Libri di Giancarlo Baronti
Una funzione sempre più lesta. La stampa e le esecuzioni capitali in Italia. Ricerca di un «genere» letterario oramai definitivamente trascorso
Giancarlo Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2023
pagine: 318
Questo saggio è dedicato alla “letteratura del patibolo”, cioè a quei resoconti delle esecuzioni capitali descritte in fogli volanti, in libretti di più pagine o in “storie” in rima, che sono stati rintracciati, anche con qualche difficoltà, nelle biblioteche italiane.
Nell’aldilà. Dannazioni e salvezze nella letteratura di piazza
Giancarlo Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2021
pagine: 322
Dopo il primo volume dedicato alla letteratura di piazza, “Vitae volant, scripta manent. Vicende criminali nella letteratura di piazza tra Cinquecento e Ottocento”, con questo secondo volume l’autore completa lo studio dedicato a questo aspetto della letteratura popolare.
Vita volant, scripta manent. Vicende criminali nella letteratura di piazza tra Cinquecento e Ottocento
Giancarlo Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2020
pagine: 550
Sommario: Premessa; Genitori e figli; Normalità domestica; Un tema che non conosce crisi: marito vecchio; I terzi “incomodi”; Amori “impossibili”; Amori incestuosi; Tragedie domestiche; Veleni e fatture; I soldi non bastano mai; Nota finale: miracoli e delitti.
Umbria contemporanea. Rivista di studi storico-sociali. Volume Vol. 24-25
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2019
pagine: 150
Riparare i viventi. La scampanata e i riti di controllo della vita sessuale nella cultura popolare umbra
Giancarlo Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2018
pagine: 415
"La scampanata... se pijavano l'imbuti, pù le campane... le cose pe fà casino! E pù se urlava n giro quello ch'era successo... però è na legge che doppo l'hanno levata... sennò atè troppe scampanate toccava fà" (Cristoforo B., 1917, Torri, Guando Cattaneo, operaio)
La grandine nell'Umbria
Giuseppe Bellucci
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2018
pagine: 200
"Per quanto riguarda il rischio della perdita dei frutti del lavoro, oltre al tema magico dell’invidia del vicino, del confinante, del passante che fa parte integrante dell’ideologia del malocchio, esiste la possibilità che gli eventi atmosferici negativi vanifichino in pochi minuti il lavoro di un’intera famiglia e la lascino senza più risorse e speranze nel futuro. Nel mondo contadino l’evento più temuto è sicuramente il temporale, per gli effetti estremamente dannosi che può provocare una grandinata, sia pur di breve durata, sui seminati, sulle messi, sulle vigne e sugli alberi da frutto. Appare pertanto naturale, all’interno della cultura popolare tradizionale, la presenza di un gran numero di pratiche rituali preventive e apotropaiche tese a scongiurare il pericolo della grandine dai campi. Tali pratiche non sono realisticamente orientate, non appaiono cioè conformi alle conoscenze scientifiche che la cultura egemone ha sviluppato riguardo al fenomeno temporalesco ed in particolare alla formazione dei nembi grandiniferi. Non appaiono neppure coerenti con un quadro di riferimento univoco ed omogeneo, magico o religioso..." (dalla Introduzione di Giancarlo Baronti). Con note esplicative e comparative e con illustrazioni.
Margini di sicurezza. L'ideologia folclorica della morte in Umbria
Giancarlo Baronti
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Morlacchi
anno edizione: 2016
pagine: 1300
In ogni piccolo mondo vitale, il controllo sociale della morte impegna ingenti capitali sociali e culturali. Ogni qual volta muore un individuo, i riti e le ideologie funerarie si attivano per difendere la stabilità sociale, per rintuzzare quelle cieche forze inerziali della natura, che hanno fatto ancora una volta la loro vistosa e virulenta irruzione nella comunità. Chi "parte" obbliga il proprio gruppo sociale ad attraversare una crisi che il rito ha la funzione di regolare e di mantenere all'interno di binari culturalmente prefissati: la morte deve essere tenuta sotto controllo mediante il ricorso a predisposti e ben collaudati istituti sociali e protocolli rituali. La loro capacità di drammatizzazione, all'interno del circoscritto contesto cerimoniale, riesce a trasferire il lacerante dramma reale. L'indagine etnografica ha permesso di rilevare, anche per il mondo rurale subalterno umbro, un quadro complessivo caratterizzato da numerose pratiche culturali e da importanti istituti sociali connessi alla morte, che questo lavoro vuole restituire in tutta la loro ricchezza e complessità.
Storie funeste. Prudenza Anconitana e Marzia Basile. Francesco Novati e Benedetto Croce
Giancarlo Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2013
pagine: 386
Tra bambini e acque sporche. Immersione nella collezione di amuleti di Giuseppe Bellucci
Giancarlo Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2009
pagine: 404
Nell'estate del 2000 si è inaugurata al Museo Nazionale Archeologico di Perugia l'esposizione permanente di una parte, sicuramente la più organica e rilevante, della collezione di amuleti che Giuseppe Bellucci ha realizzato tra il 1870 e il 1920. Si tratta di uno dei lasciti materiali più importanti di quel grande movimento scientifico e intellettuale, l'evoluzionismo, che anche nel nostro Paese, nella seconda metà dell'Ottocento, ha portato avanti con un'impressionante mole di contributi teorici e di lavori di ricerca l'illusorio tentativo di fondare in modo unitario le scienze della natura e le scienze dell'uomo. La realizzazione dell'esposizione ha fatto giustizia della sbrigatività con cui erano stati indiscriminatamente liquidati, in un recente passato, tutti i contributi dell'antropologia ottocentesca, ma non ha ovviamente potuto, malgrado tutti gli accorgimenti, rivitalizzare pienamente quegli oggetti che ormai appartengono al passato della nostra società. I saggi contenuti in questo volume costituiscono un tentativo di "ridare senso" ad alcune tipologie di amuleti, attraverso l'accurata ricostruzione della loro complessa storia sociale e culturale.
Coltelli d'Italia. Rituali di violenza e tradizioni produttive nel mondo popolare. Storia e catalogazione
Giancarlo Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Muzzio Editore
anno edizione: 2008
pagine: 267
Questo libro non si limita ad indagare minuziosamente gli aspetti della produzione materiale nel corso del secolo passato, ma affronta compiutamente anche le profonde implicazioni sociali e culturali che il coltello ha assunto e per lungo tempo ha mantenuto in Italia. Alla versatilità insita nelle potenzialità formali e materiche dell'oggetto, nel nostro Paese si è unita un'ulteriore valenza: il coltello è stato il segno crudelmente e ferocemente esibito di una radicata e diffusa violenza, l'emblema di una frammentata ma pullulante aggressività. "Spada del popolo" è stato romanticamente definito il coltello. Durante buona parte del secolo scorso nelle regioni centro-meridionali del Paese, non c'è uomo del popolo che nel proprio coltello accuratamente scelto, soppesato e provato al momento dell'acquisto, non veda il segno tangibile della propria umana e virile consistenza, della dignità e dell'orgoglio personali. Le leggi restrittive sulla fabbricazione, sulla detenzione e sul porto dei coltelli, indotte dal crescente aumento dei reati di sangue, hanno determinato la scomparsa di molte comunità artigiane, da secoli dedite alla lavorazione dei ferri taglienti. La situazione oggi è profondamente cambiata. Superata la fase del rifiuto del cattivo passato, si sta provvedendo alacremente a riallacciare i fili lacerati delle antiche tradizioni artigiane.
Valle di antichi fuochi. Usanze e simbolismo delle intusse nel territorio narnese
Giancarlo Baronti, M. Luisa Giuliani, Francesco Bussetti
Libro
editore: Provincia di Terni
anno edizione: 2006
Questo studio si propone di analizzare, attraverso un metodo etnografico che si avvale delle interviste nei posti, delle voci e delle narrazioni raccolte direttamente e trascritte senza filtri, la tipologia di fiaccole, denominate "intusse", utilizzate nel corso di processioni primaverili nell'Umbria meridionale. Giancarlo Baronti, del Dipartimento Uomo e Territorio dell'Università degli Studi di Perugia, e Maria Luisa Giuliani s'addentrano all'interno di rituali e situazioni che costituiscono, innanzitutto, una sorta di sfida individuale e collettiva con la natura. Se il primo, alla ricerca di similitudini e differenze, avanza raffronti tra diverse aree della regioni, la seconda, invece, si dedica più specificamente ad un'area che dal reatino si estende sino a Narni interessando, in particolare, le località di Lugnola, Aguzzo, Vasciano, Schifanoia, Itieli, Sant'Urbano, Altrocanto, San Faustino e incentrando l'attenzione sulle dinamiche che agiscono all'interno dei festaroli e delle loro comunità. La pubblicazione è arricchita da rare immagini evocative di Luigi Loretoni.
Il buon uso dei santi. San Martino e sant'Anna: tradizione scritta e autonomia folclorica
Giancarlo Baronti
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2005
pagine: 199
È un'inchiesta in Umbria su alcune credenze e pratiche popolari legate al culto di san Martino di Tours e di sant'Anna. Il volume è diviso in due parti: 1. Un taglio nel tempo, i giorni di san Martino (I vermi di san Martino, Mariti dolci e mogli amare, Le corna di san Martino ecc.); 2. La terra e l'acqua, il conflitto tra secco e umido nel giorno di sant'Anna (Mogli dolci e mariti amari, Uomini, donne e macchine, Acque di vita e acque di morte ecc.)