Libri di Eleonora De Filippis
Cortina 1956. Le prime olimpiadi bianche in Italia
Massimo Spampani
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 256
Il 26 gennaio 1956 si aprono a Cortina d’Ampezzo i VII Giochi olimpici invernali, i primi disputati in Italia: un evento di portata storica, che rappresenta non solo il debutto per il Paese sulla scena dei Giochi, ma anche un momento di rinascita e orgoglio nazionale che ha contribuito a plasmare l’identità culturale di Cortina, trasformandola in una delle capitali mondiali degli sport invernali. Dopo settant’anni, la città ampezzana torna al centro del palcoscenico olimpico. In occasione dei XXV Giochi Olimpici e i XIV Giochi Paralimpici invernali 2026, Fondazione Cortina e Marsilio Arte pubblicano il volume di Massimo Spampani Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia, curato da Eleonora De Filippis, con il patrocinio del Comune di Cortina d’Ampezzo, nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Con il supporto di prezioso materiale fotografico e documentario – in gran parte inedito, recuperato da numerosi archivi storici italiani – Massimo Spampani nel volume Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia restituisce al lettore l’atmosfera di un’epoca unica – quella di un’Olimpiade “romantica” –, la forza di una comunità che seppe fare della bellezza e dell’ospitalità la sua cifra distintiva, raccontando dettagli e aneddoti inediti, e mettendo in evidenza la capacità dell’Italia di preparare e costruire un evento di portata storica, con straordinaria serietà e credibilità. «C’era nell’aria una sorta di euforia, di fiducia nel futuro, era come toccare con mano che l’Italia, anche nell’organizzazione sportiva ai più alti livelli, era rinata. Finalmente era concesso anche alla nostra nazione, reduce da poco più di dieci anni dal disastro della Seconda guerra mondiale, di poter dimostrare le proprie possibilità e capacità organizzative in un evento di risonanza mondiale. E questa grande occasione veniva dagli sport della neve e del ghiaccio. Erano lo sci, il bob, il pattinaggio la grande scommessa su cui si metteva in gioco il prestigio dell’Italia», scrive Spampani. Il volume si apre con i saluti di Domenico De Maio, Education and Culture Director della Fondazione Milano Cortina 2026 e di Stefano Longo, presidente della Fondazione Cortina; Francesco Chiamulera propone una riflessione sul valore storico e culturale delle Olimpiadi del 1956 e sul loro impatto sulla città; Eleonora De Filippis racconta l’evoluzione dell’immagine di Cortina a livello internazionale attraverso un’originale selezione di manifesti pubblicitari, soffermandosi anche sull’eccezionale rinnovamento urbano e tecnologico della città in occasione dei VII Giochi olimpici invernali.
Edoardo Gellner in Cortina d'Ampezzo. From Palazzo Telve to Luce delle Dolomiti
Libro: Libro rilegato
editore: Silvana
anno edizione: 2022
pagine: 144
Edoardo Gellner è stato una figura di spicco del panorama architettonico italiano del Novecento. Giunto a Cortina d'Ampezzo negli anni quaranta del secolo scorso, Gellner subisce il fascino unico di quel luogo, con le sue architetture rurali e le imponenti montagne che lo circondano, e ben presto vi si stabilisce. Alla luce dell'assegnazione di Cortina d'Ampezzo quale sede nel 1956 dei primi Giochi olimpici invernali disputati in Italia, nasce la necessità di fornire la cittadina — già prestigiosa meta turistica internazionale — di infrastrutture all'avanguardia. Gellner, con il suo linguaggio colto e originale, diventerà uno dei protagonisti di questo rinnovamento urbanistico firmando alcuni importanti edifici tra cui Palazzo Telve, sede della Società Telefonica delle Venezie. A oltre sessant'anni dalla sua realizzazione l'edificio, inserito negli elenchi delle architetture del Novecento del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento del Veneto, è stato oggetto di un attento restauro a opera della nuova proprietà, la Lir, nella figura del suo presidente Mario Moretti Polegato. Un lavoro di recupero che ha adottato soluzioni innovative preservando al contempo l'aspetto originario e inconfondibile dell'edificio. Nasce così Luce delle Dolomiti. Questo volume narra la storia del palazzo e con sé una parte della storia stessa della cittadina ampezzana. Il ricco apparato fotografico illustra le fasi dell'intervento di restauro che ha contribuito non solo a valorizzare l'edificio e l'area circostante, ma anche ad approfondire lo studio e l'opera di questo importante architetto.
Edoardo Gellner a Cortina d'Ampezzo. Da Palazzo Telve a Luce delle Dolomiti
Libro: Libro rilegato
editore: Silvana
anno edizione: 2022
pagine: 144
Edoardo Gellner è stato una figura di spicco del panorama architettonico italiano del Novecento. Giunto a Cortina d'Ampezzo negli anni quaranta del secolo scorso, Gellner subisce il fascino unico di quel luogo, con le sue architetture rurali e le imponenti montagne che lo circondano, e ben presto vi si stabilisce. Alla luce dell'assegnazione di Cortina d'Ampezzo quale sede nel 1956 dei primi Giochi olimpici invernali disputati in Italia, nasce la necessità di fornire la cittadina — già prestigiosa meta turistica internazionale — di infrastrutture all'avanguardia. Gellner, con il suo linguaggio colto e originale, diventerà uno dei protagonisti di questo rinnovamento urbanistico firmando alcuni importanti edifici tra cui Palazzo Telve, sede della Società Telefonica delle Venezie. A oltre sessant'anni dalla sua realizzazione l'edificio, inserito negli elenchi delle architetture del Novecento del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento del Veneto, è stato oggetto di un attento restauro a opera della nuova proprietà, la Lir, nella figura del suo presidente Mario Moretti Polegato. Un lavoro di recupero che ha adottato soluzioni innovative preservando al contempo l'aspetto originario e inconfondibile dell'edificio. Nasce così Luce delle Dolomiti. Questo volume narra la storia del palazzo e con sé una parte della storia stessa della cittadina ampezzana. Il ricco apparato fotografico illustra le fasi dell'intervento di restauro che ha contribuito non solo a valorizzare l'edificio e l'area circostante, ma anche ad approfondire lo studio e l'opera di questo importante architetto.