Libri di Francesco Grossi
Dolci Pensieri di un Cuoco
Francesco Grossi
Libro: Libro in brossura
editore: MnM & Amolà
anno edizione: 2022
pagine: 112
In vita lo chef Francesco Grossi non amava dare ricette, ma in questa sua dolce opera ce ne ha lasciate un certo numero per accompagnare i suoi racconti. E ancora una volta il lettore è trascinato nel suo mondo, nelle sue emozioni, nei suoi ricordi. Umanità straripante la sua, che riverbera in uno stile semplice e vitale, dove anche gli oggetti trovano una loro dimensione narrativa.
Vorrei una mongolfiera
Francesco Grossi
Libro: Libro in brossura
editore: MnM & Amolà
anno edizione: 2021
pagine: 132
Francesco Grossi, uno chef che ha sempre lavorato fino a tarda notte, aveva il dono della narrazione leggera come il soffio di aria pura del mattino. Una disarmante e commovente leggerezza che fa della sua scrittura qualcosa di etereo come le nuvole in cielo. Forse non è un caso che, prima di andarsene, abbia chiesto una mongolfiera.
Sulla mia vita. I vissuti, le amicizie, gli amori
Francesco Grossi
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 64
La disabilità "limiti reali o etica culturalmente retriva e codina"? Questa è la questione fondante del libro. Ed è attraverso il racconto di avvenimenti reali, e di vita vissuta che si cerca di dipanare il filo di tutta la vicenda che concerne la vita dell'autore. Certamente la disabilità acclara e rende evidente nonché chiaro agli occhi di tutti "inabilità e fragilità" proprie del soggetto disabile. Inabilità e fragilità che dovrebbero contrassegnare lo status e la vita di tutti gli uomini. Eppure talvolta non è così; difatti nella società si tende a individualizzare e a fare del disabile un esempio di difformità in assoluto. In assoluto, perché del disabile si evidenziano solo le fragilità, che culminano nello stereotipo culturale del più "debole". In questo libro si cerca di narrare come ciò sia superficiale e privo di fondamento. Ovviamente, il disabile ha un vissuto più "profondo" e impervio rispetto a quello che di solito volgarmente si definisce "normodotato". Un percorso di accettazione e di comprensione di se stesso, che conferisce alla vita una maggiore galeropia ed acutezza visiva, che oltrepassa quei limiti apparentemente insormontabili. Ma il disabile come tutti ha una vita che va oltre i più insuperabili limiti. Il disabile vive e convive con gli amici e gli amori. E se fosse solamente un maledetto preconcetto o un pregiudizio retrivo la disabilità? Ovvero in altri termini, il problema è forse l'etica del mondo in cui per dirla heideggerianamente siamo "gettati"? Una cosa è certa Amor omnia vincit, ovvero l'amore vince su tutto, anche sulle più ardue e fosche vie della vita.