Libri di Dino Pieri
'Ste dialet. Poesie (1977-2015). Testo italiano a fronte
Dino Pieri
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2018
pagine: 128
"Si può essere indotti a scrivere in dialetto non per scelta ma per necessità, non per coltivare un "genere" ma per esprimere se stessi, non per presentare agli altri una faccia qualsiasi ma per conoscere la propria faccia. Non sono un poeta, per così dire, di professione, non sono dialettofono né per educazione né per mestiere, eppure sento il dialetto come lingua visceralmente mia, ad un livello forse subliminale della coscienza ma centrale nella formazione della mia personalità. Il dialetto, assorbito nell'infanzia assieme al mondo di cui è stato espressione, è penetrato profondamente in me, è divenuto un paradigma morale con il quale dovevo pur misurarmi. Scrivere poesie in dialetto significa per me essenzialmente togliere la maschera, l'abito di rappresentanza per ritrovare me stesso attraverso l'humus culturale che mi ha generato, in un rapporto tra l'io soggettivo e il mondo esterno mediato attraverso il dialetto che si rivela come insostituibile strumento poetico di comunicazione."
I Tour degli italiani. Bottecchia, Bartali, Coppi, Nencini, Gimondi, Pantani
Dino Pieri
Libro
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2010
I Tour degli Italiani ripercorre la storia di nove Giri di Francia, vinti da sei nostri ciclisti passati alla leggenda per aver trionfato (tre per ben due volte) nella corsa a tappe più lunga e massacrante, quasi al limite delle umane possibilità. Tour de France, Tour de souffrance si è detto a proposito della competizione che ancora oggi, a oltre cento anni dalla sua prima edizione, richiama i migliori professionisti da ogni parte del mondo.
La Romagna del pedale. Profili di campioni (1920-1970)
Dino Pieri
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2008
pagine: 208
Sulla scorta di un'ampia documentazione, il libro segue la carriera dei nove maggiori campioni romagnoli, in attività dagli anni Venti ai Settanta del Novecento: Michele Gordini, Mario Vicini, Glauco Servadei, Aldo Ronconi, Vito Ortelli, Giuseppe Minardi, Ercole Baldini, Diego Ronchini, Arnaldo Pambianco. Distacchi e classifiche, fughe solitarie, epiche scalate, volate brucianti, ma anche rovinose cadute, fatiche disumane, rinunce e sacrifici, di tutto questo si sostanzia il ciclismo, sport esaltante e crudele come pochi altri, che richiede, oltre alle doti atletiche, un carattere particolarmente saldo. Accanto ai risultati di ciascun corridore vengono riportate le opinioni, i dubbi, le speranze, le delusioni raccolte a caldo nella estemporaneità di interviste che la cronaca ci restituisce nella loro palpitante umanità. Né mancano i commenti di grandi giornalisti, moderni aedi di uno sport che più di ogni altro ha saputo ispirare anche grandi scrittori. Sullo sfondo delle vicende dei nostri atleti emerge uno spaccato della società italiana nel ventennio che precede il secondo conflitto mondiale e nel tempo della ricostruzione.