Libri di G. Sani
In miniera cresceva il pane. Lettere dei minatori licenziati dalla Società Monte Amiata dopo l'attentato a Togliatti
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2018
pagine: 262
Il volume, curato da Giuseppe Sani e Francesco Serafini ci introduce con dovizia di documenti e foto alle conseguenze che sul piano sociale ed economico si verificarono ad Abbadia San Salvatore dopo l'attentato a Palmiro Togliatti. Si tratta di un aspetto inedito finora scarsamente indagato dai tanti libri e saggi dedicati all'argomento, che le lettere e le suppliche dei minatori licenziati dalla Società Monte Amiata riportano oggi alla nostra attenzione. L'azienda mercurifera approfittò della repressione scatenata dal ministro dell'Interno Mario Scelba per attuare un pesante e discriminatorio progetto di ristrutturazione industriale. Dalle lettere dei minatori e dei loro familiari emerge, assieme ad uno spaccato sociale di acuta indigenza, anche la tenacia e la dignità di una categoria, i minatori dell'Amiata appunto, che non si vollero rassegnare all'iniquo licenziamento perché nel faticoso e rischioso lavoro in miniera vedevano in ogni caso la loro vita e "crescere il loro pane".
L'abbadia dei «meschieri». Impara l'arte e mettela da parte
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2013
pagine: 192
Falegnami, barbieri, artigiani di ogni posto, minatori. I personaggi del paese di una volta, che ne segneranno l'autonomia culturale; un piccolo scrigno di memoria e umanità che riemerge dai ricordi. Un salto indietro nel tempo, in un passato che ha in sé un fascino tutto particolare, capace di suscitare i sentimenti più vari, di stimolare momenti di riflessione e, soprattutto, di trasmettere qualche utile insegnamento. Si parla delle attività artigianali, descritte minuziosamente e personalizzate con cognizione, si parla non solo di dedizione al lavoro, di spirito di sacrificio, di ruolo delle donne, d'imponente necessità di risparmio, di rispetto verso tutto ciò che dà sostentamento, di ingegno, di acume e di creatività, ma anche di teatro, di istituzioni, di importanti interventi ed infine di espansione del paese. Nel complesso, però, la realtà sociale del secolo scorso che viene presentata è una realtà ancora molto semplice, senza grandi ricchezze e senza nomi eccellenti, che, dopo aver superato i disastri di una guerra devastante, può finalmente aspirare a giorni migliori, lontani da quella miseria, che era invece stata la caratteristica dei precedenti decenni.