Libri di Claudio Montagna
Teatro da tavolo. Sei narrazioni per attore seduto
Claudio Montagna
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2023
pagine: 232
Claudio Montagna è un sottile fascinatore. Il teatro è una sua intima vocazione, che sa cogliere e animare di là da ogni ufficialità e luogo deputato. È sapienza calibratissima la sua, che sceglie di rinunciare scientemente a ogni spettacolarità dichiarata per puntare a una narrazione così apparentemente piana e confidenziale da diventare magnetica e avvolgente. Un teatro il suo capace di trasportare, di trasfigurare, facendosi autentica pedagogia, educazione all’esistenza oltre ogni didattica. È in tal modo che un semplice tavolo può trasformarsi in un intero palcoscenico, dove accogliere e offrire storie intrise d’un ethos profondo, ma che sanno nel contempo farsi carezza e suscitare il piacere del condividere e del lasciare pensieri per accendere nuovi pensieri. Le sei narrazioni contenute nel volume sono accompagnate da riflessioni di spettatori d’eccellenza invitati ad assistere agli spettacoli: un magistrato, un teologo, uno storico, un critico e un teorico del teatro. Sguardi differenti a cogliere le più diverse suggestioni d’un gioco che vuol essere scoperta dell’Oltre. Interventi di Guido Bertagna, Pietro Buffa, Alfonso Cipolla, Cristina Grazioli, Maria Dolores Pesce. Prefazione Alfonso Cipolla.
Teatro e carcere. La verità della finzione
Claudio Montagna
Libro: Libro in brossura
editore: Effatà Editrice
anno edizione: 2019
pagine: 160
Scritte sulla base di una lunga e appassionante esperienza sul campo, queste pagine ci conducono per mano oltre i cancelli di un carcere per mostrarci, quasi in presa diretta, cosa significhi fare teatro con un gruppo di detenuti. Le loro storie di vita, dolenti e al tempo stesso così avide di significati, possono trovare nella «finzione» di uno spettacolo ideato e messo in scena non semplicemente uno svago, ma un tratto di strada in cui poter approdare a nuove verità sulla propria esistenza e sul proprio tempo vissuto. Il teatro, infatti, consente di uscire dal tempo e dallo spazio comuni e farsi veicolo di comunicazione e di arte, a beneficio non solo dei detenuti ma della società tutta.