Libri di Francisco Umbral
Rosa e mortale
Francisco Umbral
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Medhelan
anno edizione: 2025
pagine: 250
Pubblicato nel 1975 e considerato tra i capolavori di Umbral, Rosa e Mortale è una tenera elegia dell'infanzia, un diario intimo dell'autore alle prese con l'esperienza della paternità e della tragica morte del figlio a soli sei anni. L'opera, fin dal titolo, ispirato al verso di Pedro Salinas «questa corporeità mortale e rosa dove l'amore inventa il suo infinito», racconta l'incanto dell'uomo dinanzi all'infanzia. Quell'infanzia «di cui non sappiamo mai nulla» si palesa per intero allo scrittore attraverso l'esperienza del figlio. Avviata ben prima della scoperta della malattia del bambino (nella sua prima stesura si sarebbe dovuto intitolare "Sto sentendo crescere mio figlio"), l'opera di Umbral si configura come un incessante flusso linguistico che spesso trasforma la prosa in poesia e la razionalità in irrazionale contemplazione del mistero della vita e della morte.
La notte che arrivai al Café Gijón
Francisco Umbral
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Settecolori
anno edizione: 2022
pagine: 303
Negli anni Sessanta della Spagna franchista, il Café Gijón era una specie di parlamentino letterario, dove si facevano e si disfacevano le reputazioni degli scrittori, si tenevano a battesimo quelle dei pittori, si aggiravano toreri e avvocati, generali in pensione, ex repubblicani usciti dal carcere e poeti maledetti, qualche alcolizzato e un po’ di malavita. Quando Francisco, Paco per gli amici, Umbral sbarcò in quel caffè una notte di sabato, non aveva trent’anni e nemmeno una macchina per scrivere, nonostante si fosse autopromosso «periodista». Il Gijón divenne subito il suo porto: «Sapevamo che per le strade di Madrid non eravamo nessuno e tutti andavamo al Café Gijón per sentirci qualcuno». Così, questo libro è il racconto di un’età mitica, quando lentamente, sospettosamente, la Spagna comincia ad aprirsi alla modernità, la dissidenza politico-ideologica fa timidamente capolino fra il fumo dei sigari e il tintinnare della copitas di cava, cinema e letteratura cominciano a farsi conoscere al di fuori dei confini nazionali e il tutto ha un senso di nuovo, la fine di un dopoguerra durato troppo a lungo.