Libri di Flora De Giovanni
Il gruppo di Bloomsbury. Vita, morte e resurrezione di un fenomeno culturale
Flora De Giovanni
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 266
È ormai più di un secolo che il gruppo di Bloomsbury è al centro di un vivace dibattito. Variamente accusato di snobismo, elitarismo e molto altro, è stato sempre nel mirino dei suoi nemici, tanto che una parte cospicua della sua storia è rappresentata dalle aspre critiche che ha suscitato. Altri invece, come il poeta Stephen Spender o il critico d’arte Kenneth Clark, ritengono che abbia esercitato un ascendente decisivo sul gusto inglese nel periodo tra le due guerre e sottolineano come i suoi atteggiamenti e i suoi valori siano diventati praticamente un “culto”. Parola calzante per descrivere l’interesse che il gruppo ancora sollecita, tanto in ambito accademico – come dimostra la pubblicazione di The Cambridge Companion to the Bloomsbury Group (2014), che ne sancisce definitivamente l’importanza come fenomeno culturale – quanto nella cultura popolare, nella quale si è meritato un posto per l’eccezionale fascino dei suoi membri e, soprattutto, per l’eccentricità della loro vita privata e della morale sessuale condivisa. Oggi Bloomsbury è noto non solo perché ha segnato il passaggio dal Vittorianesimo alla modernità, svecchiando l’arte e la cultura inglese, ma anche per aver favorito il cambiamento dei costumi e promosso un modello di domesticità nuovo, estraneo alle convenzioni. Il mutamento culturale degli anni ’60 che sembra aver anticipato – si pensi alla libertà sessuale, al pacifismo, all’antimperialismo e al femminismo sostenuti dal gruppo – ne ha favorito il ritorno in auge, che dagli anni ’90 ha dato avvio al processo di innalzamento dei suoi membri allo status di celebrities. In questo senso il gruppo di Bloomsbury rappresenta un esempio unico di contaminazione tra cultura d’élite e cultura di massa.
L'eccezionalità del presente. Scrivere la grande guerra
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 216
L'eccezionalità dell'esperienza rappresentata dalla Grande Guerra è stata variamente descritta, raccontata e discussa, stagliandosi nell'orizzonte delle molteplici definizioni come evento dalle proporzioni apocalittiche. Come ha scritto Robert Musil, suggestionato come molti altri intellettuali suoi contemporanei dall'oscuro fascino della guerra, "le immagini conserveranno per sempre, per tutti i combattenti di questa guerra, l'eccezionalità del presente". L'eccezionalità del presente porta con sé, infatti, ora i contrassegni di un macabro accordo modulato sull'eternità dell'orrore, con la conseguente irrecuperabile disintegrazione di una visione piana del tempo e della storia, ora la necessità della memoria nella sua logica dimensione storica. La guerra acquista così centralità nel pensiero e nelle opere di coloro che ne esperirono con drammatica violenza l'insorgere, l'evolversi e gli effetti.
In difesa dell'illuminazione a gas e altri saggi
Robert Louis Stevenson
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 130
Tra il 1874 e il 1881 Robert Louis Stevenson, che da lì a poco avrebbe raggiunto la fama con "L'isola del tesoro", scrive una serie di saggi di vario argomento: dalle passeggiate in campagna al mito di Pan, dal soggiorno nel Sud della Francia alla gloria della Marina di Sua Maestà, dal confronto tra la vecchiaia e la giovinezza ai ritratti del pittore Raeburn, dal gioco infantile alle riflessioni sulla morte, tutti attraversati dal tema di fondo della critica alla modernità. Qui raccolti e introdotti brevemente da studiosi di discipline diverse, questi testi fanno di Stevenson uno dei grandi anticipatori dei temi dibattuti dal pensiero filosofico e sociologico novecentesco.
La pagina e la tela. Intersezioni in Virginia Woolf
Flora De Giovanni
Libro: Libro in brossura
editore: Giannini Editore
anno edizione: 2007
pagine: 132
Immagini
Virginia Woolf
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 2002
pagine: 272
In questo volume sono raccolti e tradotti per la prima volta i saggi di Virginia Woolf (1882-1941) sulla pittura, sul cinema e sulla fotografia. Scritti fra il '19 e il '35 questi testi dimostrano il profondo e duraturo interesse della scrittrice per le arti visive, un interesse stimolato dalla lunga contiguità con pittori e critici d'arte.

