Libri di Corrado Basile
Il biennio rosso in Ungheria 1918-1919. I 133 giorni della repubblica dei Consigli
Corrado Basile
Libro: Libro in brossura
editore: Altergraf
anno edizione: 2021
pagine: 674
Dalla fine di marzo ai primi di agosto del 1919 in Ungheria operò una dittatura proletaria che avrebbe potuto estendere all’Occidente la rivoluzione che aveva portato al potere i bolscevichi nell’ex impero zarista. I due fenomeni erano strettamente collegati. L’andamento della prima guerra mondiale e quello della rivoluzione russa fecero sì che la reazione delle masse alla sconfitta dell’impero asburgico e all’incapacità delle classi dominanti ungheresi di gestire le ripercussioni della débâcle fornisse concretezza alle possibilità di sopravvivenza della nazione e sottraesse a una prospettiva generica lo spirito internazionalista dei proletari. Ciò mentre i vecchi «poteri forti» si ritraevano impauriti di fronte alle pretese delle potenze vincitrici della guerra, soprattutto della Francia, che voleva smembrare il paese per imporre il suo controllo sull’area danubiana e rafforzare il cordone sanitario contro il bolscevismo. Questi «poteri forti»lasciarono sole le formazioni politiche che avevano dato vita nell’ottobre 1918 all’esperimento repubblicano noto come «rivoluzione dei crisantemi» e concepito appositamente per salvarli, mentre la protesta sociale cresceva e si rafforzava ogni giorno di più. I socialdemocratici, già puntello essenziale dell’esperienza legata al nome del conte Károlyi, svoltarono allora «a sinistra» e si rivolsero ai rivoluzionari guidati da Béla Kun, da poco raccolti in un’organizzazione indipendente. Incautamente il partito comunista accettò l’offerta dei socialdemocratici negli ultimi giorni del marzo 1919 e realizzò un’unificazione dei due partiti operai, nell’illusione che di punto in bianco i riformisti avessero abbandonato il loro ruolo contrario agli interessi dei lavoratori...
L'«Ottobre tedesco» del 1923 e il suo fallimento
Corrado Basile
Libro: Libro in brossura
editore: Altergraf
anno edizione: 2021
pagine: 280
L'«Ottobre tedesco» del 1923 e il suo fallimento. La mancata estensione della rivoluzione in Occidente
Corrado Basile
Libro: Libro rilegato
editore: Colibrì Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 176
In Italia la mancata riuscita rivoluzionaria del 1923 in Germania non è mai stata affrontata nonostante il fatto che in quel tentativo siano stati coinvolti all'incirca un milione di lavoratori e varie centinaia di migliaia di comunisti, non soltanto tedeschi, cosa che nella storia non si era mai verificata prima. Questa vicenda segnò il futuro della III Internazionale Comunista, costituita a Mosca nel 1919, che non troverà più il modo di risollevarsi da una sconfitta avvenuta, praticamente senza combattimento, nell'area geopolitica allora più importante dal punto di vista del comunismo. Studiare la dinamica di quello che non è stato l'"Ottobre tedesco", individuando le cause del "fiasco", è lo scopo di questo saggio che si avvale anche di documenti resi accessibili dall'apertura degli archivi dell'ex Unione Sovietica. L'autore ritiene che i motivi veri della sconfitta tedesca siano riconducibili soprattutto al mancato riconoscimento dell'idea che la rivoluzione comunista doveva avere carattere popolare o non sarebbe stata. In appendice si trovano testimonianze di Heinrich Brandler, principale dirigente comunista tedesco nel 1923, e scritti dello storico Isaac Deutscher.
Amadeo Bordiga politico. Dalle lotte proletarie del primo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta
Corrado Basile, Alessandro Leni
Libro: Libro rilegato
editore: Colibrì Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 784
Uno studio dell'attività politica di Amadeo Bordiga fuori dai clichés della storiografia partitica o ufficiale che da sempre mostra lacune e zone d'ombra. Si tratta del PSI del primo dopoguerra, della nascita del Pcd'I nel 1921 a Livorno e delle lotte politiche all'interno dell'Internazionale. Si "scopre" che alla sua fondazione il Partito comunista d'Italia (sezione dell'Internazionale comunista) non contemplava un segretario generale ma un comitato centrale composto da 15 membri che eleggeva al suo interno un comitato esecutivo di 5 membri: Bordiga Amadeo, Fortichiari Bruno, Grieco Ruggero, Repossi Luigi, Terracini Umberto. La carica di segretario generale esistente in URSS e ricoperta da Stalin venne istituita in Italia nel 1924 e ricoperta da Antonio Gramsci, era iniziata la bolscevizzazione, per alcuni, per altri la stalinizzazione. Una parte di storia d'Italia ormai dimenticata riappare: l'opposizione proletaria alla guerra di Libia (1912); la Settimana rossa (1914); l'insurrezione di Torino (1917); l'occupazione delle terre (1919); l'impresa Fiumana (1919); lo "sciopero delle lancette" (1920); la rivolta di Ancona (1920); gli Arditi del popolo...
I bolscevichi e la questione nazionale. La polemica tra Lenin e il «gruppo di Baugy» (1915-1916)
Libro: Libro in brossura
editore: Altergraf
anno edizione: 2018
pagine: 324
Il «gruppo di Baugy», dal nome della cittadina svizzera nella quale si trovavano alcuni esuli bolscevichi, si costituì nel 1916 attorno a Bucharin rifiutando il famoso paragrafo nono del programma del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, che rivendicava per le nazioni oppresse dallo zarismo il diritto all’autodeterminazione, fino a riconoscere la possibilità di una separazione politica da Mosca. Le argomentazioni del «gruppo» furono duramente criticate da Lenin, che dubitò perfino di poter collaborare con questa tendenza. La cosa ebbe ripercussioni nell’ambito della Sinistra del movimento zimmerwaldiano contro la guerra, anche se nell’anno successivo la rivoluzione russa mise la sordina alla divergenza. Questa antologia comprende scritti di Lenin, Radek, Bucharin, Pjatakov e della Bos, in buona parte quelli degli ultimi quattro autori non conosciuti in italiano. La questione nazionale fu al centro dell’attacco portato contro Stalin da Lenin nei suoi ultimi mesi di vita. Già nel 1916 egli aveva chiarito come affrontare correttamente il problema fosse fondamentale per l’articolazione dei rapporti tra democrazia e socialismo prima e dopo la conquista rivoluzionaria del potere.