Libri di Carmelo Rifici
Macbeth, le cose nascoste. Dal Macbeth di William Shakespeare
Angela Dematté, Carmelo Rifici, Simona Gonella
Libro: Copertina morbida
editore: Casagrande
anno edizione: 2020
pagine: 88
Il libro esce in occasione dello spettacolo di Carmelo Rifici "Macbeth, le cose nascoste", esito di un lungo lavoro di ricerca drammaturgica che il regista ha realizzato insieme ad Angela Dematté e a Simona Gonella, e contiene il testo dello spettacolo, il quaderno di lavoro con la genesi del progetto e un inserto con le fotografie di scena. «Nonostante siamo quotidianamente assediati da un linguaggio violento, abbiamo più paura della nostra parte violenta. Non siamo più in grado di comprendere il Male, questo credo. Abbiamo perso una cultura del Male. Mi viene in mente l'inizio del Macbeth: i nobili intorno al Re, tutti si complimentano perché la Scozia ha vinto la guerra, cortesie, adulazioni... dall'altra parte ci sono Banquo e Macbeth che in quella guerra ci sono stati, hanno ucciso, squartato gente, rischiato la morte per questo nobile Re. Macbeth si ritrova in mezzo a tutto questo. Cosa deve fare? Come fa a tenere insieme tutto? Forse Macbeth, in mezzo a questa falsità, si carica di un eccesso di sincerità. È come se tirasse fuori aggressività e violenza per tutti e al posto di tutti, visto che gli altri la rimuovono. Io credo che anche Macbeth e Lady Macbeth siano stati sorpresi dalla loro stessa cattiveria».
Le relazioni pericolose. Ispirato al romanzo di Choderlos de Laclos
Carmelo Rifici, Livia Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2023
pagine: 80
Una rilettura, firmata da Carmelo Rifici e Livia Rossi, del romanzo epistolare di Choderlos de Laclos "Le relazioni pericolose" (1782), che racconta gli intrighi amorosi ed erotici della Marchesa di Merteuil e del Visconte di Valmont, due libertini che si sfidano in un gioco di seduzione e potere in cui tutti i personaggi finiranno per soccombere. Nella versione di Rifici e Rossi, il testo di Laclos viene innervato dalle parole di scrittori, pensatori e filosofi – da Dostoevskij a von Clausewitz, da Weil a Artaud – per farne emergere le suggestioni più oscure. Come si legge nelle Note di regia, «l’intuizione di Laclos, poi solo accennata nel romanzo, era sorprendente: i suoi personaggi, calati in un duello senza sconti e con effetti catastrofici, proponevano non tanto una trama di erotismo e di morte, quanto una vera e propria teoria sul pensiero occidentale. La guerra santa che l’Occidente ha scatenato nel mondo è quella della ragione contro l’occulto, il mistero».