Libri di G. Luzzatto

Il percorso di Antonio Borsellino, da fisico teorico a biofisico, si colloca quasi emblematicamente all'interno dell'evoluzione del panorama scientifico del Novecento, dominato nella prima metà del secolo dalla fisica e nella seconda dalla biologia. Il volume mostra come, partendo da prestigiosi risultati nell'elettrodinamica quantistica, Borsellino abbia poi fornito contributi di avanguardia nel periodo 1950-1980, durante il quale sono nate o si sono sviluppate la biofisica, la cibernetica, l'informatica. Il testo raccoglie i contributi di specialisti nei diversi settori dell'attività di ricerca di Borsellino e testimonianze di studiosi con i quali ha condiviso esperienze scientifiche.

Quali sono le responsabilità degli scienziati e dei media nei confronti di una adeguata informazione scientifica? E quale consenso è necessario, in Europa, per un rilancio della ricerca in grado di rendere competitivo il vecchio continente? A questi e altri interrogativi tenta di dare una risposta il volume, partendo dal presupposto che la ricerca scientifica dovrebbe esser sempre considerata sia per la sua qualità culturale intrinseca che per il suo impatto sullo sviluppo economico e sociale. Tenendo sempre presente questa duplice ottica, alcuni studiosi italiani e stranieri affrontano nel volume una pluralità di problematiche relative ai rapporti tra scienza e società.

Formare gli insegnanti con certe caratteristiche o con altre, in determinati contesti o in altri, fa sì che i nostri figli o nipoti abbiano formatori con una diversa professionalità; vi sarà perciò un diverso sistema educativo e, in definitiva, una diversa società. Questo volume documenta il lavoro che le scuole universitarie di specializzazione hanno svolto nella progettazione e nella realizzazione dei curricola di formazione iniziale degli insegnanti: emergono le strategie, le difficoltà incontrate, i risultati conseguiti, gli sviluppi ipotizzati.

In un confronto promosso dalla CRUI e dall'Università di Genova, rettori di importanti atenei italiani, presidi di facoltà e alcuni esperti hanno contribuito a elaborare la riforma discutendo delle problematiche teoriche e applicative della nuova architettura degli studi universitari. Il dibattito si muove su due livelli: sul piano delle idee di fondo, delle prospettive di medio periodo, ma anche su quello del quotidiano, delle esigenze immediate, degli aspetti organizzativi da affrontare, degli intoppi pratici da rimuovere.