Libri di Cosimo Costa
Edda Ducci. La parola che educa
Francesco Mattei, Cosimo Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2017
pagine: 140
In occasione del decennale della scomparsa di Edda Ducci si riportano, in questo volumetto, alcune pagine dell'amico e collega, Francesco Mattei, e di uno dei suoi ultimi allievi, Cosimo Costa. Sono pagine da cui trarre l'azione viva dell'autrice, capace di lasciare sane impronte nell'animo di chi personalmente la conobbe e di chi tuttora la legge. Amante appassionata della conquista umana del vero, lontana dall'enfasi che la recente ricerca pedagogica ha evidenziato, Ducci è qui ricordata attraverso le annotazioni e le sottolineature delle dispense usate a Bari nel corso delle sue prime letture ebneriane e alcune delle sue principali “categorie paidetiche”. Intenta a riflettere sulla parola per farla divenire Logos, Edda Ducci giunge a una concezione pedagogica dove l'uomo diviene umano grazie ad una paideia di natura dialogica che scava nell'in sé e si dà all'altro come necessarietà. Un ricordo affettuoso, dunque, e un invito alla lettura di pagine non ancora stinte dal tempo.
La paideia della volontà. Una lettura della dottrina filosofica di Epitteto
Cosimo Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia
anno edizione: 2008
pagine: 208
Indurare l'animus. Spunti paidetici da Seneca educatore
Cosimo Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2015
pagine: 206
In un ambiente agitato dalla continua lotta per il potere, dove infieriva la repressione di Nerone e il suicidio era dato o per ordine o per timore di violenza, Seneca comprende che l'uomo non deve cercare di vivere a lungo, ma di vivere bene, giacché "il vivere a lungo dipende dal destino, il vivere bene dipende dall'animo" (epist. 93, 2). Attualissimo nella volontà di conciliare il nuovo modo di pensare la vita con la pratica quotidiana, Seneca comprende che l'indurimento dell'animus, fortificazione di non facile conquista, è l'atto primo per essere padroni di se stessi. Nel presente studio, diverse sono le suggestioni paidetiche derivanti da Seneca educatore, e segnatamente dalle lettere all'amico Lucilio: la singolarità dell'esistenza, la necessità di una scelta libera, la solitudine dell'uomo nella società, il vivere per se stessi e per gli altri, la convivenza, elementi necessari per indurare I'animus, essenziali per un'educazione che non trasmetta conoscense e concetti precostituiti ma libera da condizionamenti e false valutazioni.
Direzioni dell'umano. Per un filosofare attento sull'uomo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 144
Tra logos e dialogos. L’attuarsi di una filosofia dell’educazione
Edda Ducci
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2017
pagine: 144
Quando nei primi decenni del secondo Novecento la pedagogia era ancora impegnata nel definire la propria identità di sapere, Edda Ducci era appena uscita dagli studi di filosofia teoretica e si apprestava ad entrare nel complesso logos del sapere pedagogico. Nonostante il sospetto dei pedagogisti, timorosi di una indebita colonizzazione filosofica, l’autrice stava per intraprendere una strada, quella del dialogo, che la porterà negli anni ad una singolare interpretazione del rapporto filosofia-pedagogia. Per l’autrice è sempre stato chiaro che la «pedagogia è un contenitore troppo vasto» e che la differenza non consiste soltanto nel considerare l’uomo come oggetto o soggetto, ma piuttosto come l’esplicitarsi di due possibilità: l’una sostiene il sapere circa l’oggetto/soggetto; l’altra mira al costituirsi di una dialettica costantemente alimentata dalla simbiosi tra sapere e modo di essere del soggetto/oggetto. Perciò la filosofia dell’educazione di Edda Ducci non è vista come techne, ma come qualcosa che imprime un suo sigillo ad una praxis che pensa e vive la persona come un “al di là” dell’oggetto.
Ferdinand Ebner. Una fonte per la filosofia dell’educazione
Edda Ducci
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2019
pagine: 141
Gli auctores sono quei “pensatori e scrittori” che maggiormente hanno contribuito alla formazione del pensiero filosofico-educativo di Edda Ducci. Nel 1992, riferendosi a essi, l’autrice scriveva: «Arano profondo nel terreno dell’umano [...]. Sono primitivi e inattuali [...]. Escono e fanno uscire dal quotidiano [...]. Non fermano quando li si incontra, né inducono a fare la loro strada, ma invogliano a cercare liberamente ognuno la sua e a percorrerla» (E. Ducci, "Approdi dell’umano"). Della sua filosofia dell’educazione essi sono stati le fonti o come meglio amava dire l’autrice: «le sorgenti fertili da cui attingere» (Ead., "Il volto dell’educativo"). Tra i tanti autori che l’autrice casentinese propone per la sua filosofia dell’educazione, per questo terzo Quaderno, si è scelto di riportare la “fragile” ma provocatoria proposta di Ferdinand Ebner. L’autore austriaco agli occhi dell’autrice può considerarsi una guida mai compiutamente segnata dal tempo, capace di rimuovere ignoranza e rozzezza, affinare il senso per l’educativo, indurre al rifiuto per un’omologazione negativa, invogliare a percorrere la propria strada...
Relazione comunicazione libertà. Pungoli per la filosofia dell’educazione
Edda Ducci
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2019
pagine: 188
I saggi riportati in questo quarto quaderno possono dirsi rappresentativi dell'impegno paidetico e umanistico di Edda Ducci. In essi si concretizza l'analisi fenomenologica e morfologica sulla relazione sostenuta dall'autrice nel 1974 in "Essere e comunicare". Tutto è in relazione e l'essere dell'uomo si perfeziona, comprende la propria incompiutezza, intenzionalità ed educabilità solo incontrando l'altro. Un modo di intendere la relazione che, sul modello kierkegaardiano, sarà sostenuto non tanto da un'arida comunicazione di "sapere" quanto da una edificante comunicazione di "potere" in grado di imporsi non solo come «comunicazione del vero ma fondamentalmente, in un discorso pedagogico, come comunicazione del valore». Relazione e comunicazione, "pungoli" per la filosofia dell'educazione, attraverso auctores importanti quali Platone, Epitteto, Pseudo Boezio, santa Caterina o anche Ebner e Grazia Deledda. Essi saranno in grado di aprire a una "libertà interiore" intesa dall'autrice come: «avvertenza profonda, non comunicabile in termini astrattamente razionalistici, ma attingibile e quasi sperimentabile». Approdare a questi temi vuol dire porsi sulla strada del pensare l'educazione nel costante contatto con una realtà che, mentre qualifica la convivenza, valorizza l'umano nell'uomo.
I luoghi dell'umanarsi. L'ambiente educativo per una filosofia dell’educazione
Edda Ducci
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2020
pagine: 128
È l’educazione a dare valore al “luogo”, a fargli superare la sua generica denotazione, a farlo divenire spazio di vita, di ricordo, di esperienza. Di esso, anche se indirettamente, nei saggi presentati in questo quinto quaderno, Edda Ducci coglie una fondamentale disposizione educativa, sempre allineata all'obiettivo primo del suo filosofare: l'umanazione dell’uomo e del cittadino. Per l’autrice, il luogo – e si guardi alla scuola, all'università, alle carceri o alla stessa famiglia – se osservato con realismo può essere la punta di diamante dei regimi totalitari, delle monoculture e degli stati etici, ma anche il posto «dove la vocazione a istruire o a educare trova spazio adeguato». Del “luogo”, però, bisogna fare esperienza, al fine di reimpadronirsi delle dinamiche dell’interiorità, risvegliare, attivare, sostenere e guidare quel potenziale che in ogni soggetto rappresenta il quantum satis per avviarsi ad essere umano e continuare ad esserlo nella lotta incessante con le spinte disumananti interne ed esterne.
Sui temi dell'umano. Il concreto umanarsi per una filosofia dell'educazione
Edda Ducci
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2021
pagine: 362
«L'educazione è una forza debole» e le emergenze educative in una società espansa e in espansione quale la nostra sono ormai tante. Bisognerà «saper incontrare» l'altro al fine di far passare l'umanazione attraverso l'educazione, pena il dilagare dell'emarginazione e della disumanazione. Bisognerà «educare all'amore» per stimare l'altro, per "servire" l'altro, per dialogare con l'altro. Un intento che negli scritti riportati in quest'ultimo Quaderno, si traduce facilmente con il verbo "curare", in grado di evocare dimensioni dell'educere quali il camminare insieme, l'accompagnare una crescita, un'azione sinergica, un vivere nell'altro. Per Edda Ducci si cura nella misura in cui si condivide umanamente la vita non semplicemente operando un'attività. Si cura invece attivando le proprie energie, lasciandole trapelare, senza imporle, senza millantarle. L'impegno vigile dell'autrice, connotato da un umanesimo «in dürftiger Zeit», insegna all'«educativo», e in particolare alla filosofia dell'educazione, a confrontarsi con circostanze vissute e non semplicemente attraversate, con il ruminare la parola dell'«habere cum». Presentazione di Francesco Mattei.
Sul problema dell'educazione. Teorie, metodi e prospettive dalla pedagogia cattolica di Martin Stanislas Gillet
Cosimo Costa
Libro: Copertina morbida
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 128
«Alla "educazione intellettualista" che non mette capo a nulla, si deve sostituire a poco a poco una "educazione integrale" che prende l'uomo tutto intero, la sua intelligenza, la sua volontà, la sua sensibilità». È questa l'idea pedagogica che Martin Stanislas Gillet (1875-1951), maestro generale dei frati predicatori domenicani dal 1929 al 1946, lascia scritta in una delle sue più importanti opere: Pedagogia e religione (1914). È questo un pensiero capace di aprire al problema che da sempre affligge la pedagogia: cosa occorre per bene educare? Attenendoci alla questione dell'insegnamento religioso e ripercorrendo teorie, metodi e prospettive appartenenti alla pedagogia cattolica di Gillet, si constaterà che, per "ben educare", bisognerà ispirarsi sia a questioni di carattere teorico, quindi ad un "ideale pedagogico" e ad una "realtà pedagogica", sia a questioni di carattere pratico, quali possedere un buon "metodo pedagogico" e avere un buon "educatore" che, come scrive san Tommaso, «causat scientiam in addiscente, reducendo ipsum de potentia in actum».
Critiche a Montessori da «Rivista Pedagogica»
Cosimo Costa
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 144
Era il 1909 quando a Città di Castello, con la casa editrice Lapi, Maria Montessori dava per la prima volta alle stampe Il metodo della Pedagogia Scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini. Il libro può considerarsi come la prima tappa di un lungo viaggio che la studiosa di Chiaravalle intraprese tra importanti affermazioni, promozioni e non poche critiche. Noti sono i tanti eventi che nei primi decenni del Novecento fecero dell'autrice una figura di primo piano, non tanto in Italia quanto e soprattutto in alcuni paesi esteri che l'accolsero e l'avvalorarono dando ad essa un certo spessore pedagogico. Meno note sono invece le dure critiche che si succedettero negli anni tanto da costituirsi a simbolo di una "consuetudine antimontessoriana" in grado di produrre quando entusiasti sostenitori, quando strenui oppositori. Come Mario Montessori scrive: «le persone religiose la combattevano per il suo positivismo, i positivisti la condannavano per l'uso di un linguaggio religioso, gli scienziati la ridicolizzavano per la sua mancanza di seria obiettività, i pedagogisti la accusavano di orgoglio megalomane». Col fine di ripercorrere i motivi delle resistenze al pensiero di Maria Montessori, il presente lavoro, svolto su uno dei più influenti periodici del tempo: Rivista Pedagogica (1908-1939), restituisce alcune critiche di importanti pedagogisti e filosofi italiani rivolte al metodo e al pensiero dell'autrice già nei primi decenni del Novecento.