Libri di F. Braschi (cur.)
Slavica Ambrosiana
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2016
pagine: 232
Nel 2008 il Cardinale Dionigi Tettamanzi, allora Arcivescovo di Milano, arricchì la Biblioteca Ambrosiana, prossima a compiere quattro secoli di storia, dell'Accademia Ambrosiana. Essa nacque - con le sue sette Classi di ricerca: Studi Borromaici, Studi Ambrosiani, Slavistica, Italianistica, Studi del Vicino e dell'Estremo Oriente, Studi Greci e Latini - per promuovere in modo coordinato e sistematico ricerche e pubblicazioni di carattere scientifico originate dal confronto, dal dialogo e dallo scambio a livello internazionale tra gli studiosi delle discipline in essa coltivate. Nel 2009 iniziò le sue attività la Classe di Slavistica, il cui campo di studio è appunto - quello della Slavistica intesa in senso ampio, ovvero senza privilegiare un filone "nazionale", bensì mantenendo la possibilità di indagare nello spazio (Oriente e Occidente slavo) e nel tempo (Medioevo ed Evo moderno). Specifico della Classe è poi il riferimento alla Biblioteca Ambrosiana, vista non solo come "deposito" di materiali di ambito slavistico, ma piuttosto come "sistema culturale integrato": essa stessa, infatti, con il trascorrere degli anni è divenuta "generatrice di storia", nella continua ricerca di un equilibrio tra la propria identità ambrosiana (in senso locale, ecclesiale, patristico e letterario) e l'apertura alle culture non latine che volle a lei connaturata il suo Fondatore, Federico Borromeo; e si propone oggi come luogo di studio e punto di incontro tra gli studiosi...
Liturgia ed ecumenismo. Per un'esperienza autentica del cammino verso l'unità
Enrico Galbiati
Libro: Copertina morbida
editore: La Casa di Matriona
anno edizione: 2014
pagine: 240
De educandis ingeniis. Testo inglese a fronte
Federico Borromeo
Libro: Copertina rigida
editore: Nomos Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 146
Fondatore della prima biblioteca pubblica al mondo - la Biblioteca Ambrosiana -, Federico Borromeo trascrisse in questo trattato del 1624 le norme per la scelta e la raccolta di volumi destinati alla grande istituzione milanese. Il manoscritto riflette il versante mecenatizio dell'operato del cardinale e così appartiene a un gruppetto di opere destinate all'enunciazione e alla conservazione delle norme, dei consigli e dei metodi che il fondatore volle indirizzare agli uomini incaricati del funzionamento dell'Ambrosiana: il gruppo dei nove dottori, membri del Collegio affiancato alla Biblioteca, e i sei conservatori. Questi ultimi, ai quali è esplicitamente dedicato il De educandis ingeniis, formavano una congregazione, tutt'ora esistente, preposta alla gestione amministrativa dei beni che sussidiavano il Collegio, nonché al controllo della sua correttezza operativa. Il testo è riportato alla luce con una riproduzione perfetta del codice originale, arricchita dalla trascrizione integrale del manoscritto e da un commento dei curatori della biblioteca. Edizione limitata numerata in 135 copie e rilegata a mano, completa di traduzione inglese dei testi.