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Libri di Claudia Cerchiai Manodori Sagredo

I banchetti degli imperatori romani

I banchetti degli imperatori romani

Claudia Cerchiai Manodori Sagredo

Libro: Libro in brossura

editore: L'Erma di Bretschneider

anno edizione: 2024

pagine: 156

Si legge spesso, negli autori antichi, di banchetti allestiti in triclini familiari, dove si portavano cibi semplici, come lumache, lattughe o verdi cavoletti in un tegame annerito o una bianca puls con una saporita salsiccia ma non si legge, esplicitamente, come i cibi per i triclini imperiali, che venivano spesso portati da terre e mari lontani per soddisfare i gusti degli imperatori, fossero stati cucinati e presentati. Per essi era più importante soddisfare i desideri più stravaganti ma non abbiamo la descrizione dei banchetti, i cibi non li “vediamo” presentati sulle loro tavole. Sappiamo, però, che l’imperatore Adriano prediligeva un piatto particolare: il tetrafarmaco composto da un insieme di carni diverse. In realtà questo piatto era stato creato da Elio Vero, adottato da Adriano e che si chiamava pentafarmaco (per l’aggiunta di un altro componente). È un piatto, questo, che denota una creatività nell’accostamento di carni comunque ricercate che non l’avremmo certo trovata in epoca precedente quando nei triclini erano soprattutto presentati cibi non elaborati. È suggestivo pensare, allora, che questo piatto avesse avuto una base di creatività in qualche ricetta particolare, ideata da qualche cuoco particolare e leggere come Elio Vero tenesse sempre accanto al letto i libri di Apicio, oltre a quelli di Ovidio e di Marziale, dimostra come le ricette di Apicio non fossero state dimenticate. Quindi il famoso gastronomo di età tiberiana era ancora “presente” in età adrianea ed anche successivamente quando si legge che l’imperatore Eliogabalo, noto per l’eccentricità e stravaganza in fatto di cibo, si fosse ispirato ad Apicio, fra i semplici cittadini, e agli imperatori Nerone, Otone e Vitellio che, prima di lui, avevano mostrato stravaganze e raffinatezze. Soprattutto stravaganze, sontuosità e ricchezza di cibi sono ampiamente visibili nella famosa cena di Trimalcione che abbiamo voluto, a buon diritto, considerare “imperiale” e che, svoltasi in età neroniana, sarà stata sicuramente fonte di ispirazione da parte di Eliogabalo . Quindi le ricette di Apicio, che verosimilmente erano destinate soprattutto alle cucine degli imperatori, incuriosiscono per le loro elaborazioni, spesso realizzate non solo su cibi semplici ma anche su cibi particolari e non certo seguite dal popolo, trovavano sicuramente espressività e presenza nei banchetti imperiali, svelando ad una attenta lettura anche una cura particolare per la presentazione.
30,00

I Saturnali. Anche i romani antichi si scambiavano doni a dicembre
10,00

Mundus muliebris Mundus virorum. Gli autori antichi parlano di abiti, tessuti, porpora, gioielli e belletti

Mundus muliebris Mundus virorum. Gli autori antichi parlano di abiti, tessuti, porpora, gioielli e belletti

Claudia Cerchiai Manodori Sagredo

Libro: Libro in brossura

editore: Universitalia

anno edizione: 2017

pagine: 424

Nel mondo greco-romano è difficile dividere nettamente il mundus muliebris dal mundus virorum a meno che non si intenda per mundus virorun tutto quello che concerne non tanto la vita politica, perché anche in essa si coglie talvolta qualche aspetto particolare, quanto la vita militare. Infatti, spesso, si vede come questi mondi siano collegati anche per quello che non ci si aspetterebbe, come ad esempio l’uso dei belletti, l’amore per il lusso, per le stoffe preziose e colorate con cui si facevano le vesti ma che erano parte anche dell’arredo interno delle case, dove i drappi, i tappeti, le fodere di materassi e i cuscini dei letti tricliniari, imbottiti di piume, risplendevano per l’oro con il quale erano spesso trapunti, ma soprattutto per la porpora che non sempre era manifesta perché spesso si trovava all’interno degli stessi materassi che ricoprivano questi letti, rendendoli più preziosi, ed era proprio il padrone di casa che, con orgoglio, ne rivelava l’esistenza ai suoi ospiti.
22,00

L'olivo e l'olio nelle pagine degli antichi autori

L'olivo e l'olio nelle pagine degli antichi autori

Claudia Cerchiai Manodori Sagredo

Libro: Libro in brossura

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2010

pagine: 192

Secondo il mito, Atena, dea della sapienza, protettrice delle arti e della guerra, fece nascere in Grecia la prima pianta di olivo grazie a un colpo della sua lancia. Fu così che tutto il territorio attorno ad Atene si ricoprì di alberi di olivo, che poi si diffusero in tutte le terre dal clima temperato. Attingendo con finezza di analisi alle pagine degli autori greci e latini, il volume illustra, con l'ausilio di un significativo corredo di immagini, il valore e gli utilizzi nel mondo antico dell'olivo, e del suo più pregiato prodotto: l'olio. Passando dai triclini, dove le olive erano spesso presenti per il loro basso costo e la loro bontà, alla cucina, apprendiamo così che l'olio era impiegato anche nella cura del corpo umano, per la sua capacità di eliminare la stanchezza, donare agilità alle membra e idratare la pelle. E se l'olio di minor pregio veniva utilizzato nelle lucerne, quello più prezioso costituiva un ingrediente fondamentale di profumi ricercati e costosi, contribuendo a dar vita a una fiorente industria e incrementando il commercio dei balsami. Ottimo risultato di un attento e dettagliato lavoro di ricerca tra le fonti, il volume è in grado di soddisfare ad un tempo l'interesse dello studioso di storia antica e le curiosità del profano. Divulgazione e rigore scientifico da una delle più attendibili studiose dell'argomento.
30,00

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