Libri di Enzo Vinicio Alliegro
Le dimenticate carte di Ernesto de Martino. Etnografia delle fonti documentarie
Enzo Vinicio Alliegro
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2021
pagine: 160
Ernesto de Martino (Napoli 1908 – Roma 1965) è uno degli studiosi italiani di discipline antropologiche e storico-religiose più noti e discussi in Italia e all’estero. L’originalità della sua produzione scientifica, unitamente alla singolarità della sua biografia politica e culturale, ha dato vita a un laboratorio storiografico senza precedenti, sulle cui modalità di anamnesi, tuttavia, non si è ancora svolto un auspicabile bilancio critico. Puntando la lente d’ingrandimento sulla letteratura specialistica e su importanti apparati documentari rimasti per molti decenni pressoché intonsi, in questo volume si configura un de Martino inedito. A emergere è una proposta metodologica incentrata sull’“etnografia delle fonti” indirizzata verso una storia dell’antropologia che normalizzi la ricerca archivistica intesa come irrinunciabile strumento conoscitivo per una storia della scienza riflessiva e matura.
Il filo e la cruna. Saggi di storia dell’antropologia italiana
Enzo Vinicio Alliegro
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2021
pagine: 195
Il volume "Il Filo e la Cruna", da una parte richiama il lavorio che gli individui e le comunità compiono per intrecciare reti di significato che diano orizzonte di senso al vissuto umano, dall’altra rinvia all’attività di ri-tessitura semantica che gli antropologi compiono su queste reti, nel tentativo di renderle comprensibili. Attraverso l’impiego di una metodologia di ricerca basata sull’analisi comparativa di un vasto corpus documentario e archivistico, il libro non cerca di annodare le fila di un discorso mai concluso sullo svolgimento degli studi demoetnoantropologici italiani. Piuttosto, concentrandosi su autori conosciuti come Mantegazza, Pitrè, Loria, de Martino, Tentori, Cirese, ecc., e su figure poco note e scarsamente investigate, esso è proteso ad evidenziare come si sia operata nel campo antropologico quella delicata calibratura tra obiettivi conoscitivi e strumenti di studio e di analisi. Più precisamente, il libro permette di cogliere, mediante l’anamnesi storiografica, le strategie di codificazione dell’ordine del discorso che inevitabilmente ruotano intorno a criteri ritenuti di volta in volta validi per riconoscere e agevolare il passaggio del filo nella cruna.
Out of place out of control. Antropologia dell'ambiente in crisi
Enzo Vinicio Alliegro
Libro: Libro in brossura
editore: CISU
anno edizione: 2020
pagine: 336
Gli “spazi vitali di vita”, in cui si originano particolari ancoraggi identitari e si plasmano specifiche codificazioni simboliche, sono interessati dall’irruzione di elementi “potenzialmente” destrutturanti, che attentano all’ordine costituito. Ogni cultura, pertanto, secondo specifiche coordinate socio-politiche, provvede a munirsi di dispositivi etnostrabici che presiedono alla stabilizzazione delle pratiche esistenziali e degli orizzonti di senso, agendo sul mascheramento dell’extra-ordinario e sulla delatentizzazione dell’anomalo. Questo volume, frutto di una decennale attività di ricerca storico-antropologica sulla petrolizzazione della Basilicata, la Terra dei Fuochi in Campania e l’ex Ilva di Taranto in Puglia, arricchitosi di un’analisi della recente pandemia Covid-19, delinea specifiche direttrici teorico-metodologiche per un’antropologia dell’ambiente-in-crisi. Ad emergere, complessivamente, è una piattaforma problematica densa, volta ad assumere come oggetto di studio ambiti spaziali interessati da dinamiche di identizzazione e di simbolizzazione, in cui operano meccanismi di potere che controllano l’offuscamento dell’inquieto...
Terraferma. Un'«altra Basilicata» tra stereotipi, identità e [sotto]sviluppo
Enzo Vinicio Alliegro
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 354
Il volume affronta e decostruisce, mediante l'impiego critico e comparativo di un vasto armamentario di fonti documentarie, quelle narrazioni destorificanti che a partire dagli anni postunitari hanno investito la Basilicata a lungo descritta quale "terra ferma", immobile, priva di mutamento, dominata da uomini fatalisti e familisti, e tratteggia invece una Regione ancorata alla "terraferma", ad una terra stabile che non è spazio di destino e di attesa ma di compimento. Così facendo, il volume mostra il significato contingente e inevitabilmente mutevole delle stereotipizzazioni e delle stigmatizzazioni, vale a dire delle rappresentazioni identizzanti che di una specifica popolazione pretendono paradossalmente di poter cogliere finanche gli aspetti più intimi e profondi, sino a giungere al loro "DNA" culturale. "Terraferma", pertanto, si fa occasione per vedere da vicino - servendosi di una approfondita indagine storico-antropologica, cristallizzatasi in topos identizzanti di lunga durata, piuttosto una terra che indica la tenacia dell'esserci, e che lascia cogliere meglio che altrove quei dispositivi culturali con i quali gli uomini costruiscono relazioni empatiche ed intime con i luoghi. Tutto ciò prima che quest'ultimi siano attraversati da processi di re-identizzazione, ovvero da dinamiche di ri-definizione del "noi", generate da stravolgimenti ecologici, politici e sociali.
Lewis Henry Morgan e la ricerca antropologica sui sistemi di parentela
Libro
editore: CISU
anno edizione: 2017
pagine: 224
Lewis Henry Morgan (Aurora, 21 novembre 1818 - Rochester, 17 dicembre 1881) è considerato uno dei maggiori esponenti dell’antropologia evoluzionista ottocentesca. Avvocato ed imprenditore di successo, Morgan riuscì giovanissimo a stringere relazioni ravvicinate con i nativi Seneca che lo “adottarono” con il nome di Taydawahguh (“colui che si tiene in mezzo”), da cui prese corpo una articolata attività di studio della Lega degli Irochesi estesa alla disamina dell’organizzazione sociale e del sistema di parentela. Ed è proprio per approfondire quest’ultimi aspetti, secondo un’antropologia indirizzata ad andare oltre un approccio naturalistico e interessata a cogliere delle culture e delle società strutture profonde e logiche latenti di funzionamento, che lo studioso intraprese alcune ricerche etnografiche in Kansas e Nebraska (1859-1862).
Il totem nero. Petrolio, sviluppo e conflitti in Basilicata
Enzo Vinicio Alliegro
Libro
editore: CISU
anno edizione: 2012
pagine: 424
In Basilicata, in una delle aree più isolate e povere del Sud Italia, è stato rinvenuto e messo in produzione da potenti multinazionali del petrolio, uno dei maggiori giacimenti di energia fossile d'Europa. Da alcuni invocato ed osannato, da altri temuto e contestato, il petrolio si è eretto quale "totem nero" nei paesini lucani, sorta di icona ambigua che attrae e che al tempo stesso respinge, simbolo di vita e di morte, di palingenesi comunitaria come di apocalisse identitaria. Il libro analizza le aspettative e le visioni di sviluppo prodotte da tale evento. Particolare attenzione è dedicata ai comitati territoriali e alle associazioni di protesta quali forme di opposizione.
Il seme della modernità. Agronomi, impresari e mezzadri nella Basilicata del primo Novecento
Enzo Vinicio Alliegro
Libro: Copertina morbida
editore: Dibuonoedizioni
anno edizione: 2011
pagine: 182
Antropologia italiana. Storia e storiografia 1869-1975
Enzo Vinicio Alliegro
Libro: Copertina morbida
editore: Seid Editori
anno edizione: 2011
pagine: 652
L'arpa perduta. Dinamiche dell'identità e dell'appartenenza in una tradizione di musicanti girovaghi
Enzo Vinicio Alliegro
Libro
editore: Argo
anno edizione: 2007
pagine: 172
Figura indecente e indisponente, ma pure meravigliosa e straordinaria, dell'insolito e del sensazionale, il musicante di strada sembra sottrarsi ad azioni univoche di definizione e di categorizzazione per ritrovarsi relegato in spazi simbolici di frontiera. Abitatore di terre di confine, non artista ma neppure semplice mestierante; non vagabondo ma neppure ozioso; non mendicante ma neppure furfante, piuttosto figura del limite, liminare. Figura di scandalo, eterodossa, eccentrica, marginale, che attrae e che respinge, posta tra ambiti rurali di appartenenza e spazi urbani di destinazione, tra il quotidiano normale e il festivo meraviglioso, in un continuum indefinito tra normale e anormale, lecito e illecito. Tra il fascinans e il tremendum. Figura del limite che ben si presta a far venire alla ribalta il limite delle procedure e delle modalità adottate dall'Occidente per pensare e rappresentare l'altro da sé.