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Libri di Carolina Castellano

Una questione di provincia. Criminalità e camorra tra età giolittiana e fascismo
15,00

Spazi pubblici, discorsi segreti. Istruzioni e settarismo nel Risorgimento italiano

Spazi pubblici, discorsi segreti. Istruzioni e settarismo nel Risorgimento italiano

Carolina Castellano

Libro: Copertina rigida

editore: Tangram Edizioni Scientifiche

anno edizione: 2013

pagine: 101

A partire dal triennio repubblicano, il settarismo diventa uno strumento di mobilitazione politica utilizzato da tutte le parti in gioco: quella dei sovrani "legittimi", quelle dei movimenti democratici e costituzionali. Ciò ha contribuito alla proliferazione delle sette, sia progressiste che reazionarie, già prima del 1815. I protagonisti del Risorgimento hanno lasciato una memoria molto critica delle pratiche settarie, così diffuse nella penisola, nonostante la maggior parte di loro vi avesse preso parte, perché il settarismo è stato una forma di lotta politica contraddittoria, esposta alle infiltrazioni, che molti giudicano poco attrezzata per la rivoluzione nazionale. Esso tuttavia è stato un formidabile incubatore di culture politiche e un luogo molto frequentato della socializzazione politica. Questa ricerca si interroga sul rapporto tra la sfera pubblica e l'associazionismo segreto, e lo indaga sia attraverso l'analisi storico-concettuale di quelle figure del lessico politico - il segreto, la censura e la libertà di stampa - che compongono e definiscono lo spazio pubblico, sia attraverso le molteplici relazioni del settarismo con le istituzioni statali.
11,50

Il segreto e la censura. Storia di due concetti nel Risorgimento italiano
11,50

Il mestiere di giudice. Magistrati e sistema giuridico tra i francesi e i Borboni (1799-1848)

Il mestiere di giudice. Magistrati e sistema giuridico tra i francesi e i Borboni (1799-1848)

Carolina Castellano

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2004

pagine: 330

Caso unico in Italia, nelle Due Sicilie l'ordinamento giudiziario riformato dai francesi fu conservato dai Borbone. Il "mestiere di giudice" si svolse nel segno del dialogo tra il modello originario e la sua versione locale. Questo studio ricostruisce le vicende dei magistrati passati dai tribunali di diritto comune alla "monarchia amministrativa"; la riflessione che impegnò la classe dirigente sulla relazione fra istituzioni statali e società. Emergono i tratti peculiari sviluppati dalla magistratura napoletana tra due rivoluzioni, dal rapporto con la sovranità alla concezione della funzione giudiziaria, in una costante tensione fra il valore della formazione specialistica e la pressione di un organico sempre più burocratico.
25,00

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