Libri di Eric Fottorino
Il mio vero padre
Éric Fottorino
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2021
pagine: 240
Éric Fottorino non ha sentito niente. Era nel suo ufficio di direttore di «Le Monde». Suo padre si è sparato un colpo di fucile in bocca senza che lui, figlio amorevole e amato, fosse raggiunto dall’onda d’urto, da un’eco remota della detonazione, da un’improvvisa apprensione, un brivido, un trasalimento. No, niente, eppure Michel Fottorino era l’uomo che aveva riscattato la sua infanzia mutilata: «Mamma sembrava felice con lui. Una sera è entrato in camera mia e mi ha detto, schiarendosi la voce, che se avessi voluto lui sarebbe stato mio padre e io avrei potuto chiamarlo papà». Un istante magico di cui lo scrittore parlerà in molti altri suoi libri. Da quel momento Michel è stato una presenza assidua e paziente accanto a lui, parca nelle parole quanto calda e prodiga nell’esempio e nella condivisione delle passioni. Come quella per la bicicletta, quando fianco a fianco salivano insieme il Tourmalet, uno Coppi, l’altro Bartali. Éric ricorda la prima volta che, pedalando con suo padre, lo ha lasciato indietro, lungo la strada. Adesso è stato suo padre a lasciare lui, per sempre, senza voltarsi a guardarlo, senza dargli un segno. Allo sgomento si somma la consapevolezza – tardiva, come sempre succede ai figli – che la vicinanza e il dialogo stanno ormai altrove, in un irrimediabile “troppo tardi” fatto anche di rimpianti, domande senza risposta, forse rimorsi. Ma quel figlio è un grande scrittore, e in quell’altrove il ricordo si fa letteratura.
Piccolo elogio della bicicletta
Eric Fottorino
Libro
editore: Il Castello
anno edizione: 2015
pagine: 124
Quando pedala sulla strada sotto gli occhi del pubblico, il corridore è un re. Tutti gli sguardi, tutti i riguardi sono per lui. Poi la strada fa una curva, un'immagine per dire che il tempo passa. Il corridore diventa gloria vecchia, rientra nel gruppo. Anche le code del plotone sono comunque code di cometa per i puri di spirito a due ruote.
Piccolo elogio della bicicletta
Éric Fottorino
Libro: Copertina morbida
editore: Excelsior 1881
anno edizione: 2010
pagine: 204
Dal fango della Parigi-Roubaix, alla sua partecipazione al Midi Libre, al Tour de France di cui è sempre stato solo testimone, Eric Fottorino, direttore di Le Monde, ci guida in quel mondo in cui rabbia e passione rappresentano il quotidiano dei ciclisti e di tutti gli innamorati della "piccola regina".
Baci da cinema
Éric Fottorino
Libro: Copertina morbida
editore: Nutrimenti
anno edizione: 2009
pagine: 185
È nella luce, in una vita popolata di figure assenti e volti di dive addormentate nel disordine del tempo, che Gilles Héctor, avvocato parigino di mezz'età, vive il suo difficile amore per Mavliss, una donna sposata che incontra per caso in un cinema il giorno del funerale del padre. Quella di Gilles - figlio di un bacio da cinema - è una ricerca dolorosa, primordiale. La madre, a lui sconosciuta e negata, era - presume - un'attrice con cui il padre, direttore della fotografia dei più importanti film della Nouvelle Vague, ebbe una relazione conclusasi misteriosamente. È tra quei volti illuminati alla perfezione che si cela la madre, decine e decine di film e fotografie passati al setaccio mentre Mayliss diventa un sortilegio, un'amante, una madre, una divoratrice del tempo. Perché Mayliss assomiglia così tanto alla misteriosa donna del cortometraggio? La verità è sfumata e sfuggente, e il ricordo non è altro che una pellicola in bianco e nero.
Uomo di terra. Il ritorno del contadino
Éric Fottorino
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1996
pagine: 240
Il volume affronta lo shock del mondo agricolo francese di fronte alla crisi che ha colpito l'agricoltura europea e la conseguente riforma della politica agricola comunitaria. Dall'invito fatto agli agricoltori di ingrandire le aziende e di intensificare la produzione, si è passato a quello di tenere incolte le loro terre al fine di evitare l'accumulo di eccedenze invendute. Proibire al contadino di coltivare la sua terra, sovvenzionarlo perché non semini, significa invitarlo al suicidio. Ma l'autore è anche convinto che la crisi possa essere salutare, rappresentando per l'agricoltura l'occasione di riconciliarsi con valori che le sono propri, sostituire al principio della quantità, l'obiettivo della qualità, riscoprire le funzioni del passato.