Libri di Carlo Giarelli
La Scapigliatura vista e vissuta da Francesco Giarelli, piacentino
Carlo Giarelli
Libro: Libro rilegato
editore: Ghilardi
anno edizione: 2017
pagine: 384
Volti e caratteri di Piacentini e non. Con i ritratti - caricature di Adriano Vignola
Carlo Giarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni L.I.R
anno edizione: 2022
pagine: 386
Interpretare le linee del volto per derivarne il carattere, è sempre stato un assillo dell'uomo per cercare di scoprire quella strana mescolanza di pensieri, idee fantasie, emozioni, e quant'altro, che costituisce quella parte non visibile che chiamiamo anima. Ogni filosofo a cominciare da Aristotele si è cimentato in questa impresa, al fine di svelare quel mistero che da sempre accompagna l'uomo e che per questo non sempre si manifesta, se non ci fosse quella interdipendenza anima e corpo che fanno di quest'ultimo la fenomenologia di quello che oggi, preferiamo chiamare psiche. La domanda a cui rispondere allora è sempre la stessa, fin dalla notte dei tempi e riguarda il come e quali siano quei segni corporei specifici, in cui si iscrive e poi si manifesta il vissuto di ognuno di noi. I mezzi per cercare di cogliere questo incomprensibile che riguarda appunto questo vissuto, sono di vari tipi. Avrei potuto utilizzare per la mia competenza sia l'habitus chirurgico che quello psicologico per tentare di fare una sintesi. Ma ho preferito legarmi al passato attraverso una antica scienza che oggi non è più tale e che si chiama fisiognomica.
Al di là del dubbio. Emozioni e ragioni di un viaggio a Medugorje
Carlo Giarelli
Libro: Copertina morbida
editore: Altromondo (Quartesolo)
anno edizione: 2014
pagine: 272
"Perché sono andato a Medugorje e poi perché ho scritto un libro? Per curiosità? Moda, noia, ambizione? Sì, non nego vi sia un po' di tutto questo, ma il vero motivo, ci crediate o no, è stato quello di resettare un po' l'esistenza cercando di eliminare le tante cose inutili che la riempiono. Perché? Perché l'uomo è fatto così. Di tanto in tanto sente il bisogno di fermarsi, di fare un bilancio delle cose e poi magari leggerle in modo diverso. L'occasione la offriva appunto Medugorje che scandalosamente contrappone alle cose del mondo la sfrontatezza del miracolo. L'esito? Quello di aver scontentato un po' tutti, compreso me stesso. Perché non ho avuto la forza di convincere gli increduli, ma la debolezza di deludere i credenti. Con questa consapevolezza, il libro si affida allora a coloro che fra dubbio e fede sapranno, come dice il libro, andare al di là. Mantenendo il pendolo della fede sempre oscillante fra il tutto e il nulla, più dalla parte della certezza che non della tentazione."

