Libri di Domenico Argondizzo
L'autodichia al giorno d'oggi tra natura «originaria» e nuovi «limiti». Atti del Convegno «A cinque anni dalla sentenza della Corte costituzionale n. 262 del 2017»
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 114
Il volume raccoglie gli atti dell’incontro di studi, svoltosi a Roma il 18 novembre 2022 e intitolato “A cinque anni dalla sentenza della Corte costituzionale n. 262 del 2017”. All’evento hanno partecipato esponenti del mondo accademico, studiosi della materia, professionisti che, nella loro attività, hanno avuto modo di affrontare tematiche legate all’autodichia e, infine, esponenti nel mondo dell’informazione, chiamati spesso a confrontarsi con un tema tecnico e di complessa divulgazione nel pubblico dei “non addetti”. Si sono analizzati vari aspetti del tema in oggetto, spaziando dalle sue radici culturali e la difficoltà di ricostruirne le basi sul piano teorico, fino a giungere al percorso articolato che ha visto l’intervento, a più battute, delle Corti nazionali e sovranazionali nel tentativo di definire uno statuto dell’autodichia legittima. Infine, si è allargata la prospettiva alla riserva ex art. 66 Cost. come sottrazione al giudice del giudizio sulle elezioni.
Nascita e morte della democrazia in Parlamento 1920-1924. La forma di governo secondo Giacomo Matteotti
Domenico Argondizzo, Giampiero Buonomo
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 696
Questo lavoro inquadra l’intera vicenda parlamentare di Matteotti e il suo stesso tragico epilogo all’interno del processo di soppressione violenta delle istituzioni dello Stato liberale. La tesi centrale del libro è che il colpo di stato sabaudo-fascista sia stato ideato per chiudere alla democrazia parlamentare, la cui evoluzione in senso occidentale si stava giovando delle riforme regolamentari del 1920-22 sostenute dai socialisti riformisti. L’omicidio Matteotti scaturisce dalla ulteriore necessità di uccidere gli uomini che quelle istituzioni parlamentari incarnavano, e quindi sarebbero stati sempre una spina nel fianco per la dittatura: rappresentando esse una via d’uscita dalla crisi in direzione del pluralismo decisionale, nel disegno mussoliniano occorreva assicurare la fine delle libertà parlamentari, eliminando un economista di respiro internazionale e un giurista di grande valore che le sapeva usare efficacemente e con sapienza.
1945-1947. Il bicameralismo in Italia tra due modelli mancati: congresso USA e Stortinget
Domenico Argondizzo
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 186
Dai lavori della Commissione per studi attinenti alla riorganizzazione dello Stato e dell'Assemblea Costituente risulta che il progetto di Costituzione seguì la Norvegia per la modalità di esplicazione del nesso fiduciario, e che furono proposti elementi della forma di governo degli Stati Uniti d'America, nonché i modi di composizione dei contrasti legislativi tra Camere paritarie tipiche dei due paesi. Liberandosi delle prigioni mentali della forma di governo e della forma di Stato, si possono comparare alcuni meccanismi del funzionamento dell'organo parlamentare di questi due solidi sistemi bicamerali (per la Norvegia dal 1814 al 2009). Mettendo in discussione anche la categoria di indirizzo politico si può prospettare uno sviluppo armonico dell'impianto istituzionale italiano.