Libri di Gabriella Cianciolo Cosentino
Graffiti art in prison
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 320
The multiple lives of Pompeii. Surfaces and environments. Ediz. italiana e inglese
Gabriella Cianciolo Cosentino, Pia Kastenmeier, Katrin Wilhelm
Libro: Copertina morbida
editore: artem
anno edizione: 2021
pagine: 192
Pompei non è semplicemente una città sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. È il prodotto di una riemersione in progress, di una sequenza secolare di scavi, restauri, ricostruzioni, riconfigurazioni museografiche. Come in un palinsesto, è un patrimonio immaginario costantemente rimodellato dalle metamorfosi della storia, dalla percezione collettiva, dai gusti, dagli stili di vita dei suoi pubblici. Mettere in valore, tutelare Pompei come osmosi vitale tra antichità e contemporaneità richiede, oggi, una profonda comprensione della interazione tra cambiamento e dissipazione, distruzione e rinnovamento, conservazione e ri-creazione: un impegno, un dialogo pluridisciplinare, essenziale per restituire la natura stratificata profonda di Pompei. Una rassegna rigorosa sugli indirizzi più aggiornati della storiografia e del restauro, sulle metodologie di rappresentazione e condivisione riferite ai colori, alla luce, alla cultura materiale della città antica, alle problematiche mutevoli della musealizzazione e della fruizione, attraverso un dialogo interdisciplinare esemplare tra scienze umane e scienze naturali.
Reinventing Pompeii. From wall painting to iron construction in the industrial revolution
Gabriella Cianciolo Cosentino
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2020
pagine: 256
Pompei non esiste solo nella sua materialità concreta in-situ ed ex-situ, ma anche in innumerevoli adattamenti e reinterpretazioni che danno forma alle nostre città e influenzano profondamente il mondo moderno. Questo libro esamina l’impatto dei dipinti murali pompeiani sulla progettazione architettonica e sul discorso europeo durante la Rivoluzione Industriale, con particolare attenzione al ruolo della città vesuviana come un laboratorio per la creazione di un nuovo ‘stile di ferro’. Quando la ghisa è apparsa per la prima volta come materiale da costruzione, gli architetti si sono trovati di fronte ad una situazione senza precedenti sfide dopo millenni di costruzione in pietra: la ghisa richiedeva un nuovo linguaggio, una nuova sintassi, nuove proporzioni e ornamentali modelli adatti alle caratteristiche del materiale e in linea con gli standard funzionali ed estetici del moderno città. In questo contesto, le strutture immaginarie dipinte sulle pareti degli edifici pompeiani, interpretate come prefigurazione di un ordine architettonico leggero, arioso, smaterializzato, sono stati adattati alle esigenze del tempo attraverso un processo di trasferimento da un unico mezzo (superficie dipinta) ad un altro (struttura tridimensionale). Una selezione di casi di studio – tra cui opere di Karl Friedrich Schinkel, Henri Labrouste, Jakob Ignaz Hittorff e Gottfried Semper – illustrano come i cosiddetti arabeschi pompeiani, vale a dire gli arabeschi. Modelli, motivi e idee che si trovano nei dipinti ad affresco, sono stati trasformati in elementi in ferro a varie scale, che vanno dal dettaglio decorativo al supporto strutturale. Questo studio esplora anche altre forme di dialogo con la città antica, sia teorico che applicata, così come le questioni archeologiche, storico-artistiche e filosofiche legate ai dipinti e alla loro vita dopo la morte.
Francesco Saverio Cavallari (1810-1896). Architetto senza frontiere tra Sicilia Germania e Messico
Gabriella Cianciolo Cosentino
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Caracol
anno edizione: 2007
pagine: 224
Una monografia sul palermitano Francesco Saverio Cavallari, i cui interessi spaziano dalla topografia all'ingegneria, dall'archeologia al restauro, è anche un viaggio dall'Europa all'America Latina e un osservatorio sulle tante facce della professione di architetto nell'Ottocento. Condotto con appropriati strumenti metodologici e critici, frutto di lunghe e accurate indagini, il lavoro di Gabriella Cianciolo assume il duplice merito di aver ricostruito una personalità mai stata oggetto di un complessivo studio, seppur considerata di grande interesse sia in Sicilia che in Messico, e insieme di aver risollecitato l'attenzione su alcuni temi dell'architettura dell'Ottocento.

