Libri di Carolina Di Biase
Restauri e musei. Il paesaggio culturale dei lungarni di Pisa dal secondo dopoguerra a oggi
Francesca Giusti
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2024
pagine: 216
Sui lungarni di Pisa s'incrociano gli sguardi dei viaggiatori del Grand Tour sullo sfondo del processo ottocentesco di trasformazione delle rive e degli edifici che vi si affacciano contribuendo a definirne la vocazione culturale. Il momento di svolta che innesca nuove dinamiche funzionali coincide col secondo dopoguerra e inizia dalla conversione dell'ex convento di San Matteo in Museo Nazionale, su progetto di Piero Sanpaolesi. L'intervento s'inquadra nel contesto del dibattito internazionale sulla cultura e la prassi museografica, offrendo importanti argomenti di riflessione sul rapporto tra restauro e musealizzazione, tra musei, città e recupero delle rive fluviali. Con la teoria dei musei, in continuità diacronica e contiguità di percorso (Palazzo Reale, Palazzo Lanfranchi, Palazzo Blu, delle Navi di Pisa e della scienza), prende corpo il concetto di "sistema", come insieme di più musei, tra loro diversi, ma uniti dal legame col territorio che li accoglie, rappresentato dall'Arno che attraversa la città e la sua storia. Introduzione di Carolina Di Biase.
The teaching of architectural conservation in Europe
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2019
pagine: 318
Architettura minore del XX secolo
Francesca Albani, Carolina Di Biase
Libro: Libro in brossura
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2013
pagine: 262
"Architettura minore" connotava nei primi decenni del secolo manufatti e insiemi di edifici ai quali si riconosceva il ruolo di ambiente dei Monumenti - l'architettura maggiore -, e la capacità di manifestare il carattere identitario di una città, di una regione. Le ricerche che vi corrispondono rilevano le tecniche di edificazione, gli elementi e i materiali tipici, gli schemi distributivi dell'edilizia residenziale urbana e rurale, ossia le tradizioni costruttive in consolidato equilibrio rispetto alle condizioni dei luoghi, al fine di propiziarne la tutela. Ciò che resta dell'architettura della tradizione è oggi una piccola frazione dell'edificato che in pochi decenni ha mutato radicalmente i paesaggi e il territorio storico, il costruito del XX secolo che costituisce il nucleo centrale delle riflessioni proposte in questo volume: l'architettura residenziale, numericamente rilevante, come l'edilizia degli alloggi a costo contenuto o l'edilizia a volte modesta dei grandi quartieri dal secondo dopoguerra fino agli anni '70; l'edilizia industriale, più in generale gli edifici destinati ad attività produttive e ad attività di servizio; le infrastrutture e i molteplici manufatti che hanno segnato l'intero territorio. Mettere a fuoco i possibili significati che l'espressione "architettura minore" assume se riferita ai manufatti del XX secolo è un modo per riproporre e verificare i termini dell'equazione identificazione/tutela del patrimonio.
Il restauro dei monumenti
Carolina Di Biase
Libro: Libro in brossura
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2010
pagine: 355
Sono ormai numerosi gli studi e le pubblicazioni riguardanti progetti e lavori di restauro che in stagioni successive hanno investito le fabbriche monumentali nei diversi contesti urbani e territoriali. La raccolta di materiali qui presentata vorrebbe costituire una prima sintesi delle ricerche pubblicate, e una introduzione al mondo complesso dello studio e dell'esercizio del restauro, alle questioni che da sempre lo attraversano. Tra i possibili strumenti di conoscenza, le immagini che documentano in successione, al di là dei consueti raffronti prima/dopo, i diversi casi esaminati, suggeriscono nel modo forse più immediato i procedimenti che di volta in volta hanno caratterizzato le operazioni di restauro, raramente evidenziati, anche per i più rilevanti e più noti tra gli edifici, dai manuali e dalle monografie di storia dell'architettura. Le fotografie, i disegni, le didascalie, restituiscono agli edifici il ruolo di protagonisti approfondendo quel tratto decisivo nella storia di tante fabbriche rappresentato dall'età dei restauri. La descrizione delle opere eseguite, che comprende demolizioni e rimozioni, ricostruzioni e rifacimenti più o meno radicali ed estesi, restituisce della pratica del restauro un aspetto più complesso, forse, anche, meno rassicurante rispetto ai significati che il termine assume comunemente. I materiali rendono comprensibile la portata del mutamento che ha conferito agli stessi edifici le forme che tuttora conservano.
Il degrado del calcestruzzo nell'architettura del Novecento
Carolina Di Biase
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2009
pagine: 531
L'invecchiamento e il decadimento degli edifici costruiti nell'arco del Novecento sono l'argomento principe di questa straordinaria opera prima, che analizza e descrive in modo sistematico le patologie edilizie dei manufatti in cui prevale l'impiego del legante cementizio, ossia delle opere in malta e calcestruzzo, in pietra artificiale e in calcestruzzo armato. Il punto di vista e gli strumenti adottati sono quelli della disciplina del restauro, mentre l'obiettivo è aiutare operativamente architetti e ingegneri (attraverso numerose fotografie di tipologie di degrado con commento tecnico a lato in italiano e in inglese) a meglio comprendere il rapporto che lega i fenomeni di degrado alle tipologie di costruzione, ai materiali impiegati, alle modalità di esecuzione, ai luoghi e alla vita degli edifici. L'osservazione e lo studio che procedono il progetto, possono contribuire a conoscere gli edifici in modo meno affrettato e meno banale, a definire le scelte che riguardano la loro sopravvivenza, ad adottare modalità operative tali da garantire maggiore durata agli interventi di riparazione. Le indagini preliminari devono consentire di far corrispondere interventi appropriati e diversi a condizioni diverse di degrado. Per farlo, è necessario intrecciare i saperi di architetti e ingegneri. L'opera non affronta le problematiche del dissesto strutturale, ma si concentra sul deterioramento, iniziando dall'osservazione delle superfici esposte, e ne restituisce il contesto.