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Libri di Enrico Napoletano

Manuale di diritto penale ambientale

Manuale di diritto penale ambientale

Enrico Napoletano

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2025

pagine: 576

Il Manuale si pone l'obiettivo di fare il punto sullo «stato di salute» del diritto penale ambientale, così riformato dal recepimento della Direttiva UE 2008/99 con Legge 68/2015 e prossimo ad un nuovo intervento di riforma dal recepimento della Direttiva 2024/1203 che richiede agli Stati membri di modificare la risposta punitiva della sanzione penale ai sempre nuovi fenomeni di aggressione all'Ambiente. Fino alla riforma del 2015 quasi tutte le violazioni ambientali, eccezion fatta per le ipotesi di trasporto, traffico od organizzazione illecita di rifiuti [artt. 256, 259 e 260 D.lgs. 152/2006 (oggi 452-quattuordecies c.p.)], erano punite o come semplici violazioni amministrative o come reati contravvenzionali nella forma delle fattispecie di pericolo astratto, dimostrando tutta la loro inadeguatezza e inefficacia sul piano della prevenzione generale. Da qui il crescente intervento suppletivo della giurisprudenza alle carenze del Legislatore con applicazioni interpretative dei fenomeni inquinanti ora ricondotti entro le ipotesi contravvenzionali del «disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone» (art. 659 c.p.) ora al «getto pericoloso di cose» (art. 674 c.p.) per sanzionare fenomeni di inquinamento acustico e olfattivo di minore gravità ora, invece, ricondotti entro le ipotesi delittuose della «rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro» (art. 437, co. 2, c.p.) o del delitto di «disastro innominato» (art. 434 c.p.) ? a seconda che l'impatto ambientale prodotto si sia risolto in danno dei soli lavoratori od anche della popolazione generale? Questa nuova edizione del Manuale si amplia della trattazione integrale di tutti gli illeciti penali previsti dal c.d. Codice Ambientale (D.lgs. 152/2006), suddivisa in modo organico in una «Parte generale», comune a tutte le fattispecie di reato analizzate, e una «Parte speciale», dedicata all'analisi di tutte le fattispecie incriminatrici poste a tutela dell'Ambiente. In particolare, proseguendo con l'approccio per analisi dei principali casi giurisprudenziali (ben 68) che si sono occupati dei più importanti processi penali industriali (solo per citarne alcuni, il Manuale esamina la vicenda dell'ICMESA di Seveso, del petrolchimico di Porto Marghera, della centrale elettrica di Vado Ligure e, più di recente, dei casi dell'acciaieria ex ILVA di Taranto e del depuratore di Priolo), sono passati in rassegna: nella «Sezione Prima» i «delitti contro l?ambiente», previsti nel nuovo Titolo VI-bis del codice penale (su tutti, sono esaminati i nuovi delitti di «inquinamento» e «disastro ambientale» ex artt. 452-bis e quater c.p., anche nella forma colposa ex art. 452-quinquies c.p., l'omessa bonifica ex art. 452-terdecies c.p. a confronto con la corrispondente ipotesi contravvenzionale prevista nel codice ambientale, il traffico illecito di rifiuti ex art. 452-quattuordecies c.p. oltre alle ipotesi accessorie) mentre nella «Sezione Seconda» sono analizzati i «reati previsti nel codice ambientale» di cui al D.lgs. 152/2006 (su tutti, i reati connessi alle autorizzazioni ambientali, i reati nella filiera di gestione dei rifiuti, i reati di inquinamento atmosferico ed idrico e, in ultimo, il nuovo procedimento di estinzione delle contravvenzioni ambientali, aggiornato alle più recenti Linee guida SNPA 52/2024).
58,00

I reati nella gestione degli scarichi idrici

I reati nella gestione degli scarichi idrici

Enrico Napoletano

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2024

pagine: 336

La gestione degli scarichi idrici è stata oggetto negli ultimi 50 anni di un’impetuosa evoluzione normativa che ha creato non pochi problemi interpretativi sia agli operatori del settore sia agli Enti di controllo, con un proliferare di contestazioni amministrative e penali. In linea con quanto già previsto dal Codice delle Acque (D.Lgs. 152/99), anche il Codice Ambientale (D.Lgs. 152/06) ha previsto un doppio binario sanzionatorio a presidio della risorsa idrica: per un verso, l’art. 133 dispone le sanzioni amministrative per correggere e interrompere quelle condotte dalla minore pericolosità di inquinamento mentre, per altro verso, l’art. 137 dispone le sanzioni penali, ancorché contravvenzioni, per tutelare la risorsa idrica dalle condotte che presentano un disvalore di pericolosità crescente. A ciò si aggiunga, altresì, un nuovo binario parallelo, introdotto dalla Legge n. 68/2015, che vede nella nuova Parte VI-bis la disciplina per l’estinzione delle contravvenzioni ambientali che non abbiano cagionato danno o pericolo concreto per una matrice.
38,00

Manuale di diritto penale ambientale

Manuale di diritto penale ambientale

Enrico Napoletano

Libro: Libro in brossura

editore: Zanichelli

anno edizione: 2024

pagine: 368

Il Manuale si pone l'obiettivo di fare il punto sullo «stato di salute» del nuovo diritto penale ambientale, così come riformato dalla legge 68/2015. Fino alla riforma, infatti, quasi tutte le violazioni ambientali, eccezion fatta per le ipotesi di trasporto, traffico o organizzazione illecita di rifiuti, erano punite o come semplici violazioni amministrative o come reati contravvenzionali nella forma delle fattispecie di pericolo astratto, dimostrando tutta la loro inadeguatezza e inefficacia sul piano della prevenzione generale. Da qui il crescente intervento suppletivo della giurisprudenza alle carenze del Legislatore con applicazioni interpretative dei fenomeni inquinanti ora ricondotti entro le ipotesi contravvenzionali del «disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone» (art. 659 c.p.) ora al «getto pericoloso di cose» (art. 674 c.p.), per sanzionare fenomeni di inquinamento acustico e olfattivo di minore gravità; ora, invece, ricondotti entro le ipotesi delittuose di «rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro» (art. 437, co. 2, c.p.) o del delitto di «crollo di costruzioni o altri disastri dolosi», meglio conosciuto come «disastro innominato» (art. 434 c.p.), a seconda che l'impatto ambientale prodotto dallo stabilimento industriale si sia risolto in danno dei soli lavoratori o anche della popolazione generale. Al Legislatore del 2015 veniva chiesto di superare il deficit di tassatività del previgente sistema penalistico, definendo un nuovo diritto penale dell'ambiente che tenesse conto di tutti i limiti dei previgenti strumenti di tutela – amministrativi e penali – emersi nella trattazione dei grandi processi industriali: solo per citare alcuni dei casi trattati nel Manuale, la vicenda dell'ICMESA di Seveso, del petrolchimico di Porto Marghera, della centrale elettrica di Vado Ligure e, più di recente, dei casi del Centro Olio Val d'Agri di Viggiano e dell'acciaieria ex ILVA di Taranto, nei quali sono emerse significative questioni giuridiche che il Legislatore doveva affrontare e risolvere ma che rappresentano, ancora oggi, un interessante banco di prova per il diritto penale ambientale. La legge 68/2015 ha, dunque, ridefinito l'intero assetto normativo di tutela ambientale introducendo nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis, rubricato «Dei delitti contro l'Ambiente»; tra questi, le nuove fattispecie delittuose di inquinamento e disastro ambientale doloso (artt. 452-bis e 452-quater) e colposo (art. 452-quinquies), il reato preterintenzionale di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (art. 452-ter), il delitto doloso di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (art. 452-sexies), il delitto doloso di impedimento del controllo (art. 452-septies), il delitto doloso di omessa bonifica (art. 452-terdecies) e il delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 452-quaterdecies). Tra le novità di questa seconda edizione del Manuale: l'aggiornamento alle novità introdotte dal Decreto Giustizia (d.l. 105/2023); la modifica apportata dalla Legge costituzionale 1/2022 che colloca l'Ambiente tra i principi fondamentali della Repubblica; una nuova trattazione sul principio di precauzione in materia penale ambientale e sulla rilevanza delle Best Available Techniques (BAT); approfondimenti in tema di deleghe HSE, conferimento incarico, procure institorie e relative responsabilità datoriali nelle strutture complesse; analisi dei nuovi e più recenti casi giurisprudenziali di merito e di legittimità.
38,60

Diritto penale d'impresa

Diritto penale d'impresa

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2023

pagine: 864

Il diritto penale d’impresa è in continua evoluzione sotto la spinta, da un lato, delle sempre nuove pronunce giurisprudenziali in materia e della crescente introduzione delle fattispecie penali nell’elenco degli illeciti presupposto della responsabilità amministrativa dell’Ente e, dall’altro lato, della progressiva formazione di una cultura della compliance aziendale. Il testo propone un’analisi dei principali istituti del diritto sostanziale che orientano l’imprenditore ad una conduzione sana d’impresa – il sistema delle deleghe HSE, i modelli di prevenzione dei rischi aziendali, di crisi e di insolvenza, gli strumenti di compliance integrata HSEQ e le prescrizioni antimafia – e lo studio delle principali fattispecie di reato connaturate all’attività imprenditoriale: dagli illeciti tributari ai nuovi reati di bancarotta passando per i reati ambientali e del lavoro e analizzando anche i reati informatici, finanziari, societari e di riciclaggio.
74,00

I reati nella gestione dei rifiuti e della bonifica dei siti inquinati

I reati nella gestione dei rifiuti e della bonifica dei siti inquinati

Enrico Napoletano

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2023

pagine: 520

La gestione dei rifiuti e le attività di bonifica dei siti inquinati sono, ormai, al centro delle principali inchieste giudiziarie: la prima, per traffico illecito transfrontaliero di rifiuti (art. 259) – se guardiamo al commercio internazionale – o per gestione senza autorizzazione (art. 256) o in organizzazione (art. 452-quattuordecies) – se guardiamo alla filiera nazionale – mentre, invece, la seconda, per omessa comunicazione di potenziale contaminazione od omessa bonifica (art. 257 e 452-terdecies) che, generalmente, prelude a situazioni contaminanti in atto più gravi: inquinamento o disastro ambientale. Il volume si focalizza sull’esame tecnico e giuridico delle due discipline per comprendere, alla luce delle più recenti pronunce giurisprudenziali, affrontate per casistiche rilevanti, se e in che misura le fattispecie incriminatrici ambientali – strutturate come ipotesi contravvenzionali di pericolo astratto – sono ancora in grado di assicurare un elevato grado di tutela all’Ambiente, vieppiù dopo il riconoscimento tra i principi fondamentali della Costituzione (art. 9 Cost.).
52,00

I reati nella gestione delle emissioni in atmosfera

I reati nella gestione delle emissioni in atmosfera

Enrico Napoletano

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2022

pagine: 312

Prefazione di Renato Baciocchi.
33,00

Manuale di diritto penale ambientale

Manuale di diritto penale ambientale

Enrico Napoletano

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2021

pagine: 288

Il volume si pone l’obiettivo di fare il punto sullo «stato di salute» del nuovo diritto penale ambientale a cinque anni dalla riforma introdotta con la legge 68/2015. Fino alla legge 68/2015 il diritto penale ambientale era – per usare una metafora del maestro Francesco Carnelutti – un «insieme di piante selvatiche cresciute fuori dal controllo e dal recinto dei giardinieri del diritto penale». Quasi tutte le violazioni ambientali, eccezion fatta per le ipotesi di trasporto, traffico o organizzazione illecita di rifiuti, erano punite o come semplici violazioni amministrative o come reati contravvenzionali nella forma delle fattispecie di pericolo astratto, dimostrando tutta la loro inadeguatezza e inefficacia sul piano della prevenzione generale della sanzione penale. Da qui il crescente intervento suppletivo della giurisprudenza alle carenze del legislatore con applicazioni interpretative dei fenomeni inquinanti ora ricondotti entro le ipotesi contravvenzionali del «disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone» (art. 659 c.p.) ora al «getto pericoloso di cose» (art. 674 c.p.), per sanzionare fenomeni di inquinamento acustico e olfattivo di minore gravità; ora, invece, ricondotti entro le ipotesi delittuose di «rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro» (art. 437, co. 2, c.p.) o del delitto di «crollo di costruzioni o altri disastri dolosi», meglio conosciuto come «disastro innominato» (art. 434 c.p.), a seconda che l’impatto ambientale prodotto dallo stabilimento industriale si sia risolto in danno dei soli lavoratori o anche della popolazione in generale. Al legislatore del 2015 veniva chiesto di superare il deficit di tassatività del previgente sistema penalistico, definendo un nuovo diritto penale dell’ambiente che tenesse conto di tutti i limiti dei previgenti strumenti di tutela – amministrativi e penali – emersi nella trattazione dei grandi processi industriali: l’Icmesa di Seveso, il petrolchimico di Porto Marghera e di Montedison, il cementificio del gruppo Eternit, l’acciaieria ThyssenKrupp di Torino, la centrale Tirreno-Power di Vado Ligure e, più di recente, i casi del Centro Olio Val d’Agri di Viggiano e l’acciaieria ex ILVA di Taranto, nei quali sono emerse significative questioni giuridiche che il legislatore doveva affrontare e risolvere con la novella del 2015. La legge 68/2015 ha, dunque, ridefinito l’intero assetto normativo di tutela ambientale intervenendo, per un verso, nel codice dell’ambiente (d.lgs. 152/2006), inserendo la nuova Parte sesta-bis dedicata alla disciplina per l’estinzione degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale e, per altro verso, introducendo nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis, rubricato «Dei delitti contro l’ambiente». Tra questi, le nuove fattispecie delittuose di inquinamento e disastro ambientale doloso (artt. 452-bis e 452-quater) e colposo (art. 452-quinquies), il reato preterintenzionale di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (art. 452-ter), il delitto doloso di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (art. 452-sexies), il delitto doloso di impedimento del controllo (art. 452-septies), il delitto doloso di omessa bonifica (art. 452-terdecies) e il delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 452-quaterdecies).
32,80

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