Libri di Fausto Carpani
Il ponte della bionda. Dieci anni dopo
Fausto Carpani, Francisco Giordano
Libro
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2014
pagine: 64
Questa volta che qui. Al sgnèr pirén 2000
Fausto Carpani
Libro
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2009
pagine: 127
Rivive in queste pagine il personaggio del Sgnèr Piréin Sbolenfi, sapida figurina di piccolo borghese petroniano ideato dal grande Antonio Fiacchi (Bologna 1842-Roma 1907), uno dei maggiori umoristi italiani della seconda metà dell'Ottocento. Fausto Carpani ci ripropone una versione aggiornata di questo ragionier Fantozzi ante litteram, esasperando le castronerie dialettali di Fiacchi, mutuate dal "toscuiggno", l'italiano parlato da gente del popolo avvezza ad esprimersi solo in dialetto. Arricchiscono il libro Giorgio Serra (Matitaccia), illustrando con le sue vignette le disavventure di questo irresistibile omarino, e Luigi Lepri, con un glossario che ha lo scopo di rendere comprensibili, anche a chi non ha familiarità con il dialetto bolognese, le mostruosità linguistiche inserite nel testo.
Al sgnèr pirén 2000. Disavventure di un omarino del terzo millennio. molto liberamente ispirato al Sgnèr Piréin di Antonio Fiacchi
Fausto Carpani
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2008
pagine: 129
Antonio Fiacchi (Bologna 1842-Roma 1907) fu uno dei maggiori umoristi italiano della seconda metà dell'Ottocento e la sua fama resta legata al personaggio del Sgnèr Piréin Sbolenfi, sapida figurina di piccolo borghese petroniano. Fausto Carpani ripropone una versione aggiornata di questo ragionier Fantozzi ante litteram esasperando in modo magistrale e con effetto esilarante le castronerie dialettali di Fiacchi, mutuate dal "toscuiggno", l'italiano parlato da gente del popolo avvezza ad esprimersi solo in dialetto. Arricchiscono il libro Giorgio Serra, Matitaccia, illustrando con le sue vignette le disavventure di questo irresistibile omarino del terzo millennio e Luigi Lepri, con un glossario che ha lo scopo di rendere comprensibili, anche a chi non ha familiarità con il dialetto bolognese, le mostruosità linguistiche inserite nel testo.