Libri di Cecilia Tamplenizza
Paletó e io. Memorie di mio padre indigeno
Aparecida Vilaça
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2024
pagine: 212
Vincitrice del prestigioso “Premio Casa de las Américas”, quest’opera racconta la storia dell’improbabile relazione tra un’antropologa e suo padre indigeno. Quando Aparecida Vilaça viaggiò per la prima volta lungo il Rio Negro, in Amazzonia, si aspettava di tornare alla civiltà con taccuini e nastri pieni di osservazioni sul popolo indigeno Wari', non certo di trovare in quel luogo remoto anche un nuovo padre e una nuova famiglia. Paletó era molte cose: un sopravvissuto ai violenti massacri, alle epidemie e all’arrivo dei missionari cristiani; un leader carismatico che insegnava attraverso le risate e la cura; un uomo che parlava con dolcezza, sempre pronto alla battuta e a lanciarsi nell’ignoto. È così che Paletó risplende nelle pagine di questo volume, che intreccia i ricordi dell’autrice sull’apprendimento dei modi di vita degli indigeni amazzonici con la testimonianza del padre sulla persistenza dei Wari’ di fronte alla colonizzazione. Parlando con il cuore, sia come antropologa sia come figlia, Vilaça offre uno sguardo intimo sulla vita degli indigeni in Brasile nel corso di quasi un secolo.
Lo sguardo del giaguaro. Introduzione al prospettivismo amerindio
Eduardo Viveiros de Castro
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2023
pagine: 234
Un trauma tipico del mondo indigeno è rappresentato dall’uscita solitaria nella giungla, un’esperienza geografica e psichica che produce straniamento, tensione e paura. L’individuo, in compagnia soltanto di sé stesso, si ritrova al cospetto della natura selvaggia e in un mondo-non-più-mondo nel quale ogni sensazione percettiva è inedita e alterata. L’esperienza è talmente profonda da rendere il soggetto altro da sé. È infatti lo sciamano, alla fine di questo percorso iniziatico, a restituirgli l’anima. Di tale “potenza sciamanica” sono animate le pagine del volume di Eduardo Viveiros de Castro, che qui affronta i nodi principali del proprio pensiero, ponendosi un importante quesito antropologico: se ogni cosa può, nello stesso momento, essere e non essere una persona, come poter stabilire i confini dell’antropologia? Attraverso una serie di dialoghi e interviste, Lo sguardo del giaguaro ci mostra l’assenza di parentela cui va incontro l’umano al cospetto del non-umano, ma soprattutto che l’antropologia non ha tanto un oggetto quanto un metodo, cioè soggettivare: più si è in grado di attribuire intenzionalità a un oggetto, più lo si conosce.
La capoeira angola: un'etnografia tra Brasile e Italia
Cecilia Tamplenizza
Libro
editore: Ledizioni
anno edizione: 2022
pagine: 266
Questo libro nasce dalla rielaborazione di una ricerca etnografica condotta dall’autrice con il Grupo de Capoeira Angola Pelourinho – GCAP – a Salvador (Bahia/Brasile) e a Cremona (Italia). Il percorso di formazione dell’autrice come capoeirista è qui tradotto in testo, sviluppando una narrativa comparativa e critica delle diverse strade e condizioni che la capoeira angola ha preso oggi. Una narrativa centrata sull’esperienza autorale nomade di una ricercatrice e alunna di capoeira, che attraverso la pratica corporea si avvicina allo studio e alla riflessione sui modi di fare e organizzarsi caratteristici di questa arte rituale afro-discendente. Un’occasione per indagare l’attuale situazione della capoeira angola, che da pratica criminalizzata (e sempre messa da parte) è stata registrata dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità. Una prospettiva multi-situata che intende lo studio antropologico per le connessioni e ramificazioni, attraverso uno sguardo che mette in relazione la capoeira a Salvador e in Italia. La capoeira angola è qui intesa come un ambiente comunicativo, artistico ed espressivo, diffuso e aggiornato nell’incontro tra culture diverse. Oggi, come ieri, in contesti e paesi diversi, la capoeira angola suggerisce altre possibilità e offre nuovi incontri.