Libri di Enrico Basso
L'interscambio tra la costa e l'entroterra. Dinamiche economiche, strutture sociali e insediative (secoli XIV-XVI)
Libro: Libro rilegato
editore: Bonanno
anno edizione: 2025
pagine: 276
Il volume presenta una serie di saggi nati all'interno del progetto di ricerca LOC-GLOB. The local connectivity in an age of global intensification: infrastructural networks, production and trading areas in late-medieval Italy (1280-1500), promosso dalle Università di Bergamo, Sassari, Torino e Udine. Concentrandosi sull'analisi dei complessi fenomeni di mobilità sociale e personale innescati dall'inserimento delle aree dell'entroterra nella vasta rete di scambi non solo commerciali, ma anche culturali, che trovava il proprio fulcro nei grandi centri dell'economia medievale, gli autori indagano il ruolo di notevole rilevanza che tali contatti esercitarono nello sviluppo di un'area dell'Italia settentrionale assai più ampia di quella tradizionalmente considerata dalla storiografia dedicata all'influenza di poli come Venezia o Genova, evidenziando, anche attraverso i casi esemplari di impianto di attività imprenditoriali, la vivacità culturale ed economica che l'inserimento in un sistema di tale tipo determinò in centri spesso considerati periferici, o minori, rispetto alla "grande" economia mercantile tardomedievale, e il ruolo che operatori provenienti da aree dell'entroterra seppero acquisire nel contesto di alcuni dei principali poli economici non solo in Italia, ma anche al di là delle Alpi.
Donnos Terramagnesos. Dinamiche di insediamento signorile in Sardegna: il caso dei Doria (secoli XII-XV)
Enrico Basso
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2018
pagine: 160
Nel corso dei secoli del Basso Medioevo si sviluppò l'esperienza originale della signoria territoriale impiantata in Sardegna da un ramo del potente consortile aristocratico genovese dei Doria. Giunti nell'isola nella seconda metà del XII secolo e rapidamente radicatisi grazie a un'accorta politica matrimoniale che li legò ai livelli più alti dell'aristocrazia locale e addirittura alla Casa regnante del Giudicato di Torres, i Doria approfittarono della dissoluzione delle strutture giudicali nel corso della seconda metà del XIII secolo per affermare una loro signoria territoriale su ampi tratti del vecchio territorio turritano. Nel secolo successivo, questa politica condusse a esiti originali, in quanto i Doria, pur mantenendo vivo il rapporto con la madrepatria ligure, vennero sempre più assorbiti nella politica e nella società sarda, fino a essere percepiti come una componente dell'aristocrazia indigena. Il vertice di questo processo, che portò la famiglia a legarsi alla Casa giudicale d'Arborea, ebbe come sfondo le travagliate vicende connesse all'affermazione della sovranità catalano-aragonese sull'isola e, dopo il definitivo collasso delle difese indigene nel 1409, vide i Doria difendere tenacemente le ultime roccaforti loro rimaste fino alla metà del XV secolo quando, in un mondo mediterraneo in rapida e drammatica mutazione la loro esperienza di "sovranità" isolana ebbe definitivamente termine.
Insediamento e commercio nel Mediterraneo bassomedievale. I mercanti genovesi dal Mar Nero all'Atlantico
Enrico Basso
Libro: Copertina morbida
editore: Marcovalerio
anno edizione: 2008
pagine: 252
Il "colonialismo" medievale è stato oggetto, nel corso degli ultimi venti anni, di notevoli attenzioni da parte degli studiosi che si interessano della storia del mondo mediterraneo nei secoli XI-XV. Molta attenzione si è concentrata sugli insediamenti creati dai "Latini" o "Franchi" in Terrasanta dopo la I Crociata e nell'area egea dopo la IV Crociata e sull'insediamento delle Potenze iberiche sulle coste nordafricane e nelle grandi isole del Mediterraneo occidentale, ma gli esempi maggiormente studiati, anche in virtù dell'ampia documentazione d'archivio a disposizione dei ricercatori, sono stati quelli degli "imperi" veneziano e genovese. Se il modello dello Stato da Mar veneziano, aveva però precocemente attratto l'attenzione dei ricercatori e si prestava maggiormente ad uno studio di tipo istituzionale, il mondo coloniale genovese si presentava, al contrario, come un agglomerato caleidoscopico e frammentario, quasi fedele riflesso della struttura incerta, arcaica e conflittuale della Genova tardomedievale.