Libri di Enrica Sangiovanni
Nidi di ragno. Volume Vol. 2
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Archivio Zeta
anno edizione: 2022
pagine: 78
In occasione del progetto META/nidi di ragno, EDIZIONE 2021, archiviozeta editrice pubblica il secondo volume nella collana falò: un libro/scatola composto da mappe e cartoline. nidi di ragno II è una custodia, una tela, un filo, una tana, una ricognizione topografica e letteraria, una riflessione sulla violenza che durante il nazi-fascismo si insinuò in una società indifferente, disposta all’odio e divenne oltraggio verso esseri umani, animali e natura, un viaggio poetico, storico, antropologico, educativo, una guida per attraversare sentieri di conoscenza, una mappa per abitare ed esplorare luoghi di memoria della Regione Emilia-Romagna, uno spazio di discussione e partecipazione, emozione e approfondimento, un rito, un falò.
Incompiuto. Pilade/Pasolini di Archivio Zeta
Gianluca Guidotti, Enrica Sangiovanni
Libro: Libro in brossura
editore: Stabilimento Grafico Lega
anno edizione: 2016
Pasolini a Villa Aldini. Salò o le 120 giornate di Sodoma, aprile 1975
Elena Di Gioia, Roberto Chiesi, Gianluca Guidotti, Enrica Sangiovanni
Libro: Libro in brossura
editore: Archivio Zeta
anno edizione: 2022
pagine: 112
Questo libro nasce nell'ambito del progetto "100 colpi" ideato da Archiviozeta per i 100 anni di Pier Paolo Pasolini e viene pubblicato in occasione della mostra Pasolini a Villa Aldini. Si possono così ripercorrere finalmente i giorni di lavorazione del film Salò o le 120 giornate di Sodoma presso Villa Aldini a Bologna, nell'aprile del 1975, grazie alla documentazione fotografica di Deborah Imogen Beer, fotografa ufficiale del set. Ci sono voluti diversi giorni per orientarci nell'immensità del materiale disponibile, ma nello scorrere le foto di Deborah Beer ci è sembrato di entrare in profondità nel lavoro di Pasolini. I suoi gesti, il suo sguardo, il suo stare sempre alla macchina da presa, il suo dialogo continuo con attori e comparse emerge da ogni scatto. Non è un regista accomodato su una sedia che porta il suo nome, anzi non ci pare proprio di averlo mai visto riposare. È sempre in piedi, in cima ad una scala altissima oppure su un ponteggio. Il suo occhio è quello della macchina da presa, è lui a decidere l'inquadratura. Scrive con le immagini sulla pellicola così come scriveva con le parole sulla carta. Ha la stessa cura.