieci anni, concludendovi la sua carriera accademica. Al momento del ritiro, nel 1993, tenne un corso di quattro lezioni, organicamente interrelate fra loro, in cui ripercorse il complesso, stratificato e indissolubile rapporto fra il territorio — e il paesaggio — e le città sviluppatosi nel corso dei secoli. È un campo d'indagine che l'autore aveva affrontato e rinnovato già a partire dalla fine degli anni Cinquanta, in seguito all'acceso dibattito sorto intorno al Piano intercomunale milanese e, quindi, al tema della città-territorio. Quelle che qui presentiamo sono non solo lezioni di storia dell'architettura o dell'urbanistica (si va dall'età greca e romana fino a quella contemporanea), ma anche quattro racconti in cui De Carlo si giova della sua dimestichezza con i classici della letteratura — «L'unica possibilità per concepire un'idea del territorio che non derivi dalla specializzazione [...] credo sia quella di rivolgersi agli scrittori» — per narrare la vita e il senso della più antica utopia realizzata dall'uomo, la città. Il volume — a cura di Clelia Tuscano, che collaborò con De Carlo alla realizzazione del corso — restituisce dunque questo ciclo unitario di lezioni finora del tutto inedito, consegnandoci una summa inattesa e preziosa per la comprensione dello spazio in cui viviamo.
La piramide rovesciata. Architettura oltre il '68
Giancarlo De Carlo
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 183
«Se qualcosa di buono è stato prodotto dall'architettura italiana, assai raramente è venuto dalla scuola. E se di questo "buono" si ricercano gli autori, ci si accorge che il più delle volte o sono stati autodidatti, o provenivano da altre Facoltà, o avevano imparato altrove: negli studi professionali più qualificati, nelle redazioni delle riviste, sui libri che non erano quasi mai stati scritti dai loro professori. Pochissimi tra questi superstiti hanno potuto tornare nella scuola per riportarvi, come docenti, l'esperienza di quello che avevano imparato altrove». La «piramide rovesciata» è la struttura che domina nell'università italiana, dove tutto si regge sulla punta sottilissima di un corpo accademico non sostenuto dalle tensioni, dai suggerimenti, dalle esigenze provenienti dal basso, bensì dal principio di autorità. Il pamphlet di De Carlo, uscito originariamente nell'aprile del 1968, è al tempo stesso una cronistoria dei fatti pregressi - le occupazioni studentesche e i primi scontri, come la battaglia di Valle Giulia, noto bersaglio del polemismo poetico di Pier Paolo Pasolini - e un tentativo teorico di interpretazione specifica della crisi universitaria, in anticipo sul maggio francese. Scrive l'autore che «l'orientamento dell'Università di massa deve essere affilato sull'esercizio continuo della critica; proprio perché è di massa, una permanente tensione contestativa deve poter bilanciare i rischi dei comportamenti agnostici che si manifestano all'interno e all'esterno della scuola. A maggior ragione deve essere sostanziato di critica l'orientamento di una Facoltà di Architettura di massa dove la rassegnazione a un destino accessorio, sovrastrutturale e decorativo, minaccia di confondere le ragioni autentiche dell'architettura, la sua stessa sostanza e il suo ruolo nella società». Si tratta dunque di un documento unico sia per la biografia intellettuale di De Carlo - che poco dopo, il 30 maggio, subirà una dura débacle con l'occupazione e la distruzione della XIV Triennale di Milano, da lui diretta, sul tema del Grande Numero - sia per la cultura architettonica, che in quegli anni era profondamente impegnata in un ripensamento della tipologia universitaria, come dimostrano i tanti progetti di quel periodo realizzati sia in Italia sia in Europa. Il volume è completato da due saggi scritti negli anni immediatamente successivi, "Perché/come costruire edifici scolastici" e "Il pubblico dell'architettura": entrambi traggono spunto dai fatti del '68, collocandoli in una dimensione internazionale, ed entrambi si interrogano sulla possibile traduzione architettonica di alcune istanze sollevate dalla contestazione, segnando così il decisivo passaggio di De Carlo verso il tema dominante degli anni Settanta, vale a dire la partecipazione.
Conversazioni su architettura e libertà
Giancarlo De Carlo, Franco Buncuga
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2018
pagine: 256
Testimone di primo piano, per oltre mezzo secolo, delle vicende architettoniche e urbanistiche italiane, in queste conversazioni De Carlo riflette in modo organico sulla sua esperienza di architetto e intellettuale libertario, dalle prime esperienze spaziali alla scelta dell'architettura come impegno sociale. Amico e sodale di intellettuali eretici quali Vittorini, Calvino, Sereni e Pavese, De Carlo si innesta con un percorso del tutto originale nel panorama italiano, arrivando a definire una "progettazione tentativa", fondata sulla partecipazione, che presuppone la lettura del contesto e il rispetto per i segni dei luoghi e le tracce della comunità. Un approccio totalmente altro rispetto all'invadenza mediatica delle archistar contemporanee, che si è rivelato capace di scardinare i linguaggi dogmatici e le normative burocratiche della progettazione urbana.
L'architettura della partecipazione
Giancarlo De Carlo
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 144
Il percorso accademico e professionale di Giancarlo De Carlo congiunge in un'unica vocazione due termini etimologicamente contrapposti: architettura e anarchia, tenendosi sempre al riparo dalle allucinazioni utopistiche tipiche, ad esempio, degli anni Sessanta e Settanta, e anzi mantenendo sempre dritta la barra della "ricerca di un metodo e, soprattutto, di un rigore capaci di restituire credibilità all'approccio disciplinare (Tafuri)". Nello scritto qui pubblicato egli tenta di dimostrare in forma lineare e lucida come l'idea di una architettura partecipata - "quando tutti intervengono in egual misura nella gestione del potere, oppure - forse così è più chiaro - quando non esiste più il potere perché tutti sono direttamente ed egualmente coinvolti nel processo delle decisioni" - possa costituire un'utopia realistica, cioè compiutamente realizzabile. Le distinzioni teoriche messe in campo a tale scopo: progetto vs processo, funzione vs uso, ordine vs disordine e così via, forniscono un armamentario utile ancora oggi per chi tenti di mettere in moto nuove pratiche di partecipazione non solo in campo architettonico.
Questioni di architettura e urbanistica
Giancarlo De Carlo
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2008
pagine: 135
Questioni di architettura e urbanistica è composto da tre scritti autonomi, elaborati da De Carlo per occasioni e momenti differenti. Il primo del 1964, Fluidità delle interrelazioni urbane e rigidità dei piani di azzonamento, muove da una critica alla inadeguatezza dell'azzonamento nell'affrontare la complessità delle relazioni spaziali e funzionali della regione urbana. Il secondo scritto del 1963, Funzione della residenza nella città contemporanea, affronta il tema dell'abitare come progetto dello spazio fisico dell'uomo e del suo vivere individuale e come elemento costitutivo dell'organizzazione urbana. Il terzo, elaborato nel 1959 per l'ultimo convegno dei Ciam a Otterlo come Memoria sui contenuti dell'architettura moderna, contrappone all'uniformità del linguaggio codificato del movimento moderno, la fertilità della eterogeneità interpretativa ed espressiva, attenta alla dimensione sociale e alla storia dei luoghi. Sono testi che percorrono i temi del lavoro e della riflessione di De Carlo. che "precisano le ragioni di un'attività di architetto e urbanista" e che risultano anticipatori di questioni e nodi ancora centrali nella ricerca e nelle pratiche del progetto architettonico e urbanistico. Questa nuova edizione contiene una prefazione di Paolo Ceccarelli.
Lettere su Palermo di Giuseppe Samonà e Giancarlo De Carlo per il piano programma del centro storico (1979-1982)
Giuseppe Samonà, Giancarlo De Carlo
Libro: Libro rilegato
editore: Officina
anno edizione: 1994
pagine: 264
La corrispondenza tra Samonà e De Carlo durante l'elaborazione del Piano Programma del centro storico di Palermo, punteggiata da stralci dei principali documenti del Piano, consente di affrontare alcuni temi, legati alla morfologia e all'iconologia nella progettazione dei centri storici, che caratterizzarono la ricerca di Giuseppe Samonà, in una sostanziale sintonia con Giancarlo De Carlo. Le difficili condizioni nella elaborazione e nella gestione successiva del Piano non hanno consentito di portare a compimento questo lavoro preparatorio; ma, grazie a questo materiale risulta un quadro ricco e complesso dell'esperienza che coinvolse in modo quasi esclusivo l'ultima fase della ricerca in architettura e urbanistica di Giuseppe Samonà.
Conversazioni su architettura e libertà
Giancarlo De Carlo, Franco Buncuga
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2014
pagine: 255
Testimone di primo piano, per oltre mezzo secolo, delle vicende architettoniche e urbanistiche italiane, in queste conversazioni De Carlo riflette in modo organico sulla sua esperienza di architetto e intellettuale libertario, dalle prime esperienze spaziali alla scelta dell'architettura come impegno sociale. Amico e sodale di intellettuali eretici quali Vittorini, Calvino, Sereni e Pavese, De Carlo si innesta con un percorso del tutto originale nel panorama italiano, arrivando a definire una "progettazione tentativa", fondata sulla partecipazione, che presuppone la lettura del contesto e il rispetto per i segni dei luoghi e le tracce della comunità. Un approccio totalmente altro rispetto all'invadenza mediatica delle archistar contemporanee, che si è rivelato capace di scardinare i linguaggi dogmatici e le normative burocratiche della progettazione urbana.
L'architettura della partecipazione
Giancarlo De Carlo
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 116
Il percorso accademico e professionale di Giancarlo De Carlo congiunge in un'unica vocazione due termini etimologicamente contrapposti: architettura e anarchia, tenendosi sempre al riparo dalle allucinazioni utopistiche tipiche, ad esempio, degli anni Sessanta e Settanta, e anzi mantenendo sempre dritta la barra della "ricerca di un metodo e, soprattutto, di un rigore capaci di restituire credibilità all'approccio disciplinare (Tafuri)". Nello scritto qui pubblicato per la prima volta in maniera autonoma egli tenta di dimostrare in forma lineare e lucida come l'idea di una architettura partecipata - "quando tutti intervengono in egual misura nella gestione del potere, oppure - forse così è più chiaro - quando non esiste più il potere perché tutti sono direttamente ed egualmente coinvolti nel processo delle decisioni" - possa costituire un'utopia realistica, cioè compiutamente realizzabile. Le distinzioni teoriche messe in campo a tale scopo: progetto vs processo, funzione vs uso, ordine vs disordine e così via, forniscono un armamentario utile ancora oggi per chi tenti di mettere in moto nuove pratiche di partecipazione non solo in campo architettonico (si pensi a ciò che avviene oggi in Italia nel terreno della politica o a idee come l'open source e wikipedia). A chiudere il quadro due testi relativi alle due principali esperienze realizzate sul piano urbanistico (il piano di Rimini) e architettonico (il villaggio Matteotti di Terni)...
Viaggi in Grecia
Giancarlo De Carlo
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2010
pagine: 172
Per oltre trent'anni Giancarlo De Carlo ha viaggiato attraverso l'arcipelago greco visitando i suoi monumenti e soprattutto le sue pulsanti città, piene di vita e allegro disordine. In queste brevi vacanze che si concedeva negli stessi luoghi dov'era stato spedito giovanissimo come soldato, l'architetto milanese approfittava per riflettere non solo sul passato, ma anche per mettere a punto le strategie del suo presente grazie a incontri inaspettati come quelli con Georges Candilis o con semplici pescatori. Al contrario di Le Corbusier che d'estate si confinava da solo dentro un petit cabanon in Costa Azzurra, De Carlo viaggia con la propria famiglia sul Mediterraneo orientale secondo itinerari raminghi e sentieri erranti, dormendo spesso all'aperto. Ecco allora che i suoi appunti di viaggio stesi a Bassae, Olimpia o Cipro diventano all'improvviso pagine di diario ma anche aforismi architettonici e filosofici, frutto di una fertile inquietudine e di un'anarchica fantasia come testimoniano anche i disegni al tratto. La ricomparsa di questo libro inedito, lasciato pronto alle stampe dall'autore poco prima di morire, è dunque come un'apparizione di un amico dal polso fermo proprio quando pensavamo di averlo perduto per sempre, come nella celeberrima poesia del suo amico Vittorio Sereni: "ma ecco da dietro uno scoglio / sempre forte sui remi / spuntare in soccorso il Giancarlo. E ti sembra un miracolo". Prefazione di Stefano Boeri.