Libri di F. Pompeo
Pigneto-Banglatown. Migrazioni e conflitti di cittadinanza in una periferia storica romana
Libro: Copertina morbida
editore: Meti Edizioni
anno edizione: 2011
pagine: 184
Il volume presenta dati, riflessioni e analisi emerse in un percorso di ricerca-intervento condotta da un gruppo dell'Osservatorio sul razzismo e la diversità "M. G. Favara", nel territorio di una periferia storica romana, descrivibile attraverso la toponomastica Pigneto-Casilino-Marranella-Torpignattara. La ricerca ha focalizzato l'osservazione partecipante sugli spazi e i percorsi di vita dei cittadini stranieri per stimolarne protagonismo e partecipazione dentro un quadro mutato di rapporti fra amministrazioni locali e società civile. Il panorama che emerge è quello di un processo di radicamento dei migranti che ha trasformato il tessuto sociale locale dando vita ad un modello di stanzialità inedito, attraverso la sintesi di concentrazione nazionale, prevalenza familiare e insediamento commerciale. Questo scenario che ha per protagonisti i cittadini del Bangladesh ed ha portato gli attori sociali ad identificare in Torpignattara la prima Banglatown italiana, ha generato imprevisti modelli di relazionalità e nuovi bisogni che proponiamo di leggere come espressione di una "nuova autoctonia" in attesa di riconoscimento.
Paesaggi dell'esclusione. Politiche degli spazi, re-indigenizzazione e altre malattie del territorio romano
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2012
pagine: 164
Roma da almeno un decennio è al centro di un ampio dibattito e di un'intensa produzione di rappresentazioni e progetti che si sono contesi la possibilità di rimetterne in scena identità e prospettive. La capitale, se da una parte è stata proposta come presunto modello su scala nazionale per le nuove élites della conoscenza, dall'altra, localisticamente, è divenuta lo scenario di una simbolica riconquista del centro da parte di una periferia reinterpretata come slogan populista. Le dinamiche del mercato immobiliare e la gentrificazione, il disagio abitativo, le pratiche d'insediamento dei migranti e l'emergere di nuove chiusure identitarie, sono tutti fenomeni governati entro un conflitto di retoriche e immaginari che hanno fatto uso del rapporto centro-periferia. "Paesaggi dell'esclusione" costituisce l'esito di un percorso di confronto interdisciplinare sulle trasformazioni della capitale che ha coinvolto antropologi, urbanisti, storici ed economisti, insieme a giovani etnografi, impegnati, ciascuno con i propri linguaggi, nell'analisi delle trasformazioni dei territori metropolitani, a partire dall'interazione di attori e interessi con le istituzioni e gli altri poteri consolidati della città. L'obiettivo è quello di costruire un'occasione di dialogo e di confronto per interrogare le dinamiche dello spazio urbano e tentare così di raccogliere la sfida interpretativa della Roma contemporanea.
L'invenzione dell'etnia
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 282
Fino agli anni Ottanta la nozione di "etnia" è stata usata e abusata senza precisarne il significato e i limiti semantici. Questo volume, frutto di un lungo lavoro collettivo, ha segnato una svolta nella riflessione antropologica: gli autori hanno inteso dimostrare che l'etnia è una categoria storica, sottolineando la relatività delle appartenenze etniche, senza per questo negare agli individui il diritto di rivendicare l'identità delle proprie scelte. I saggi di Jean-Loup Amselle, Jean Bazin, Jean-Pierre Chrétien, Jean-Pierre Dozon, Elikia M'Bokolo, Claudine Vidal, partendo da casi concreti sul territorio africano, decostruiscono convinzioni radicate e si interrogano sul senso reale del termine "etnia", convinti che "sono gli etnologi e il colonialismo che, misconoscendo la storia o negandola, ansiosi di classificare e di nominare, hanno fissato le etichette etniche". La complessità del continente nero viene raccontata come un insieme composito e fluido, in cui si formano continuamente nuove identità regionali e di frontiera che scompaginano schemi e categorie elaborati in epoca coloniale. Gli autori contribuiscono ad animare il dibattito intorno alla costruzione di una scienza sociale africanista, in cui il canone di identità è ridefinito come genere al tempo stesso plurale e singolare, postulando una vera creolità di ogni gruppo etnico e linguistico.

