Libri di Filippo Penati
L'uomo che faceva le scarpe alle mosche
Filippo Penati
Libro: Copertina morbida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2019
pagine: 96
Elena e Pep non potrebbero essere più diversi. Lei, siciliana, ha vissuto nell'isola fino alla fine della seconda guerra mondiale per poi raggiungere, insieme alla madre e alle sorelle, il padre, emigrato a Milano in cerca di un futuro migliore. Lui, milanese e antifascista, operaio figlio di operai, si è dato alla macchia per non arruolarsi con i repubblichini e ora partecipa alle lotte in fabbrica, alla Garelli, dove è così bravo al tornio da riuscire - si vanta lui - a fare le scarpe alle mosche. Si sono incontrati, ciascuno con il suo passato di dolore sulle spalle, e si sono sposati poco dopo. Vivono in una casa di ringhiera nella "corte del Cairo" - un piccolo mondo dove i vicini si chiamano Gina "pettogrosso", Arnaldo "El barbè", "Il Pantera" - che non basta a difenderli dall'arroganza delle camicie nere e dalla violenza nazista. Elena e Pep attraversano la guerra, vedono i figli nascere e la grande industria andare in crisi ma, in un paese che è cambiato meno di quanto vorrebbero, continuano a lottare per quello in cui credono. Una storia d'amore e lavoro, un romanzo sull'Italia che è stata e che è ancora, sulle passioni perdute e su quelle destinate a durare per sempre.
La casa dei notai
Filippo Penati
Libro: Copertina morbida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2018
pagine: 244
Nell'alta società, fragile e altezzosa, bisogna nascondere i segreti a tutti i costi ed evitare ogni scandalo. Perché tutto può essere perdonato - fallimenti, tradimenti, debiti - purché sia fatto sottovoce. Quando muore la moglie di uno dei notai più famosi della città, l'indagine è affidata al commissario Giorgi, una persona normale, con qualche problema in famiglia e una passione per la sua Harley-Davidson. Per risolvere un delitto che sembra inspiegabile, Giorgi dovrà scavare nella personalità dei sospettati e trovare i loro punti deboli, giocando con regole nuove e sfidando le ipocrisie e i giochi di potere che legano colpevoli e innocenti. Un avvincente giallo all'italiana, ambientato in salotti mondani che si rivelano spietati verso una donna disposta a tutto pur di salvare le apparenze e la propria rispettabilità.
Nemesi
Filippo Penati
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 250
Un uomo ricco e famoso decide di suicidarsi, convinto che la vita non possa dargli nulla che già non abbia. Lo fa nella piscina della sua splendida villa a picco sul mare, con la musica dei Carmina Burana a tutto volume. Confessa un segreto: un omicidio, una vecchia storia dai colori sbiaditi e l'odore acre dell'ingiustizia. Un suicidio e un vecchio delitto rimasto impunito di cui non c'è alcuna traccia. È da qui che partirà la nuova indagine del Commissario Giorgi. Una corsa contro il tempo, nel labirinto dei ricordi, per fermare l'assassino prima che uccida ancora. Giorgi per arrivare alla venta dovrà scavare nella vita di tante persone, nel loro passato, fino a comporre un mosaico. Lo farà in punta di piedi, senza far rumore, con la sensibilità dell'uomo e la determinazione della legge. Nemesi, dal greco, era il nome della dea che rimediava ai delitti impuniti, distribuendo gioia e dolore secondo giustizia, perseguitando i malvagi e gli ingrati.
La casa dei notai
Filippo Penati
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 231
Un segreto da nascondere, uno scandalo da evitare, le apparenze da salvare: sono le fragilità a contraddistinguere i personaggi della Casa dei notai. Il commissario Giorgi si trova a indagare su un delitto apparentemente inspiegabile, vittima una donna appartenente a una famiglia illustre disposta a tutto pur di salvare la propria rispettabilità. Per trovare il colpevole il commissario dovrà scavare nella personalità dei sospettati, sopportarne l'arroganza e intuirne i disagi, così da aprirsi un varco in una roccaforte che appare inviolabile, percorsa nascostamente da ipocrisie e giochi di potere. Perché in certi ambienti si può perdonare tutto: fallimenti, tradimenti, debiti... Basta farlo sottovoce, senza che nessuno senta e veda. Sarà proprio questa la colpa della vittima: avere avuto dita sottili che si allungavano tra gli interstizi di pietre abbandonate, sgretolando sabbia e mattoni?