Libri di Gert J. Van der Sman
Sandro Botticelli (1445-1510) artist and entrepreneur in Renaissance Florence
Gert J. Van der Sman, Irene Mariani
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Di
anno edizione: 2015
pagine: 240
L'undicesimo volume della collana "Italia e i Paesi Bassi" raccoglie gli interventi del convegno organizzato nel 2014 dall'Istituto Universitario Olandese di Storia dell'Arte di Firenze allo scopo di mettere in luce i più recenti filoni di indagine su Sandro Botticelli, artista tra i più affascinanti e complessi da comprendere data la ricchezza iconografica della sua produzione e la scarsità della documentazione esistente circa la sua vita e i suoi interessi. Ponendo l'accento sugli aspetti più concreti della sua attività artistica e delle sue relazioni sociali, gli atti offrono un'articolata e variegata indagine sulla produzione di Botticelli e sui molteplici fattori che hanno decretato il suo successo della sua bottega.
Lorenzo e Giovanna. Vita e arte nella Firenze del Quattrocento. Ediz. inglese
Gert J. Van der Sman
Libro: Libro in brossura
editore: Mandragora
anno edizione: 2008
pagine: 220
È celebre l'opera sulla copertina di questo libro: un magnifico ritratto di Domenico Ghirlandaio oggi a Madrid, presso il Museo Thyssen-Bornemisza, un tempo parte degli arredi dell'imponente palazzo di famiglia del consorte della donna ritratta, Lorenzo Tornabuoni, la cui iniziale - un'elegante L stilizzata - compare nella trama di broccato dell'abito, all'altezza della spalla. Meno nota è invece la suggestiva storia che dietro a questo dipinto si nasconde. L'autore narra l'intera vicenda di due personaggi i cui casati furono tra i maggiori protagonisti dell'età del Rinascimento fiorentino: Lorenzo Tornabuoni (1468-1497), talentuoso nipote di Lorenzo il Magnifico, e la sua bellissima moglie, Giovanna degli Albizzi (1468-1488). Attraverso opere d'arte, lettere, poesie e documenti d'archivio l'autore ricostruisce la storia dei due giovani fin dall'adolescenza, descrivendo le loro nozze, celebrate nel 1486 con uno sfarzo tale da essere ricordate per decenni, per giungere alla tragica sorte che il destino aveva in serbo per entrambi: un parto fatale per Giovanna, la decapitazione per Lorenzo, coinvolto nelle turbolente vicende politiche dell'epoca. Il suo racconto è accompagnato dalle immagini delle tante splendide opere legate alla vita di Lorenzo e Giovanna: dipinti, affreschi, vetrate, cassoni nuziali, deschi da parto testimoniano come l'arte fosse nella società fiorentina un riflesso irrinunciabile del prestigio sociale e politico della committenza.
Lorenzo e Giovanna. Vita e arte nella Firenze del Quattrocento
Gert J. Van der Sman
Libro: Libro in brossura
editore: Mandragora
anno edizione: 2008
pagine: 220
È celebre l'opera sulla copertina di questo libro: un magnifico ritratto di Domenico Ghirlandaio oggi a Madrid, presso il Museo Thyssen-Bornemisza, un tempo parte degli arredi dell'imponente palazzo di famiglia del consorte della donna ritratta, Lorenzo Tornabuoni, la cui iniziale - un'elegante L stilizzata - compare nella trama di broccato dell'abito, all'altezza della spalla. Meno nota è invece la suggestiva storia che dietro a questo dipinto si nasconde. L'autore narra l'intera vicenda di due personaggi i cui casati furono tra i maggiori protagonisti dell'età del Rinascimento fiorentino: Lorenzo Tornabuoni (1468-1497), talentuoso nipote di Lorenzo il Magnifico, e la sua bellissima moglie, Giovanna degli Albizzi (1468-1488). Attraverso opere d'arte, lettere, poesie e documenti d'archivio l'autore ricostruisce la storia dei due giovani fin dall'adolescenza, descrivendo le loro nozze, celebrate nel 1486 con uno sfarzo tale da essere ricordate per decenni, per giungere alla tragica sorte che il destino aveva in serbo per entrambi: un parto fatale per Giovanna, la decapitazione per Lorenzo, coinvolto nelle turbolente vicende politiche dell'epoca. Il suo racconto è accompagnato dalle immagini delle tante splendide opere legate alla vita di Lorenzo e Giovanna: dipinti, affreschi, vetrate, cassoni nuziali, deschi da parto testimoniano come l'arte fosse nella società fiorentina un riflesso irrinunciabile del prestigio sociale e politico della committenza.